I CONSIGLIERI PROVINCIALI VOGLIONO CHIUDERE LA BOCCA AI VALSUSINI CHE RIFIUTANO IL PROGETTO TAV (TRENI AD ALTA' VELOCITA'). MA LA LOTTA IN VAL SUSA NON SI FERMA...

Questa mattina una sessione straordinaria del consiglio proviniale si è riunita per verificare l'appoggio delle istituzioni locali alla costruzione della tratta ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione.
Lunghi e noiosi interventi dei consigliei hanno ribadito l'importanza di questa grande opera, la sua necessità per lo sviluppo della Val Susa e per il benessere della popolazione.
Ma, a dire il vero, molto poco si è discusso dell'impatto sociale e ambientale della TAV, molto poo ci si è preoccupati del fatto che nessuno in valle voglia la TAV, opera assolutamente inutile sia per il trasporto delle persone, che per il tanto propagandato trasporto delle merci.
Molta attenzione è stata invece riservata al tema degli investimenti e dei profitti, in piena sintonia con un sistema che fa del capitale il suo sovrano indiscusso, non tenendo in nessun conto la volontà e i bisogni che invece la popolazione della valle esprime.
Un gruppo di abitanti della valle, attivi nella lotta contro il TAV all'interno dei vari omitati che si sono formati nella cintura torinese come in tutto il territorio valsusino, hanno deciso di partecipare al Consiglio Provinciale Straordinario di questa mattina per contestarne fortemente lo svolgimento e per ribadire ancora una volta il loro NO più assoluto al progetto del TAV.
Dalla tribuna riservata al pubblico, i valsusini hanno esposto bandiere e striscioni ed inoltre ganno interrotto più volte gli inutili sproloqui dei consiglieri, che, molto infastiditi da questa contestazione, esigevano a più riprese il ritiro degli striscioni e lo sgombero dell'aula. "Invito" che ovviamente non è stato accettato.
"In un luogo delle istituzioni - hanno detto i consiglieri -
bisogna stare in silenzio".
Insomma in quello che gli stessi consiglieri hanno definito "il regno della democrazia", il popolo non ha diritto di parola, non conta nulla ma deve rimanere spettatore silenzioso e passivo di fronte alla voce dei potenti.

contributo di rbo

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