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Ferro Italia
by babi Tuesday July 22, 2003 at 11:55 AM mail:  

La violenza delle multinazionali e l’impotenza della forza lavoro e non solo.L’era della globalizzazione ha mostrato la sua faccia più arrogante proprio nella nostra azienda

FERRO ITALIA

Cronistoria di un percorso assurdo e della deregolamentazione dal quale si alimenta

Negli anni passati, hanno fatto fare il mazzo ai lavoratori, rendendoli flessibili ed efficienti al massimo, hanno ottenuto favori e soldi dalla classe politica, nello stile del coinvolgimento e della compartecipazione delle istituzione alla crescita della società e del territorio.

OGGI QUESTI SIGNORI CHIUDONO UNA AZIENDA EFFICIENTE E REMUNERATIVA

Sotto agli occhi increduli ma impotenti di tutti, e per bocca di nessuno.

Questa è la storia più assurda, ma più astuta, che la classe industriale può ottenere dalle nuove politiche globali e grazie alla disorganizzazione delle forze sociali e politiche, le stesse forze che hanno concorso alla deregolamentazione del rapporto sociale, tra chi produce e chi guadagna.

71 milioni di euro di fatturato, 4,6 Milioni di Euro di profitto, nessun infortunio e numeri uno nelle certificazioni della qualità dei prodotti, questi sono i risultati della nostra azienda nell’anno 2002.

Ci siamo accorti di qualcosa che non andava. CAPITO….. Ci siamo imbattuti per caso in una storia pianificata alla nostra insaputa. Da qui abbiamo iniziato a chiederci cosa stava succedendo.

Abbiamo raccolto tutti gli elementi necessari per convincere l’Assemblea dei Lavoratori a chiedere risposte certe per il futuro dello stabilimento, le organizzazioni sindacali non hanno ottenuto risposte e non hanno neanche, però, dettato mosse da fare e la giusta preoccupazione.

Non si sono giocati neanche la carta dell’indispensabilità, almeno per i primi mesi a venire, del nostro stabilimento, che ha offerto sempre flessibilità e velocità di produzione, pena una perdità di fatturato per il mercato italiano superiore al 20 %.

Da qui il lavoro "sotterraneo" di alcuni singoli compresa la RSU, attivazione dei soggetti istituzionali.

Da qui esce un quadro inquietante; uomini politici a livello regionale e nazionale sembrano non avere armi contro il colosso della multinazionale, si interrogano tra di loro e sfornano interpellanze per far sedere al tavolo delle trattative l’Azienda, che ha una gerarchia incredibile ma non un referente preciso per trattare di questo caso.

In tutta questa storia, i lavoratori rischiano di fare da carne da macello, ma come sottrarsi a tutto ciò e non tentare tutte le strade. Anche perché, le istituzioni che hanno sempre fatto "favori", intesi come agevolazioni, agli industriali, possono non accettare che si chiuda una fabbrica produttiva e competitiva al massimo; anche alla luce del fatto che si sta potenziando un altro sito Ferro, che non ha le nostre positive referenze e che si trova sempre in Italia ma in una zona gia satura di industrie e a tasso di disoccupazione zero.

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