Sindacati ed industriali non sono riusciti a tagliare il ruolo delle istituzioni, anzi, hanno eleborato un documento decente da proporre ai lavoratori come piattaforma di trattativa.
C'è molto, e più che altro, non esonera necsuno dal fare la propria parte.
Dall’inizio di questa brutta vicenda, ci siamo attivati per mettere le Istituzioni a guardia delle trattative e abbiamo trovato nei Sindaci di Cannara e di Bevagna un forte impegno e una garanzia di legalità ed operatività. I passaggi e i soggetti attivi, ormai sotto agli occhi di tutti, hanno determinato una compattezza del fronte operaio e un percorso obbligato per le organizzazioni sindacali. Forti anche del fatto, che sta facendo da “attore principale” chi non deve guadagnarci niente, e non è poco. Quindi, tutti costretti a lottare. Fin qui siamo stati “fumosi”, adesso, vi raccontiamo un po’ di cosette. Ieri si è tenuto l’incontro tra Sindacati, Associazione Industriali e delegazione Ferro. Avevamo detto, perché lo avevamo letto nel secondo verbale sottoscritto al Ministero Attività Produttive, che bisognava andare “a battere i cazzotti” per le violazione da parte della Direzione Aziendale, invece, i Confederali sono andati a raccogliere le richieste della Azienda. Dai cellulari arrivavano, come sempre, le negatività. La Ferro dice che la chiusura è imprescindibile, che metterà in vendita lo stabile ad un prezzo non speculativo (non certo ad una azienda nello stesso settore), che manderà in pensione 15/17 dipendenti, mentre 10/15 saranno trasferiti e per gli altri mobilità. Se il Sindacato non avrà dalla Assemblea dei Lavoratori il mandato ad avviare la trattativa, la Ferro Italia avvierà le procedure unilateralmente. Da qui, le pressioni per avere un mandato alla trattativa, con la sola lettura: cosa vi aspettavate. Scoppia l’ira del Sindaco e tutti in fabbrica indicano bruciata da parte del Sindacato la strada costruita per dare un carattere istituzionale alle violenze della Mafia Multinazionale. Stamattina, per essere concreti, nei corridoi girava un certo malessere e una sola voce operaia, “torniamo dai politici a farci difendere”; di contro, “c’è mancanza di fiducia nei sindacati” e altre menate del genere e fino al “Se i cobas sponsorizzano il Sindaco è un loro problema”. Ma i problemi intanto li annusavano, così si sono messi a tavolino con i Sindaci sfornando 5 punti da trattare al tavolo degli industriali. Da qui è uscito il documento votato dai Lavoratori (http://italia.indymedia.org/news/2003/08/358965.php) “Boccie” ferme dunque, ed ancora in mano ai Lavoratori. Oramai, lo ribadiamo perché è una cosa positiva, i Lavoratori non danno per oro colato ciò che disegna, come scenario possibile, chi ha il potere di rappresentarli. La maturità della classe lavoratrice, a maggioranza, reputa grotteschi certi atteggiamenti che eludono i problemi imprescindibili e sfogano in inviti a schieramenti bandieruoli più o meno per fini personali o di appartenenza. C’è una chiara volontà, questo per mano di soggetti attivi, tra altro, molto diversi tra loro, di riappropriarsi della rappresentanza dei propri diritti. Tutto il resto è relativo, forse un pò di “cosette” possono rammaricarci ma non stupirci; a partire dal fatto che alcuni soggetti sindacali vanno “sotto al muso” del Sindaco per rimproverargli il rapporto che ha con il Comitato di Base, che il TG3 regionale ha tagliato l’intervista al nostro portavoce (sicuramente molto “sbottonata sul Sindacato e sulla Direzione Aziendale), che la RSU non si dà un ruolo neanche di gestione della quotidianità nello stabilimento ma lo lascia alla volontà di Direzione Aziendale e Capetti ( sperando nello scoramento dei operai) e da ultimo, la cosa che continuiamo a dire dall’inizio di questa brutta quanto ambigua vicenda, vogliamo indagare sul motivo, per noi MAFIOSO, della chiusura dello Stabilimento. L’unica nostra ambizione è quello di vendere cara la pelle e di non farcela vendere da altri.
Comitato di Base Lavoratori Ferro Italia
C'è molto altro da raccontare e c'è da capire gli scenari, che ora, si apriranno. Un attimo di respiro e giù di nuovo. Alla prossima
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