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Senatore Trantino, si accomodi fuori dalle istituzioni!
by mazzetta Saturday, Sep. 27, 2003 at 10:35 AM mail:

Intervistato, il senatore traccheggia. Suvvia! UN PO' DI DIGNITA'

Diciamo subito che l'intervista del Senatore Trantino consiglia ai lettori l'opportunità dell'allontanamento di questo gentiluomo di destra(continuano tutti a chiamarlo così) dalla vita pubblica.

In parallelo, una pagina dopo, l'On Taormina lo accusa di non "coprire" le azioni degli amici, ciò non toglie che non sia tollerabile che un tale sprovveduto (qualora la sua buona fede fosse genuina), continui a sedere tra i parlamentari italiani, tantomeno abbia la responsabilità di una questione che ha ampiamente dimostrato di non essere in grado di gestire.

Nell'intervista il senatore "scarica" gli adebiti a lui rivolti sulla strutture di "intelligence" della commissione.

Intelligence descritta 2 pagine dopo, come una banda di massoni e personaggi vicini a Berlusconi. Suoi avvocati, parenti di personaggi del centrodestra, vecchi rottami dello stato che hanno passato la vita a cercare massonicamente di sputtanare esponenti del centrosinistra, addirittura 2 massoni che si erano dati, ai tempi, la missione di "rovinare" Giovanni Falcone.

La responsabilità della legittimazione di Volpe, per il Giornale di Berlusconi un "supertestimone", (Craxi ebbe modo di definirlo "mestatore") viene da Trantino attribuita a Elio Vito, ex galeotto per tangenti, già Mr. 100.000 preferenze ai tempi del pentapartito, reo confesso di tangentismo e ora commissario antitangenti.

alcune interessanti risposte:

Sa' che Guido Longo aveva già arrestato quattro dei coinvolti nell'operazione di calunnia?
"Ma che diavolo volete che ne sapessi o ne sappia! lui non me lo ha mai detto, e comunque non mi interessa oggi, e non mi interessava allora".
> Dal che si evince che Trantino "non interessato" alle vicende della sua commissione, può tranquillamente fuori e dedicarsi ad altro

>Trantino afferma di non essere stato della partita, ma su alcuni particolari non lascia una buona impressioni. La lista dei nomi con i quali ha "imboccato" Marini, gli sarebbe giunta, appunto, dall'intelligence, ma in forma orale, non scritta come da prassi, i nomi erano 18, strana procedura, memoria di ferro di Trantino?

Scuse agli accusati?
"valuterò quando le circostanze saranno allegate e provate"
>Che aspetta senatore? non le basta quanto accaduto finora? La sua "prudenza" tanto lodata, non le pare ora fuoriluogo?

Qualcuno lo ha pilotato?
"E' possibile, io sono in buona fede, odio i massoni, il mio onore è l'unico patrimonio che ho da difendere"

Si dimetterà?
"Perchè? ho tutti i titoli per rimanere al mio posto"

>Non direi proprio.
La commissione è stata inquinata da un gruppo di faccendieri, già noti alle autorità di pubblica sicurezza, alcuni suoi membri, alleati politici del Presidente della Commissione, hanno operato in maniera ILLEGALE, nonchè moralmente ripugnante, al fine di sviarne le indagini.

Hanno messo in opera una colossale calunnia, valendosi della sponda dei media collegabili allo stesso premier, ai danni delle maggiori personalità dell'opposizione, in particolare a Romano Prodi, attuale capo della Commissione Europea, portando disdoro alle istituzioni e all'immagine del paese.

Nonostante ciò si è dimostrato cieco, sordo e muto ai rilievi che pure erano stati sollevati, sia dai parlamentari dell'opposizione, che da diversi quotidiani, continuando ad avallare la figura di Marini, anche quando era ormai evidente trattarsi di un mitomane eterodiretto.

Senatore Trantino, se davvero tiene all'onore, si dimetta da ogni carica e si metta a disposizione della magistratura!

Con quale faccia, non dico serenità, si presenterebbe nuovamente a presiedere i lavori della Commissione?
Che autorevolezza potrebbe conservare la stessa, guidata da un conclamaato sprovveduto, ed ancora popolata da gente come Elio Vito e sodali?

Può essere concepibile che sia lei stesso ad occuparsi di far luce sull'inganno del quale è stato oggetto e complice involontario ? (dando per accettata la sua buona fede).

Senatore Trantino, si ritiri dalla vita pubblica, non sentiremo la sua mancanza, e neppure la sentiranno i suoi "alleati" che l'hanno tradita, continuare sarebbe ammettere la sua contiguità con questi loschi figuri.

Senatore Trantino, lei passerà alla storia come uno sprovveduto, ma è sempre meglio che passare per un delinquente colluso con mafiosi, massoni e , anche peggio, con l'On. Taormina.

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falsità
by silvano Saturday, Sep. 27, 2003 at 10:48 AM mail:

Quante falsità e quanta fatica per confondere le acque.
Ma ciò non basterà per evitare alla sinistra di apparire
all'opinione pubblia per quello che è

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falsità
by silvano Saturday, Sep. 27, 2003 at 10:48 AM mail:

Quante falsità e quanta fatica per confondere le acque.
Ma ciò non basterà per evitare alla sinistra di apparire
all'opinione pubblia per quello che è

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sperèm
by lucio Saturday, Sep. 27, 2003 at 10:51 AM mail:

Speriamo che passi presto il ciclone. Ma temo che il
botto debba ancora venire

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IL BOTTO L'HAN GIA' FATTO!
by mazzetta Saturday, Sep. 27, 2003 at 11:17 AM mail:

calunniare oppositori e addirittura il commissario europeo è un bel botto!
Le falsità sono state inserite in commissione da esponenti del governo, un comportamento gravissimo sul quale sarebbe da folli transigere.
Capisco che a destra non venga presa bene, ma sarebbe uno di quei classici momenti nel quale mostrare che il "senso dell'onore" a loro tanto caro, è una realtà, e non un ritornello con il quale scacquarsi la bocca.
Purtroppo la cifra della destra italianaè quella della vergogna, della calunnia, della fuga dalle responsabilità, del potere vissuto in maniera funzionale ai propri interessi di bottega, piccoli uomini, protagonisti di storie di vergogna.

Sottolineo, che le "falsità", nel mio pezzo, provengono dalla viva voce dei "colpevoli", ormai scoperti e sputtanati urbis et orbis, prego perciò i simpatici sostenitori di destra di considerare questo particolare, prima di dire ulteriori spropositi.

Se volete rifarvi gli occhi, su Repubblica ci sono le interviste a Trantino, Taormina e la ricostruzione dell'entourage e dei legami tra i loschi figuri ( che nessuno si è azzardato a smentire), leggete, conoscerete lo squallore di chi vi rappresenta.

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L'unità di oggi
by mazzetta Saturday, Sep. 27, 2003 at 11:20 AM mail:

26.09.2003
Telekom, per coprire il vero burattinaio Taormina si dimette: «Sono io il puparo»
di Enrico Fierro

Carlo Taormina non ci sta a passare - sempre lui, e lui solo - come il grande regista della macchinazione Telekom-Serbia. Legge l’inchiesta de La Repubblica, si sofferma sui passaggi che parlano di Renato D’Andria, l’organizzatore di una intelligence parallela dedita a pressioni e ricatti politici, e decide: «Mi dimetto da parlamentare». Una mossa disperata, secondo alcuni, una mossa abile, secondo altri. Comunque un gesto che mette in circolo altri veleni politici. «Confesso - detta l’ex sottosegretario alle agenzie di stampa - sono io il burattinaio, il puparo di tutta questa vicenda. Mi autodenuncio per concorso in calunnia insieme con Paoletti, Marini e Pintus». Parole che alcuni interpreti del Taormina-pensiero giudicano dettate dall’ironia. Ma nel passaggio successivo il tono della dichiarazione cambia.

Dice Taormina: «Ho creato difficoltà a Forza Italia e a Berlusconi, è giusto che mi ritiri dalla vita politica». Perché, spiega l’avvocato parlamentare, «attraverso i diversi processi e per i miei rapporti con personaggi come D’Andria, Fracassi, Di Bari e anche Francesco Pazienza, tutti collegati nell’immaginario collettivo a servizi segreti deviati e a truffe e riciclaggio internazionali, sono riuscito a raggiungere l’obiettivo di mettere la Commissione Telekom-Serbia nelle condizioni di essere oggetto di una polpetta avvelenata. Mi autoaccuso per concorso in calunnia». No, non è una boutade o una provocazione, assicurano gli amici più stretti di Taormina, «nei prossimi giorni mi dimetterò da deputato», rilancia il diretto interessato. Qualcosa è successo nel Polo, a qualcuno nel centrodestra non piace la deriva scandalistica nella quale è precipitata la Commissione presieduta da Enzo Trantino, «finiremo nella merda per colpa di Marini e della mania dei dossier di alcuni», prevede un deputato centrista.

Del resto, che tutte le grandi rivelazioni di Igor Marini e della sua bella compagnia stiano naufragando, smontate dall’inchiesta torinese e maciullate dagli stessi soci del conte Igor, dall’assenza di soldi veri dai conti sui quali sarebbero transitate le tangenti per i leader del centrosinistra, è una realtà evidentissima. Che si accompagna al contrattacco dell’opposizione, che a questo punto chiede che la Commissione cambi il suo oggetto e passi da subito ad indagare su burattinai, pupari e pupi.

Chi ha messo nel calderone della Telekom-Serbia personaggi come Francesco Pazienza e Renato D’Andria ora comincia a tremare. Perché le conoscenze che Renato D’Andria - finanziere, presidente dei piccoli industriali napoletani, faccendiere, organizzatori di corsi professionali fantasma, ma soprattutto capo di una intelligence parallela nata sotto il Vesuvio e dedita a ricatti e affari loschi - può vantare nel centrodestra, non si limitano al solo Taormina. Quando lo arrestano il 10 luglio del 2001 all’alba a casa sua gli uomini della Dia, è disperato e chiede di fare una telefonata. A chi? Al suo avvocato, Carlo Taormina, allora sottosegretario all’Interno. L’onorevole ascolta le ragioni del suo assistito al quale chiede di passargli il maresciallo della Dia che lo sta ammanettandoo. Già così vanno le cose in Italia: in quel momento il sottosegretario all’Interno, difensore di un personaggio accusato di reati gravissimi, parla col povero poliziotto che gli sta arrestando un cliente. Ma per Taormina è tutto normale: non esistono confini tra la sua professione di difensore di mafiosi e faccendieri e quella di uomo di Stato. Difende il boss Prudentino e lo fa facendosi accompagnare dalla scorta della polizia, parla, rilascia dichiarazioni. Chiede l’arresto di magistrati. Fino a quando non lo costringono a dimettersi da sottosegretario.

Ma torniamo a D’Andria e alla sua rete parallela di ex carabinieri e poliziotti, faccendieri, politicanti ben agganciati con settori del mondo politico. Della sua compagnia fa parte anche un certo Mauro Paparo Filomarino, architetto e in buoni rapporti con ambienti del centrodestra. Nelle intercettazioni telefoniche fatte dall’Antimafia nel 2001, Paparo parla di un tentativo di aggancio di Franco Frattini, all’epoca ministro della Funzione Pubblica. Parla al telefono di un dossier consegnato a Frattini con l’ex colonnello dei carabinieri Pietro Sica, numero due dell’organizzazione. Chiede l’ex carabiniere: «Come è andata, hai dato le carte al ministro?». Paparo: «Sì, quando le ha viste è sbiancato». Frattini, ovviamente, smentisce tutto, ammette di conoscere l’archiettto da una quindicina di anni (da giovani erano insieme in alcune commissioni di collaudo), anche di incontrarlo periodicamente, si dice però stupefatto, «perché Paparo non mi ha mai proposto cose illegali». L’architetto Paparo è anche legato, secondo Clemente Mastella, al senatore Luigi Bobbio, magistrato della Direzione antimafia di Napoli, alle ultime elezioni eletto nelle fila di Alleanza Nazionale. Quando il leader dell’Udeur legge il nome dell’architetto tra gli arrestati presenta subito una interrogazione ai ministri dell’Interno e della Giustizia. Perché Paparo Filomarino è stato il mandatario del senatore Luigi Bobbio. «Al di là della sua funzione di mandatario elettorale - sostiene Mastella - va accertato se Paparo Filomarino non abbia avuto accesso a notizie, atti o confidenze da utilizzare e passare a D'Andria per illecite finalità». Mastella, che in quell’interrogazione chiese di «accertare se l'elezione del giudice Bobbio non sia da considerarsi illegittima», non ha mai ricevuto nessuna risposta.

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le ggente
by cazzandra Saturday, Sep. 27, 2003 at 11:45 AM mail:

non legge.non gliene può fregà de meno dei sottili disinguo della sinistra pseudolegalitaria post-com.bossi e forza nuova sono il nuovo asse sulla quale berluska farà affidamento,marginalizzando definitivamente i moderati dell'udc,che a cose fatte si accoderanno.a berluska fa troppo comodo bossi,xchè sa che il rozzo e impresentabile padano non avrà mai l'ardire di cercare di sostituirlo.come potrebbero fare casini,formigoni o fini.bossi è e rimarrà perennemente il gregario di silvietto,ma sarà a capo della futura MVSN padana.
la sinistra istituzionale farà come f.turati,che mentre fugge in esilio in motoscafo si chiederà com'è potuta accadere 'na cosa simile.
la ggente è stanca,e la sinistruccia ist.tutta immagine,come in francia,ha lasciato schioppare vecchietti e intanto sproloquiava sulla metafisica delle alleanze.la chiesa e forza nuova invece,purtroppo,han riguadagnato terreno operando sul campo.grazie d'alema.lunga vita a icarus.prosit

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...
by roushan Saturday, Sep. 27, 2003 at 12:26 PM mail:

si tratta di Alfredo Vito non Elio Vito ex radicale ed ora fotocopia di Schifani. A. Vito ex socialista se non sbaglio.

comunque per quanto riguarda il senso dell'onore di Trantino e c. si vede che è tutta una questione di immagine, un pò come Colin Powell che fa la parte del "poliziotto buono". è una messinscena per gli idioti.

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Verbali della Commissione
by io Saturday, Sep. 27, 2003 at 1:50 PM mail:

Commissione parlamentare d'inchiesta sull'affare Telekom-Serbia(L. 21 maggio 2002, n. 99)

http://www.camera.it/_bicamerali/leg14/telecom/

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la risposta
by mauro paparo filomarino Friday, Jun. 02, 2006 at 10:15 PM mail: e.filomarino@virgilio.it

dal satellite sono visibili i siti di stoccaggio degli anabolizzanti di cui eravamo trafficanti essi servivano ai 500 uomini di cui parlava frattini per renderli piu forti e preparati ad ogni evenienza per il colpo di stato che si voleva fare con una marcia su roma che vedeva coinvolti oltre al colonnello sica anche alcuni uomini di arkan la tigre dei balcani che aveva lasciato ben 40 milioni di dollari per la riuscita della operazione denominata poi nilo.ma il vaticano si oppose cosi che gli anabolizzanti li assunse tutti il senatore bobbio e solo in parte frattini.adesso a distanza di 5 anni è venuto il momento di venire allo scoperto.solo tra poche ore si avrà un campionato di body building che vedrà partecipi oltre che lo stesso senatore bobbio anche il giudice policastro allora pm e in un confronto detto all"americana si potranno scoprire tra i partecipanti quanti hanno partecipato alla operazione nilo.gli italiani a distanza di 5 anni hanno il diritto di sapere ma anche lo storto di non sapere.basta con i segreti di stato ,i nomi in codice banana e fragola sono stati scoperti ed ora spetta ai giudici sapere se la fragola è quella che tutti pensano e la bananaè quella che tutti vogliono.

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