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Pisa: rivendicato incendio casa consigliere AN
by mr. fotone Wednesday October 01, 2003 at 05:25 PM mail: mr_fotone@hellokitty.com 

"Cellule di offensiva rivoluzionaria"

dal Tirreno on-line

Pisa, 16:12
Rivendicato attentato incendiario a consigliere di An

E' stato rivendicato dalle 'Cellule di offensiva rivoluzionaria' l'attentato incendiario compiuto la notte scorsa a Pisa contro l'abitazione del consigliere circoscrizionale di An Giacomo Mannocci, 25 anni.

La rivendicazione è arrivata questa mattina per posta alla redazione pisana del quotidiano La Nazione. Il motivo dell'attentato - si afferma nella rivendicazione - la sottoscrizione avviata dai giovani di Alleanza nazionale, "per contribuire alle spese legali dei 73 picchiatori, torturatori e assassini di Genova e Bolzaneto". (red)

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Altre azioni dalla medesima sigla
by mr. fotone Wednesday October 01, 2003 at 05:31 PM mail:  

Da La NAZI-one del 18/7/2003:

...
Nella notte tra martedì e mercoledì ignoti danneggiano la targa posta all'esterno e tentano di aprire, forzandola, la porta secondaria, situata in via Sant'Apollonia, della sede del Caaf dell'Ugl che si trova in via Carducci. Nella mattinata successiva alla sede dell'Ugl in lungarno Galilei arriva una busta bianca (spedita il giorno prima per posta prioritaria): l'indirizzo è scritto mano con caratteri in stampatello, dentro c'è un documento con il quale le «Cellule di offensiva rivoluzionaria» (gruppo sconosciuto alla Digos della Questura) rivendicano «l'attentato compiuto alla sede dell'Ugl utilizzando due candelotti di polvere pirica collegati ai contenitori di gas». Evidentemente, sostengono in Questura, la rivendicazione è partita prima che l'attentato fosse compiuto, un gesto fallito perché forse gli attentatori sono stati disturbati. Nel documento le «Cellule di offensiva rivoluzionaria» criticano duramente l'operato di Cgil, Cisl e Uil, nonché dell'Ugl, accusando le organizzazioni sindacali si «essere asservite al potere e al regime» e che «non fanno gli interessi dei lavoratori». Nella parte finale del documento — che riporta un logo con un cerchio, su campo nero, nel quale è racchiusa una stella cinque punte bianca.
...


Da La NAZI-one del 23/7/2003:

PISA — Un proiettile calibro 9, di solito usato per la pistola Beretta, accompagnato da una lettera di minacce firmata dalle 'Cellule di offensiva rivoluzionaria per il comunismo', è giunto per posta prioritaria ieri mattina alla redazione pisana de «La Nazione». La missiva era indirizzata al collega Federico Cortesi, autore di un servizio sulla rivendicazione di un attentato ai danni del Caaf (Centro autorizzato assistenza fiscale) dell'Ugl (Unione generale del lavoro, il sindacato vicino ad Alleanza Nazionale), nella centralissima via Sant'Apollonia, a poche centinaia di metri dalla piazza dei Cavalieri, avvenuto nella notte nella notte di martedì 15 luglio, ma reso di pubblico dominio dalle autorità competenti soltanto due giorni più tardi. Esplicite le minacce al giornalista: «A una tua prossima 'svista' ti verremo a stanare».
Stella a cinque punte
Nel documento campeggia un un cerchio nero nel quale è racchiusa una stella bianca a cinque punte. Vi sono riferimenti diretti alla dinamica dell'attentato alla sede dell'Ugl e si contesta la ricostruzione dell'episodio fatta dalla digos. Secondo la questura, l'attentato non era riuscito perché gli autori erano stati disturbati. Resta il fatto, però, che sono tuttora evidenti i danni alla targa posta all'esterno della sede e il tentativo di scasso della porta secondaria. «La nostra cellula — si legge nella lettera — non ha forzato la porta o divelto l'insegna del sindacato: si tratta del risultato della detonazione dell'ordigno, congegnato in modo da non provocare danno alle abitazioni vicine». Descritto con dovizia di particolari il materiale che sarebbe stato usato: due candelotti di polvere pirica collegati a due contenitori di gas, circostanza questa non confermata dalla polizia che, di fronte all'effrazione della porta, parlò in un primo tempo di tentativo di furto e soltanto quando alla sede provinciale dell'Ugl di Pisa giunse per posta una lettera di rivendicazione del fatto, di fallito attentato.
In questo documento è spiegato il significato politico del gesto: «Abbiamo colpito la sede dell'Unione generale del lavoro. Con ciò intendiamo portare il nostro attacco a un'organizzazione sindacale firmataria del Patto per l'Italia, patto neo-corporativo a tutela dei padroni, della flessibilità, del dinamismo economico e della politica neoliberista del Governo.
Vertice d'urgenza
Col Patto per l'Italia i firmatari indentono rilanciare la competitività dell'intero sistema-Paese, 'attraverso la rimozione degli ostacoli alla nuova occupazione'. L'obiettivo dichiarato dell'Ugl con la firma del Patto per l'Italia è stato quello di garantire lo sviluppo delle aziende».
Le 'Cellule di offensiva rivoluzionaria' sono un gruppo sconosciuto alla digos pisana, ma le loro azioni non sono sottovalutate. Nel pomeriggio di ieri è stata convocata con urgenza una riunione straordinaria del Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza presieduto dal viceprefetto vicario Domenico Mannino. Saranno intensificati i controlli, sopratutto notturni, degli obiettivi considerati sensibili come le sedi dei partiti e dei sindacati. In città cresce la tensione. L'episodio che ha investito direttamente il nostro giornale, infatti, fa seguito alla bomba inesplosa — con allegato messaggio anti-Bossi — lasciata davanti alla sede della Lega Nord e la lettera minatoria, con due cartucce da caccia piene, recapitata quindici giorni fa alla sede pisana dell'Arpat in via Veneto. Ben più gravi, nel passato, gli attentati alle sedi di Cisl, Forza Italia e An.

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CdOR
by mr. fotone Wednesday October 01, 2003 at 05:54 PM mail:  

"Cellule di offensiva rivoluzionaria" è una sigla che pare essere riferibile solo a questi tre episodi (nessun risultato in google-yahoo-virgilio).

L'episodio dell'altra notte parrebbe comunque un po' piu' dilettantesco dei precedenti - seppure anche questi ricordassero molto piu' la banda dei Soliti Ignoti del film di Monicelli che non le Brigate Rosse.

Ricordiamo che non e' stata lanciata una molotov, come erroneamente riportato: sul portone di casa è stata lasciata una bottiglia di benzina e uno straccio al quale è stato dato fuoco.

A livello nazionale AN parla di "intento omicida": comunque si possa valutare il gesto, questa affermazione pare un po' esagerata. Le fiamme hanno avvolto il portone, il capofamiglia si e' svegliato per il rumore dei vetri che si schiantavano e si e' ustionato alle mani nel tentativo di spengere il fuoco.

Sui giornali un testimone riferisce di aver visto intorno alle 2 una persona con il casco e una sciarpa davanti al volto camminare dalle parti della casa. Se gli orari sono quelli, se il gesto e' avvenuto alle 3, e se il tipo era effettivamente coinvolto, cio' significa che ha girato con il casco in testa, la sciarpa davanti alla faccia e l'aria disinvolta per circa un'oretta... scenario non inedito a pisa, citta' dove sembra che la gente che compie gesti del genere faccia di tutto per farsi beccare.

Cazzo, sembrate quelli che trafugarono la salma di Cuccia...

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