dall'Unità

La Questura ufficialmente dice che non esiste un legame fra le manifestazioni di sabato e i blitz di stamane. Fatto sta comunque che stamane la Digos ha perquisito le case di alcuni esponenti dell’area dei «disobbedienti». Gli agenti si sono presentati, molto presto, nella sede di Action, un’associazione che si batte per risolvere il problema della carenza di case, nell’edificio occupato di via Masurio Sabino. Contemporaneamente, sempre agenti della Digos hanno perquisito le case di Guido Lutrario, 41 anni, dell'area romana dei disobbedienti e del Centro Sociale Corto Circuito; di Nunzio D'Erme, 41 anni, consigliere comunale eletto nelle liste di Rifondazione ma indipendente, Fabrizio Nizi, 42 anni, altro dirigente dei disobbedienti, Andrea Alzetta, 35 anni, anche lui appartenente al centro sociale Corto Circuito. E Fabrizio Rapaelli, 25 anni, leader dei collettivi universitari della Sapienza. Dopo aver perquisito le abitazioni, la Digos ha contestato ai 5 il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio immobiliare.

Il procedimento penale, almeno così dicono le prime informazioni raccolte dalle agenzie di stampa, in particolare l’Adn Kronos, nasce come risposta alle occupazioni di case e palazzi abbandonati da parte di militanti ad Action Roma. Composta in massima parte da elementi di centri sociali romani,, Action è un’associazione che nasce con l’obiettivo di affrontare l’emergenza casa, particolarmente drammatico nella capitale. La sigla di Action nacque nel marzo 2003 e debuttò con l'occupazione di uno stabile in via Collatina 383 di proprietà di una società statunitense. I militanti di Action sono intervenuti in una decina di occupazioni e al momento occupano circa sei stabili.

Un’associazione assai nota a Roma, dunque, che ha addirittura una sorta di «sportello» di informazione, e una direzione che si trova appunto in via Masurio Sabino, stabile occupato dal luglio 2000. Nel corso dell'intervento, la Digos ha sequestrato volantini e dischetti.

Come detto, gli investigatori negano che ci sia un rapporto fra le perquisizioni e le indagini sulle manifestazioni, puntellate da incidenti, sabato scorso davanti al Palazzo dei Congressi, a Roma, dove si sono riuniti i governi d’Europa. Le agenzie di stampa, però, aggiungono che la Digos avrebbe in qualche modo collegato le occupazioni all’attività del Corto Circuito, 1sospettato» di aver avuto un ruolo negli incidenti. Facile immaginare che le perquisizioni e le 1voci» fatte filtrare abbiamo portato la tensione alle stelle.

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