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BOLIVIA, APPELLO CONTRO IL PRESIDENTE DI TUTTE LE ORGANIZZAZIONI UMANITARIE
by anubi Wednesday October 15, 2003 at 11:08 AM mail:  

Appello per le dimissioni del presidente e per la formazione immediata di una Commissione internazionale di garanzia dei diritti umani per far cessare i massacri in Bolivia, inoltrato il 13

Migliaia di contadini ed abitanti impoveriti di tutto l'altopiano marciano alla sede del governo. Il governo insiste nell'ordine di disperdere le proteste a fucilate. Noi, Assemblea Permanente dei Diritti Umani (APDH), il Capitolo Boliviano di Diritti Umani e le istituzioni che integrano l'Unione Nazionale delle Istituzioni per il Lavoro di Azione Sociale (UNITAS), denunciamo il massacro di boliviani che è stato intrapreso dal governo nazionale di fronte alle proteste di massa e alle mobilitazioni che hanno epicentro nel dipartimento sede del governo.
Nella giornata di ieri (domenica 12, ndt) sono state uccise 26 persone e più di 100 sono risultate ferite dagli attacchi con armi da guerra ordinati dal governo contro gli abitanti di El Alto. Immagini televisive in diretta mostravano centinaia di militari mentre sparavano raffiche di mitragliatrice, usando anche carri armati, contro casalinghe e contadini che armati di pietre stavano sulle colline che circondano l'autostrada che unisce le città di El Alto e La Paz. Lo stato d'assedio contro la popolazione civile lascia un saldo di altri 4 morti alla sola mattinata di oggi (13 ottobre, ndt). Nella città di El Alto, una delle più povere, i combattimenti continuano e il Dipartimento di La Paz - che include La Paz e El Alto - è completamente isolato e soffre gli effetti del mancato approvvigionamento di combustibili e cibo. Le vittime prodotte dalle azioni violente di membri delle Forze Armate e della Polizia, registrate a La Paz, El Alto, Warasita e Ventilla arrivano a più di 40, mentre il numero dei feriti si avvicina ai duecento.
L'attuale repressione imposta dal governo non ha precedenti nei 21 anni di democrazia in Bolivia. Le mobilitazioni sociali cui partecipano contadini, cocaleros, minatori e lavoratori delle città, sono iniziate un mese fa quando si venne a conoscenza della lettera d'intenti inviata dal governo alla Banca Mondiale in cui viene annunciato l'avanzamento dei negoziati per l'esportazione del gas. I settori mobilitati rifiutano l'esportazione del gas in mercati statunitensi a prezzi ribassati, chiedendo invece la modifica della Legge sugli Idrocarburi, il recupero della proprietà delle risorse naturali ai boliviani e le dimissioni dell'attuale presidente.
Lungo tutto questo periodo di governo, dal 6 agosto 2002, tutte le proteste sociali sono state affrontate con le pallottole, lasciando ad oggi un saldo di più di 100 persone assassinate. Il governo, continuando sulla linea della classe politica boliviana, insiste nel mantenere un sistema escludente, specialmente verso le maggioranze indigene e contadine, che si dibattono in una crisi economica acuta mentre il sistema politica è al terzo posto nella classifica mondiale della corruzione secondo le ultime stime di Trasparenza Internazionale, e pretende di mantenersi al potere a colpi di mitraglia contro l'immensa maggioranza dei boliviani che oggi esigono la sua uscita di scena.
Nella giornata di oggi (sempre il 13 scorso, ndt) grandi contingenti di contadini, indigeni e cittadini si dispongono verso la Paz dall'altopiano e dalla città di El Alto, per esigere le dimissioni del governo. Le organizzazioni contadine, operaie e altri settori sociali hanno annunciato l'intensificazione dei blocchi stradali, delle marce e degli scioperi in tutto il paese, così che si teme che il massacro possa continuare su impulso del governo (ciò che effettivamente è poi accaduto sino a ieri, ndt). Nelle ultime ore lo stesso vicepresidente della Repubblica, Carlos Mesa, ha condannato il massacro perpetrato dal governo, dichiarandosi indipendente dal potere esecutivo, anche se continua ad esercitare la vicepresidenza, e uno dei partiti che formava la coalizione di governo ha annunciato il ritiro del suo appoggio.
Noi, istituzioni della società civile, lanciamo un appello urgente affiché cessi la violenza e sollecitiamo le organizzazioni internazionali di diritti umani perché una commissione di alto livello sia costituita in Bolivia al fine di verificare ciò che sta accadendo, prevenire la continuazione del massacro dei settori mobilitati e persuadere il governo nazionale a rispettare la piena vigenza dei diritti umani ed a favorire un dialogo coi settori sociali, unica via d'uscita per garantire la stabilità politica e superare la crisi che soffoca il paese. Sollecitiamo la presenza urgente della Commissione Interamericana di Diritti Umani e dell'ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.

Santa Cruz, 13 ottobre 2003
ASAMBLEA PERMANENTE DE DERECHOS HUMANOS - APDH CAPITULO BOLIVIANO DE DERECHOS HUMANOS UNION NACIONAL DE INSTITUCIONES PARA EL TRABAJO DE > ACCIÓN SOCIAL - UNITAS Fundación Acción Cultural Loyola - ACLO Centro de Estudios para el Desarrollo "Chuquisaca" - CEDEC Centro de Documentación e Información Bolivia - CEDIB Centro de Estudios para el Desarrollo Laboral y Agrario - CEDLA Centro de Comunicación y Desarrollo Andino - CENDA Centro de Estudios Jurídicos e Investigación Social - CEJIS Centro de Promoción Minera - CEPROMIN Centro de Estudios Regionales para el Desarrollo de Tarija - CER-DET Centro de Investigación y Apoyo Campesino - CIAC Centro de Información y Desarrollo de la Mujer - CIDEM Centro de Investigación y Promoción del Campesinado - CIPCA Departamento de Fomento Cooperativo de la Acción > Católica - DEFOCOOP Defensa de los Niños Internacional Sección Bolivia – DNI-B Instituto de Investigación y Capacitación Campesina - IICCA Instituto de Investigación Cultural para Educación Popular - INDICEP Instituto Politécnico Tomás Katari - IPTK Investigación Social y Asesoramiento Legal Potosí - ISALP Apoyo al Desarrollo Sostenible Interandino - KURMI Centro de Planificación, Educación y Promoción Popular - LLANK'ASUN Oficina de Asistencia Social de la Iglesia - OASI Centro de Comunicación y Educación Popular Pio XII - PIO XII Centro de Educación Popular - QHANA Servicios de Asesoría a Cooperativas Agrarias - SACOA Central de Servicios Múltiples de Tecnologías Apropiadas - SEMTA Centro de Promoción y Cooperación - YUNTA

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