Indymedia e' un collettivo di organizzazioni, centri sociali, radio, media, giornalisti, videomaker che offre una copertura degli eventi italiani indipendente dall'informazione istituzionale e commerciale e dalle organizzazioni politiche.
toolbar di navigazione
toolbar di navigazione home | chi siamo · contatti · aiuto · partecipa | pubblica | agenda · forum · newswire · archivi | cerca · traduzioni · xml | classic toolbar di navigazione old style toolbarr di navigazione old style toolbarr di navigazione Versione solo testo toolbar di navigazione
Campagne

inchiostroG8


IMC Italia
Ultime features in categoria
[biowar] La sindrome di Quirra
[sardegna] Ripensare Indymedia
[lombardia] AgainstTheirPeace
[lombardia] ((( i )))
[lombardia] Sentenza 11 Marzo
[calabria] Processo al Sud Ribelle
[guerreglobali] Raid israeliani su Gaza
[guerreglobali] Barricate e morte a Oaxaca
[roma] Superwalter
[napoli] repressione a Benevento
[piemunt] Rbo cambia sede
[economie] il sangue di roma
Archivio completo delle feature »
toolbarr di navigazione
IMC Locali
Abruzzo
Bologna
Calabria
Genova
Lombardia
Napoli
Nordest
Puglia
Roma
Sardegna
Sicilia
Piemonte
Toscana
Umbria
toolbar di navigazione
Categorie
Antifa
Antimafie
Antipro
Culture
Carcere
Dicono di noi
Diritti digitali
Ecologie
Economie/Lavoro
Guerre globali
Mediascape
Migranti/Cittadinanza
Repressione/Controllo
Saperi/Filosofie
Sex & Gender
Psiche
toolbar di navigazione
Dossier
Sicurezza e privacy in rete
Euskadi: le liberta' negate
Antenna Sicilia: di chi e' l'informazione
Diritti Umani in Pakistan
CPT - Storie di un lager
Antifa - destra romana
Scarceranda
Tecniche di disinformazione
Palestina
Argentina
Karachaganak
La sindrome di Quirra
toolbar di navigazione
Autoproduzioni

Video
Radio
Print
Strumenti

Network

www.indymedia.org

Projects
oceania
print
radio
satellite tv
video

Africa
ambazonia
canarias
estrecho / madiaq
nigeria
south africa

Canada
alberta
hamilton
maritimes
montreal
ontario
ottawa
quebec
thunder bay
vancouver
victoria
windsor
winnipeg

East Asia
japan
manila
qc

Europe
andorra
antwerp
athens
austria
barcelona
belgium
belgrade
bristol
croatia
cyprus
estrecho / madiaq
euskal herria
galiza
germany
hungary
ireland
istanbul
italy
la plana
liege
lille
madrid
nantes
netherlands
nice
norway
oost-vlaanderen
paris
poland
portugal
prague
russia
sweden
switzerland
thessaloniki
united kingdom
west vlaanderen

Latin America
argentina
bolivia
brasil
chiapas
chile
colombia
ecuador
mexico
peru
puerto rico
qollasuyu
rosario
sonora
tijuana
uruguay

Oceania
adelaide
aotearoa
brisbane
jakarta
manila
melbourne
perth
qc
sydney

South Asia
india
mumbai

United States
arizona
arkansas
atlanta
austin
baltimore
boston
buffalo
charlottesville
chicago
cleveland
colorado
danbury, ct
dc
hawaii
houston
idaho
ithaca
la
madison
maine
michigan
milwaukee
minneapolis/st. paul
new hampshire
new jersey
new mexico
new orleans
north carolina
north texas
ny capital
nyc
oklahoma
philadelphia
pittsburgh
portland
richmond
rochester
rogue valley
san diego
san francisco
san francisco bay area
santa cruz, ca
seattle
st louis
tallahassee-red hills
tennessee
urbana-champaign
utah
vermont
western mass

West Asia
beirut
israel
palestine

Process
discussion
fbi/legal updates
indymedia faq
mailing lists
process & imc docs
tech
volunteer
- roma -
Il testo integrale dell'ordine di fermo
by xxx Friday October 24, 2003 at 11:13 PM mail:  

Questo il testo integrale dell'ordine di fermo emesso dalla magistratura romana nei riguardi dei presunti brigatisti ritenuti responsabili dell' omicidio di Massimo D' Antona


"Il Pubblico Ministero dott. Pietro Saviotti e dott. Franco Ionta visti gli atti del procedimento nei confronti di

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXx

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

XXXXXXXXXXXXXXxxXXXXXX


Per i reati

- Tutti

a. artt. 110-112 n.1 - 306 co 1 e 2 C.P. aggravato dall' art. 1 della legge 15/80 e art. 270 bis c.p. in relazione agli artt. 302-283 e 284 C.P. per aver partecipato e organizzato in concorso tra loro e con altre persone, alla banda armata e alla associazione eversiva Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente (BR-PCC) costituita al fine di sovvertire violentemente gli ordinamenti economici e sociali dello Stato, di mutare la Costituzione dello Stato e la forma di Governo con mezzi non consentiti dall' ordinamento costituzionale dello Stato, di promuovere una insurrezione armata contro i poteri dello Stato e diretta a compiere delitti contro l' ordine democratico, l' ordine pubblico e l' incolumità pubblica e delle persone, contro la fede pubblica e il patrimonio e in tema di armi e dunque con finalità di terrorismo e di eversione dell' ordine democratico. In Roma e altrove dal 1995 e con permanenza.
- XX,XX,XX,XX,XX :
b - artt. 110-112 n. 1 - 624-625 n.ri 2.5-7 - 61 n.2 C.P. e 1 della legge 6 febbraio 1980 n.15 per essersi impossessati, agendo in concorso tra loro e con altre persone, al fine di commettere il delitto di cui al capo e) con finalità di terrorismo e di eversione dell' ordine democratico, del furgone Fiat Ducato di colore bianco targato Roma 16565 P nella disponibilità di (omissis) mediante effrazione e commettendo il fatto su cosa esposta alla pubblica fede sulla pubblica via. In Roma tra le h.16,00 del 6 maggio le h.17.00 del 7 maggio 1999 ed accertato il 20.05.1999

c - artt. 110-112 n.1 - 624-625 n.ri 2.5 - 7 - 61 n.2 C.P. e 1 della legge 6 febbraio 1980 n.15 per essersi impossessati, agendo in concorso tra loro e con altre persone al fine di commettere il delitto di cui al capo e) e con finalità di terrorismo e di eversione dell' ordine democratico del furgone Nissan Vanette targato VA D04735 di proprietà di (omissis) mediante effrazione e commettendo il fatto su cosa esposta all pubblica fede sulla pubblica via. In Roma tra le h.19.00 del 28 aprile le h.7.00 del 29 aprile 1999 ed accertato il 20 maggio 1999.

d - artt. 110-112 n.1 - 61 n.2 C.P. e 10-12 e 14 della legge 14 ottobre 1974 n.497 e 21/23 della legge 18 aprile 1975 n.110 per avere, agendo in concorso tra loro e con altre persone, al fine di sovvertire l' ordine democratico e di commettere i delitti sub d) ed e) illecitamente detenuto e portato in luoghi pubblici una pistola e relativo munizionamento di marca. allo stato imprecisabile e di calibro 9x17 (cal. 9 corto). Acc. in Roma il 20 maggio 1999 e con permanenza.

e) Artt. 110-112 n.1 - 280 - 61 n.ri 2 e 10 C.P. per aver, agendo in concorso con altre persone in numero superiore a 5, con premeditazione e con finalità di terrorismo e di eversione dell' ordine democratico volontariamente cagionato la morte del professor Massimo D'Antona, a causa dell' adempimento delle sue funzioni di docente di diritto del lavoro presso la facoltà di Scienze Politiche dell' Università degli Studi "La Sapienza" di Roma e consulente giuridico della Presidenza del Consiglio e del Ministro del Lavoro Antonio Bassolino esplodendogli contro n.4 colpi di pistola che lo attingevano in zone vitali: ciò allo scopo di dare attuazione al programma - esplicitato mediante le successive rivendicazioni - della banda di cui al capo a), anche mediante conduzione di una c.d. inchiesta sugli orari e su percorsi degli spostamenti della vittima, per diverse settimane precedenti all' omicidio nonchè mediante concertato presidio della zona di esecuzione dell' attentato, in funzione di copertura e recupero dei complici incaricati di affrontare il prof. D'Antona e colpirlo con le armi da sparo. In Roma alla h. 8.30 del 20 maggio 1999.
Osserva:

L' omicidio del Sovrintendente della Polizia di Stato Emanuele Petri, il 2 marzo scorso, sul treno 2304 diretto ad Arezzo, a seguito di uno scontro a fuoco nel quale decedeva anche Galesi Mario, ha consentito, con l' arresto della Lioce Nadia Desdemona e con il sequestro del materiale che i due portavano con sè, un decisivo progresso delle indagini sulla banda armata Brigate Rosse PCC e, per quanto di rilievo in questa sede, sull' attentato del prof. Massimom D'Antona commesso da membri dell' organizzazione il 20 maggio 1999".

"I nuovi sviluppi investigativi - prosegue il provvedimento del pm - si sono rivelati coerenti con le precedenti acquisizioni e con ulteriori direzioni di indagini contestuali e successive all' omicidio Petri. Fin dal settembre 2002 questo Ufficio richiedeva e otteneva l' emissione di ordinanze di custodia in carcere nei confronti di alcuni irriducibili delle Brigate Rosse detenuti e nei confronti del Galesi Mario e della Lioce Nadia Desdemona (cfr. richieste e ordinanze del GIP di Roma in data 30 ottobre 2002, e 17 aprile 2003); al contenuto di tali provvedimenti espressamente si rinvia, con particolare riferimento alla ricostruzione dell' evoluzione politica ideologica e militare dei Nuclei Comunisti Combattenti che, sviluppatisi nel corso della fase della cosiddetta "ritirata strategica", hanno infine fatto proprie la denominazione "Brigate Rosse - Partito Comunista Combattente", rivendicando con essa la ripresa dell' attacco al cuore dello Stato in occasione dell' attentato al Prof. D'Antona, (sulla evoluzione degli NCC vedi le informative Digos Roma 1/10 a f.9ss e Digos Firenze 13/1U a f.54 ss). A seguito dell' arresto del 2 marzo, raggiunta anche dalla contestazione del reato di banda armata e di associazione con finalità di terrorismo, la Lioce si dichiarava prigioniera politica, producendo alle AA.GG, di Roma e di Firenze documenti redatti di proprio pugno, con i quali ha inteso pronunciarsi a nome dell' organizzazione, sul percorso politico, sulle azioni militari, sugli onori al compagno caduto: la condotta tenuta ne confermava il ruolo di militante regolare, dedita esclusivamente all' organizzazione, in condizioni di assoluta clandestinità del materiale che aveva con sè, consentivano di assegnarle un ruolo di primo piano, ai vertici dell' organizzazione.

Le indagini demandate alle Digos di Roma, Bologna e Firenze si sono quindi concentrate sull' analisi e sul conseguente sviluppo tecnico e investigativo del materiale sequestrato (v. verbale del 2/3/03). In estrema sintesi si dimostravano di fondamentale interesse:

1) i documenti di identità in possesso del Galesi e della Lioce, conseguiti mediante falsa compilazione di moduli sottratti al Comune di Casape il 10.3.1999; i documenti risultano falsamente rilasciati il 9 e il 29.4.1999 a nome di (omissis) e di (omissis);

2) un certificato relativo al ciclomotore Piaggio Vespa 50 cc, con telaio 0011...: copia di tale certificato, unitamente a copia della carta di identità contraffatta di (omissis) con la foto della Lioce, è stata rinvenuta in una delle pratiche assicurative risalenti al 1999 conservate presso l' Agenzia di Assicurazione (omissis);

3) un foglietto rinvenuto all' interno del portafoglio della Lioce con annotazione manoscritta del codice fiscale di tale (omissis), nominativo risultato utilizzato il 20.4.1999 per il documento di identità contraffatto, proveniente dallo stesso stock di documenti rubato in bianco a Casape, come quello intestato falsamente a (omissis);

4) biglietti del treno e di autobus, attestanti la circolazione in Roma, con mezzi pubblici e gli spostamenti verso la Toscana;

5) un biglietto da visita della società (omissis) e una scheda prepagata Telecom per apparati pubblici, risultata utilizzata per chiamate alla citata società, che si occupa, tra l' altro, della manutenzione di computers palmari;

6) due computers palmari, dalla memoria flash di uno dei quali era possibile estrarre alcuni documenti relativi alla operatività della banda armata e a un' inchiesta interna svolta nei confronti di una militante nonchè la cartella di posta elettronica (omissis) associata alla utenza cellulare (omissis);

7) alcune chiavi per serratura di immobile. Gli attuali esiti delle indagini - dettagliatamente esposti nelle informative della Digos di Roma 1 e 10 ottobre con allegati, della Digos di Bologna 29 settembre con allegati, della Digos di Firenze 13 ottobre, i cui contenuti qui si richiamano integralmente, consentono di prospettare in questa sede determinanti acquisizioni: - il sistema delle comunicazioni dei componenti dell' organizzazione con riferimento anche all' evoluzione determinata dalla necessità di adeguare i canoni di prudenza alla consapevolezza, acquisita medio tempore, della possibilità da parte della c.d. controrivoluzione di ricostruire il traffico delle schede prepagate di telefonia pubblica: in sostanza, si ritiene accertato in larga percentuale il "logistico delle comunicazioni" dell' organizzazione".
Sono state inoltre acquisiti, scrivono i pm:

" - alcune modalità operative per la preparazione e l' esecuzione delle attività dell' organizzazione, quali l' attentato del 20 maggio 1999, la rivendicazione dello stesso del 30 giugno successivo, l' attivazione di caselle di posta elettronica, le prove di funzionalità degli apparati radiomobili, lo spostamento di un ciclomotore con finalità tattiche, l' esecuzione di una tentata rapina e di una rapina di autofinanziamento rispettivamente in Firenze via Tozzetti del 5 dicembre 2002 e via Torcicoda 6 febbraio 2003 (fatti per i quali procede l' A.G. di Firenze); - istruzioni operative e resoconti dei rapporti interni, contenuti in alcuni files della memoria del palmare;

- la consapevole convergenza strategica e quindi la riconducibilità alle Brigate Rosse delle azioni rivendicate con le sigle FCC, NAC, NPR e NIPR (vedi informativa Digos 1 ottobre
ff.5.12 e 30 ss);

- l' individuazione in Roma di un probabile "covo", sicuro punto di riferimento fin dall' omicidio D'Antona e, verosimilmente, anche in tempi immediatamente precedenti l' arresto della Lioce;

- l' identificazione di alcuni militanti delle Brigate Rosse dal 1999 ad oggi, tra i quali i materiali partecipi all' attentato D'Antona.
Per il sistema delle comunicazioni, il punto di partenza è stato il rilievo di due utenze cellulari sicuramente nella disponibilità della Lioce, 333/5878048 e 338/4658955, la prima, in quanto riportata all' interno di uno dei computer palmari correlata alla omonima casella di posta elettronica, la seconda in quanto fornita dalla stessa Lioce - presentatasi in quel frangente con le false generalità di (omissis) - in occasione della consegna alla società (omisis) di Roma di uno dei palmari per la riparazione.

L' analisi del traffico telefonico in entrata e in uscita sulla utenza 333-5878048 ha consentito di prospettare fondatamente l' uso da parte dei membri della organizzazione di utenze cellulari dedicate esclusivamente alle comunicazioni operative e coperte dei militanti. Emergevano alcune caratteristiche costanti, come l' uso di intestazioni di fantasia, un traffico consistente e reciproco con altra utenza ugualmente intestata a nome di fantasia, attivazioni mediante chiamate a utenze mai più ricontattate, elevato traffico con le utenze 9000 e 9001 del servizio Universal Number di TIM (le
istruzioni di tale servizio sono state peraltro rinvenute nella memoria flash del palmare PSION).

Il concetto di utenza (cellulare) di organizzazione veniva confermato dagli sviluppi degli accertamenti sull' utenza 338/468955.

Le modalità di circolazione e di acquisto della relativa scheda e lo sviluppo del traffico telefonico portavano alla individuazione di altre utenze cellulari da considerarsi anch'esse inequivocabilmente utenze di organizzazione per una serie di dati obiettivi, sintetizzabili nell' uso dei predetti apparati esclusivamente per comunicazioni reciproche o per chiamate ricevute da cabine pubbliche, con significative localizzazioni (ovvero celle dalle quali venivano effettuate o ricevute telefonate) in tempi discontinui ma coincidenti con momenti di accertata o probabile operatività della banda armata (tra l' altro, periodo precedente e immediatamente successivo all' omicidio D'Antona: rivendicazione dell' attentato effettuato a Milano il 30 giugno successivo, tentata rapina e rapina di Firenze). L' uso dei cellulari di organizzazione - seppure attraverso utente attivate e cessate in periodi diversi - si estende per tutto il periodo compreso dal 1999 al 2003: l' uso di schede prepagate di telefonia pubblica da cabine per contattare i cellulari di organizzazione è assolutamente prevalente nel periodo che va dal 1999 al maggio 2000: successivamente, intervengono modalità tecnologicamente più complesse, quali i collegamenti telematici, ricavabili dalle chiamate ai numeri di servizio 9000 e 9901, e i collegamenti tra utenze radiomobili in audio conferenza (vedi informativa Digos di Roma 1 ottobre ff. 15 e 18 ss e l' informativa Digos di Firenze f.13).

È ragionevole collegare l' evoluzione delle modalità di comunicazione con le esigenze di maggior prudenza indotte dalla diffusione sui mezzi di informazione - oltrechè nella ordinanza cautelare nei confronti di Geri Alessandro - della metodologia di indagine che aveva condotto all' individuazione della scheda prepagata con la quale era stata effettuata una delle chiamate di rivendicazione dell' attentato al prof. D'Antona ad un quotidiano il 20 maggio 99 nonchè, attraverso la ricostruzione del traffico di quella scheda, all' identificazione dei possibili usuari successivi. Di fatto, in precedenza, vi poteva essere la convinzione che una telefonata da una cabina con scheda prepagata fosse comunque in grado di assicurare l' anonimato, alla stregua di una chiamata con i gettoni; al contrario, la possibilità di individuare la singola scheda che effettua una certa telefonata e di verificarne l' ulteriore traffico precedente e successivo fornisce elementi decisivi, ove siano effettuate chiamate ad utenze con intestatario manifesto intestatario manifesto, per l' identificazione dell' usuario".
"Non a caso - è scritto nell' ordine di fermo - l' effettuazione di chiamate da cabine pubbliche è oggetto di una espressa raccomandazione in uno dei documenti di istruzione operativa contenuti nella memoria flash del palmare: "inchiesta del 4 a Siena... se non è stata fatta prima delle 7.00 telefonata a 5151... Ricordarsi di farla con scheda mai usata o con telefono a gettoni e poi buttarla". (vedi informativa Digos di Roma 1 ottobre f.28). L' uso del verbo ricordare fa fondatamente ritenere che si tratti di un canone di comportamento già sedimentato ma evidentemente in qualche caso disatteso. Tale cautela non era stata seguita in tempi precedenti all' individuazione - notizia diffusa nel maggio 2000 - della scheda della rivendicazione D'Antona; dalla analisi dei tabulati è emerso che, prima di tale periodo, le schede prepagate rilevate dal traffico in entrata sulle utenze di organizzazione hanno svolto consistente traffico anche con utenze fisse e radiomobili i cui intestatari sono manifesti e quindi identificabili. Per l' indagine ne è discesa una complessa e minuziosa attività di sviluppo tecnico delle chiamate effettuate verso i telefoni di organizzazione da parte di cabine pubbliche mediante la consultazione delle banche dati concernenti l' utilizzazione delle schede prepagate per telefonia pubblica denominate "S.T.P." (nell' informativa di Bologna 29 settembre e negli allegati all' informativa Digos di Roma 1 ottobre sono dettagliatamente descritte le modalità di acquisizione e di analisi dei dati concernenti le utenze radiomobili di organizzazione le le STP chiamanti).

Prendendo in considerazione le utenze radiomobili di organizzazione attive nel 1999 e rilevata la provenienza delle chiamate diverse da quelle reciproche solo da cabine pubbliche, oltre alla conferma del ruolo "dedicato" di tali utenze cellulari, si ricava il convincimento che gli usuari delle schede prepagate chiamanti siano soggetti interni alla organizzazione perchè in contatto consapevole e operativo con membri della stessa. La particolare rilevanza del logistico delle comunicazioni viene confermata da alcuni passaggi dei documenti rinvenuti nella memoria flash del palmare della Lioce ove, nel contesto delle istruzioni per lo spostamento di un ciclomotore, si fa menzione dei telefoni e delle schede telefoniche; ancora, nella relazione sul confronto con la militante "So", si fa cenno a telefono di riserva e telefoni con auricolari, nonchè ad incontro per consegna di "chiavi, libretto dell' Ape, soldi, arma, nominativo e telefono da dare.

Telefoni con auricolare per le funzioni di staffetta" (vedi informativa Digos 1 ottobre ff.16-18). Va dunque evidenziata la rilevanza dell' uso di schede prepagate di telefonia pubblica per il contatto con le utenze di organizzazione, giacchè è impensabile che il cellulare di organizzazione sia fornito a terzi per ricevere chiamate estranee alle esigenze dell' organizzazione stessa; tanto più rilevanti sono le chiamate che si riferiscono al periodo in cui non era nota la possibilità di ricostruire il traffico delle S.T.P. Gli ulteriori sviluppi investigativi sono stati indirizzati peraltro da un lato all'approfondimento delle circostanze di tempo e di luogo nelle quali risultano effettuate le chiamate dalle S.T.P. alle schede di organizzazione, dall' altra all' individuazione dei soggetti che hanno avuto in uso le predette schede. In queste direzione, l' assoluta obiettività del dato tecnico - tabulati di telefonia radiomobile per le utenze di organizzazione e fissa per le chiamate da cabine pubbliche con S.T.P. ha fornito esiti concretamente convergenti con elementi logici e, soprattutto storico ambientali, riassumibili nella puntuale e ricorrente caratterizzazione dei soggetti identificati sulla base del dato tecnico per riconducibilità a stretti rapporti personali e politici con il Galesi Mario e con l' ambiente romano in stretti legami con il medesimo; ancora, i soggetti identificati sono risultati spesso in rapporti di reciproca conoscenza e frequentazione così da poter affermare che il percorso tecnico partito da cellulari anonimi o sotto falso nome, proseguito attraverso anonime chiamate da cabine pubbliche, conduce a schede prepagate in possesso di uno stesso giro di soggetti politicamente inseriti nell' illegalità già contigua alla lotta armata".
Il provvedimento dei pm così prosegue: "Analogamente, gli sviluppi dei dati concernenti la localizzazione e la temporalizzazione delle chiamate dalle S.T.P. alle utenze di organizzazione - oltre alle chiamate citofoniche tra queste ultime - conducono significativamente ad intercettare le necessarie attività sul territorio preparatorie o successive all' attentato D'Antona e quindi ad individuare, negli usuari, sicuri partecipi all' inchiesta, all' esecuzione dell' omicidio, alla rivendicazione. In tal senso l' inchiesta D'Antona è scandita da una sequenza di chiamate (vedi informativa Digos di Roma 1 ottobre ff.23-37) partite da cabine nelle immediate vicinanze dell' abitazione della vittima - ben settanta, proprio sotto casa, nell' orario di uscita del professore dal gennaio alla data dell' omicidio, vedi informativa Digos Bologna 29 settembre f.32 - e negli orari e lungo i percorsi effettuati dalla stessa per raggiungere i luoghi di lavoro, fino al giorno dell' attentato, nel quale in poche ore vi è un notevole impiego degli impianti telefonici pubblici per contattare le utenze di organizzazione (vedi grafico nell' informativa Digos di Roma 10 ottobre f.5). La sequenza e la distribuzione nella zona delle telefonate forniscono un quadro eccezionale della preparazione minuziosa dell' operazione militare che, evidentemente, ha richiesto acquisizioni e concentrazione di informazioni sugli spostamenti della vittima, sul traffico delle vie circostanti, su eventuali passaggi di forze di polizia in funzione di vigilanza o scorta, sulla disponibilità di parcheggi per i mezzi da utilizzare, sul tratto di strada in cui era più agevole e prudente affrontare la vittima: il 20 maggio risulta evidente come l' azione degli esecutori materiali sia stata assistita da diversi altri complici, per il controllo delle strade e per gli spostamenti successivi all' attentato. In data 30 giugno è nuovamente operativa una delle utenze di organizzazione che riceve chiamate da cabine di Roma e di Milano, in coincidenza con la collocazione nelle due città di diverse copie del volantino di rivendicazione D'Antona (vedi la ricostruzione degli spostamenti effettuati in quella occasione da uno degli indagati nell' informativa Digos di Firenze 13 ottobre ff.30-32).

L' esame approfondito degli intestatari delle utenze fisse e radiomobili contattate in modo manifesto dalle schede prepagate - complessivamente individuate allo stato in 46 - unitamente a criteri desumibili dalla localizzazione delle cabine da cui venivano effettuate le chiamate rispetto ai luoghi di dimora e di lavoro, dalla successione delle stesse, dalla successione tra chiamate al servizio teledrin e successiva chiamata di risposta ha condotto all' identificazione assolutamente univoca degli attuali indagati, sui quali sono emersi ulteriori elementi probatori, autonomamente acquisiti rispetto al dato tecnico, che suffragano la prospettazione accusatoria nei loro confronti. Prima di esaminare le singole posizioni, deve menzionarsi la rilevanza della nuova prospettiva di indagine determinata dalle acquisizioni sui rapporti tra formazioni eversive, rispettive azioni e rivendicazioni, soggetti che vi hanno preso parte. Già nell' immediatezza dell' attentato al prof. Biagi, rivendicato dalle Brigate Rosse con messaggio di posta elettronica proveniente da indirizzo associato a utenza cellulare radiomobile con accesso ad internet, si era rilevata la coincidenza di utilizzazione delle tecnologie telematiche sperimentata per le rivendicazioni degli attentati a firma NPR-NIPR, e in particolare, per l' attentato esplosivo di via Brunetti in Roma, ai danni dell' Istituto Affari Internazionali. In quell' occasione emergeva anche l' uso di cellulari dedicati - ovvero con SIM non utilizzate per altro - per lanciare a distanza e ricevere l' impulso elettrico che avrebbe innescato l' esplosione; ovviamente dedicato risultava anche il cellulare utilizzato per l' attivazione della casella di posta elettronica da cui sarebbe partito il messaggio di rivendicazione.
Gli apparati radiomobili usati per l' innesco dell' attentato di via Brunetti erano stati ripetutamente provati in precedenza con numerose chiamate al servizio 916 - previsto per la verifica del credito residuo, verifica inutile nel caso in quanto non veniva effettuato traffico tra una chiamata al 916 e l' altra - in realtà finalizzate a controllare l' efficienza del cellulare anche in relazione alle zone e alle condizioni di uso. Nello stesso periodo immediatamente precedente all' attentato, le utenze di organizzazione 338-4658958 (utenza lasciata alla (omissis) dalla sedicente (omisis), alias Lioce e 338-4658958 (risultata in contatto citofonico con la prima e acquisita nelle medesime circostanze) contattano ripetutamente il servizo 916, certamente non per la necessità di accertare i crediti residui ma in correlazione alle prove tecniche effettuate con i cellulari poi usati per l' attentato".
"Nella memoria flash del palmare - prosegue l' ordinanza - sono stati rinvenuti evidenti tracce della contiguità strategica operaiva:"nd...rilettura dei materiali interni Bia e D.A. e doc 87...lettura Chefa...sistemare le cartelline. Creare una cartellina con i materiali di analisi di interesse Internet: Verifica su internet su Tor, e altri uffici postali. Verifica su giornali del nord.... Calendario: 16; stesura degli appunti sul confronto S.D....17 bilancio, sull' esp...Studio per la definizione di orientamento politico programmatico. Studio..18 martedì, possibili soluzioni su rapporto 21, venerdì - studio su sintesi complessive che imposti l' indirizzo programmatico 22 sabato.. incontro per spostamento ap. e recupero materiali dal deposito (chiavi e libretto dell' Ape, soldi, arma, nominativo e telefono da dare. Telefoni con auricolare per le funzioni di staffetta) (documento rivendicazione e nipr 2 sull' agenda). "..ressi della borghesia imperialista a far attivare lo stato a vantaggio dei propri interessi comuni, anche come condizione per acquisire posizioni competitive, come pure l' asservimento di entrambi gli schieramenti politici a questi interessi e sui questi piani. Se l' ambito nel quale si collocano entrambi gli organismi quello euro-atlantico, la progettualità politica che costruiscono quella tesa, ad affermare gli interessi della frazione dominante della borghesia imperialista nazionale legata al capitale finanziario Usa e delle principali economie europee (anche l' Istituto Affar internazionali, che dal Consiglio per le relazioni Italia Stati Uniti sono quelli oggetto della progettualità della borghesia imperialista in questa fase: come favorire l' internazionalizzazione del capitale; come approfondire l' integrazione europea e superare le "rigidità con la ormai nota declinazione dei dogmi della liberalizzazione e della privatizzazione; l' allargamento dell' Ue all' Est (e a sud, l' integrazione economia del Mediterraneo) e come depredario di ogni sua risorsa; i... (new documento di testo 2)" Sul piano strategico: "Per quanto ci riguarda abbiamo praticato le (iniziative dei nuclei proletari e rivoluzionari in dialettica con le B.R. che pur praticando un terreno di lotta sostenibile anche in assenza di una struttura di rivoluzionari di professione per il tipo di attacchi messi in atto che si collocavano sulla contraddizione classe/Stato o imperialismo/antimperialismo rappresentano una risposta ai nodi della fase attuale e proprio per la loro impostazione politico militare e per come si rapportavano al patrimonio e all' iniziativa delle B.R. si relazionavano al fine di costruire un nucleo fondante il partito cioe le B.R. andando a produrre rivoluzionari di professione potenziale perchè si attivano su questo piano e organizzando la classe sul terreno della I.a, per le forze che andavano a mobilità.
"Sul piano tattico: mai dimenticare che la nostra è stata una linea politica e non un fatto reale, non dimentichiamo che l' iniziativa dei nuclei hanno fruito concretamente di tutte le risorse della B.R. e teoricamente realizzabile sul tipo di dialettica ma in questa fase e congiuntura è realizzabile solo una dialettica inferiore e mediamente più confusa". Per un compendio dei documenti estratti dalla memoria flash del palmare vedi anche su questi punti l' informativa Digos di Roma 4 giugno 2003). Dall' esame dei files del palmare della Lioce relativi all' indirizzo di posta elettronica associata all' utenza radiomobile 333/5873220 emergeva che la parola chiave scelta dall' utente per la gestione della corrispondenza telematica era "Aristide", pressochè coincidente con la parola chiave "Aristid" della casella di posta elettronica utilizzata per la rivendicazione NPR dell' attentato alla sede CISL di via Tadino in Milano il 6.7.2000. In relazione ai NAC i riferimenti alla continuità politico ideologica operativa già emergevano dai documenti prodotti da quella formazione: "...nel nostro paese la presenza della L.A. per il comunismo pone in discussione il patto sociale neocorporativo concordato da governo/confindustria/sindacato. Livello di maturità politico militare sancito dalle avanguardia comuniste combattenti che si è espresso nell' esecuzione di Massimo D'Antona, nell' attacco allo I.A.I. di via Brunetti e nell' azione contro Simona Ciavatti responsabile dell' agenzia di neocaporalato Obiettivo lavoro, pone all' ordine del giorno il nodo fondamentale del proletariato..." (documento rinvenuto nella memoria di un computer fisso, ubicato in questa via Zanardi, nella disponibilità di omissis)."... Come organizzazione comunista combattente ci poniamo nel solco storico delle Brigate Rosse condividendone i termini di intervento e la strategia. Riteniamo essenziale a tal fine la costruzione del Partito Comunista Combattente unico strumento in grado di dare alla classe una continuità strategica finalizzata alla presa del potere politico da parte del proletariato con la conseguente instaurazione della dittatura proletaria". (rivendicazione degli attentati del 28.4.99 e del 5.5.99).

"Il primo degli stralci sopra riportato - scrivono i pm - veniva estratto dalla memoria di un personal computer collocato in un appartamento dei genitori di XX, amico di (omissis) e risultato soggetto chiamato dalle S.T.P. in contatto con i cellulari di organizzazione. (Omissis), unitamente ad (omissis) e (omissis) sono stati condannati in primo grado dalla Corte d' Assise di Roma per gli attentati e per la partecipazione alla banda armata NAC. Il (omissis) risulta in contatto con diversi soggetti emessi dallo sviluppo degli interessati delle S.T.P. in contatto con i cellulari di organizzazione; due soggetti direttamente contattati dalle schede prepagate con i cellulari di organizzazione, due soggetti direttamente contattati dalle schede prepagate in questione. (Omissis) e (omissis) erano presenti all' udienza innanzi alla Corte d' Assise di Roma nel corso della quale era stata pronunciata la requisitori del PM; nel palmare della Lioce era espressamente riportata la frase "'...notizie su esito processo NAC"

Le singole posizioni:

- XX (vedi informativa Digos di Roma 1 ottobre - ff.39-45 e 10 ottobre 2003 f.9, nonchè informativa Digos di Bologna 29 settembre ff.73-86 e 123. - Il soggetto è stato individuato dalla Digos di Roma e quindi iscritto per il reato di banda armata in tempi precedenti alla stessa acquisizione del traffico delle utenze di organizzazione. Tra le prima acquisizioni si apprendeva che aveva lavorato all' interno dell' università, quale dipendente di una ditta di pulizie, partecipando alle lezioni del prof. D'Antona, seguendo poi anche le lezioni del successore di quest' ultimo. È risultato più volte identificato insieme a soggetti di indubbio interesse investigativo e giudiziario primo fra tutti lo stesso Galesi Mario. Presso l' abitazione del XX risultano segnalazioni della presenza del Galesi e del Lioce oggetto di informazioni e riconoscimenti fotografici. Nel corso del servizio di pedinamento effettuato in data 4 giugno scorso l' indagato viene visto percorrere una particolare sequenza di vie romane, esattamente sovrapponibile alle indicazioni estratte dalla memoria flash del palmare Lioce: 'v. Telesio B - v. A Doria - Circonv. Trionfale - Trav. di Via Trionfale - Chiesà - evidentemente un appuntamento tattico. Al XX sono riconducibili numerose delle S.T.P. in contatto con i cellulari di organizzazione: in allegato A 1 dell' informativa Digos 1 ottobre sono riportati gli sviluppi analitici delle schede usate dal XX, dei contatti intrattenuti con le utenze di organizzazione, dei soggetti noti che inequivocabilmente riconducono all' indagato. Dalla ricostruzione delle chiamate effettuate nelle settimane precedenti all' omicidio D' Antona e dalla localizzazione delle relative cabine emerge con certezza la partecipazione del XX all' inchiesta preparatoria. Devono evidenziarsi, da ultimo, i contatti telefonici del 28 aprile 1999, alle ore 5.06, in prossimità temporale con il furto del furgone Nissan Vanette nonchè, del giorno successivo, alle ore 17.10 ed alle ore 17.17 proprio alla concessionaria Nissan di Roma, con la Stp 18 in suo possesso. Giova evidenziare che il proprietario del furgone Nissan Vanette rubato, poi rinvenuto sul luogo dell' omicidio, ha riferito che sullo sportello lato passeggero, nonchè sullo sportellone scorrevole erano stati sostituiti i blocchetti delle serrature. Si può fondatamente ritenere che i pezzi di ricambio erano stati sostituiti sul Nissan Vanette siano stati venduti nel periodo di interesse dalla concessionaria contattata che commercia, tra l' altro, pezzi di ricambio.
Queste le posizioni degli altri indagati, come descritte dai pm:

- XX (vedi informativa Digos di Roma 1 ottobre ff e 10 ottobre 2003 ff.s-9 nonchè informativa Digos di Vologna 29 settembre ff 48-72 e 12). Anche XXi è risultata in stretti e ripetuti contatti con l' ambiente romano del Galesi; è stata identificata in passato insieme a XX e (omissis), emersi nel medesimo contesto investigativo in quanto le loro utenze sono state chiamate con le S.T.P. oggetto di indagine. Si Rammenta che il XX, quale amico e ospite del (omissis), è emerso dalle indagini sugli attentati dei Nac. Ha avuto una relazione e frequenta attualmente (omissis), contattato da S.T.I che hanno chiamato le schede di organizzazione e presente all' udienza del processo NAC. La XX, come il XX, disponeva di teledrin a lei intestato, attivato nel febbraio '99. All' indagata sono attribuite numerose S.T.P. in contatto con i cellulari di organizzazione: in allegato A 2 all' informativa Digos 1 ottobre sono riportati gli sviluppi analitici delle schede usate daXX, dei contatti intrattenuti con le utenze di organizzazione, dei soggetti noti che inequivocabilmente riconducono alla predetta. Dalla ricostruzione delle chiamate effettuate nelle settimane precedenti all' omicidio D'Antona e dalla localizzazione delle relative cabine emerge con certezza la partecipazione della XX all'inchiesta preparatoria. È certamente presente il 2 maggio utilizzando una delle S.T.P. a lei in uso e ricevendo due chiamate sul teledrin. Recentemente (vedi informativa della Digos di Roma 18 ottobre) si è acquisita ulteriore insuperabile conferma del suo ruolo con un esito investigativo che avalla tutto l' impianto accusatorio; nel coso di un pedinamento è stato possibile acquisire un mozzicone di sigaretta appena gettato dalla XX che ha consentito l' individuazione del profilo del Dna della medesima e quindi la comparazione, con esito positivo, con il Dna individuato da un frammento pilifero repertato all' interno del furgone Nissan Vanette utilizzato per l' attentato (posizionato lungo il percoso a piedi del prof. D'Antona e servito verosimilmente per l' occultamento degli auto materiali dell' omicidio).

- XX (vedi informativa Digos di Roma 1 ottobre ff 47-50 e 10 ottobre 2003 ff nonchè informativa Digos di Bologna 29 settembre ff 97-100 e 125). Per il tramite di (omissis) è risultato del medesimo ambiente dei noti (omissis) e (omissis). Il 18 maggio 1999 in orario lavorativo, con la STP a lui in uso viene chiamata l' utenza fissa della società presso cui lavora in Pomezia. All' indagato è attribuita con certezza una STP in contatto con i cellulari di organizzazione: in allegato A 3 all' informativa Digos 1 ottobre sono riportati gli sviluppi analitici della scheda usata dal XX, dei contatti intrattenuti con le utenze di organizzazione, dei soggetti noti che inequivocabilmente riconducono al predetto. Peraltro anche altra scheda è attribuibile, con ragionevolezza, a XX, atteso che dallo sviluppo del suo traffico telefonico sono emerse utenze riconducibili al predetto in quanto relativo al suo posto di lavoro, a persone a lui vicine nonchè alla madre. Otto delle cabine utilizzate per queste chiamate sono ubicate a Pomezia al km 27,800 della Pontina dove è ubicata la ditta in cui lavora XX. Inoltre tutte queste chiamate sono avvenute tra le ore 13 e le ore 15 circa, orario del pranzo, circostanza quest' ultima emersa dai servizi di intercettazione in atto a carico del XX (vedi informativa Digos di Roma 1 ottobre f.49 nota n.87). Altre sei chiamate sono state effettuate da impianti telefonici pubblici ubicati in via della Magliana, assai vicino alla sua residenza in questa via Pescaglia, così come sono vicine alla sua abitazione le cabine pubbliche ubicate in via Cardano, via Oderisi da Gubbio e via Lari, utilizzaate con la predetta STP. La prima e l'ultima chiamata della STP in questione sono entrambe riconducibili al XX e pertanto deve escludersi un 'passaggio di manò della STP n.16. XX è certamente partecipe all' azione D'Antona utilizzando la propria STP per chiamare una utenza di organizzazione (la 338/46558958) alle 12.53 del 20 maggio.

- XX (vedi informativa Digos di Roma 1 ottobre ff 50-51 e 10 ottobre 2003 f.9 nonchè informativa Digos di Bologna 29 settembre ff. 88-94 e 126; la posizione della XX è ampiamente approfondita in relazione ai fatti di tentata rapina e rapina inquisiti da quella A.G. nell' informativa Digos di Firenze 13 ottobre 2003, al cui contenuto, ff. 26-53 in particolare, si fa espresso rinvio per l'ulteriore conferma della partecipazione della predetta alla banda armata). In passato ha intrattenuto rapporti con soggetto successivamente denunciato per furto unitamente alla Lioce. All' indagata è attribuita con certezza una STP in contatto con i cellulari di organizzazione, in allegato A 5 all' informativa Digos 1 ottobre sono riportati gli sviluppi analitici della scheda usata dalla XX, dei contatti intrattenuti con le utenze di organizzazione, dei soggetti noti che inequivocabilmente riconducono al predetto. Certamente la XX si attiva per la consegna dei volantini di rivendicazione dell' omicidio D'Antona in data 30 giugno 1999; la sua presenza a Milano il 30 giugno 1999 allorchè contatta alle ore 05.32 ed alle ore 05.50 l' utenza di organizzazione 339/463039, deve essere messa necessariamente in relazione con la contestuale collocazione a Milano ed a Roma, presso la stazione Ostiense, di volantini di rivendicazione".
Proseguono i pm: "Quasi contestualmente, la stessa mattina, la medesima (XX, ndr) utenza cellulare di organizzazione, che evidentemente coordinava l'azione dalla città di Roma dove si trovava, è stata contattata da STP utilizzata da Roma, certamente in possesso del militante che ha collocato i volantini di rivendicazione alla stazione Ostiense. Il telefono cellulare privato in uso a XX, alle ore 15,38 del 29 giugno 1999, effettua una chiamata sollecitando il ponte radio della stazione di Pisa, alle successive ore 21,21 si trova a Roma, alle ore 8,30 del 30 giugno 1999 sollecita il ponte radio della stazione di Bologna ed infine alle successive 10,32 la cella che copre la stazione di Firenze. Evidente che la donna, il 29 giugno 1999 è venuta a Roma, ha preso i volantini, si è spostata a Milano, ha lasciato i volantini e, nelle prime ore del mattino del 30 giugno, è rientrata a Firenze, verosimilmente in treno, via Bologna. Una seconda STP, in contatto con i cellulari di organizzazione, può essere fondatamente attribuita alla XX in relazione ad una chiamata effettuata in data 13 maggio 1999 al marito (omissis); una seconda chiamata, effettuata con la stessa STP in data 19 maggio da Roma, piazza dei Cinquecento, all' utenza di organizzazione 338/4658955, l'utenza rilasciata dalla Lioce alla (omissis) inserisce con elevata probabilità la XX nel vivo dell' operazione D'Antona. L'ipotesi è coerente con la figura della militante oggetto di inchiesta interna da parte delle Brigate rosse come risulta nei documenti estratti dal palmare Lioce concernenti la posizione di tale 'SÒ compiutamente identificata nell' informativa della Digos di Firenze per la XX che in quella sede è indagata per la preparazione e la partecipazione alle attività di 'espropriò - rapine ad uffici postali.
- XX (vedi informativa Digos di Roma 1 ottobre ff. 51-52 e 10 ottobre 2003 f.9, nonchè informativa Digos di Bologna 29 settembre ff. 95-96 e 127: la posizione del XX è ampiamente approfondita in relazione ai fatti di tentata rapina e rapina inquisiti da quella A.G. nell' informativa Digos di Firenze 13 ottobre 2003, al cui contenuto ff. 18-25 in particolare si fa espresso rinvio per l' ulteriore conferma della partecipazione della predetta alla banda armata). All' indagato è attribuita con certezza una STP in contatto con i cellulari di organizzazione: in allegato A 6 all' informativa Digos 1 ottobre sono riportati gli sviluppi analitici della scheda usata dal XX, dei contatti intrattenuti con le utenze di organizzazione, dei soggetti noti che inequivocabilmente riconducono al predetto. La Stp in possesso del XX contatta una utenza cellulare di organizzazione in data 14 e 18 maggio 1999 da cabine romane: nelle stesse date il XXXi risulta assente dal proprio posto di lavoro presso XXXXXXXXXX: analogamente risulterà assente dal lavoro o presente con turni compatibili nei giorni e negli orari in cui si verificano la tentata rapina di via Tozzetti e la rapina di via Torcicoda, nonchè nel giorno in cui si effettuano le prove di quest'ultima e ancora nel giorno originariamente fissato per l' esecuzione (vedi informativa della Digos di Firenze 13 ottobre f.24).

- XXXXX (vedi informativa Digos di Roma 1 ottobre ff.57-58, nonchè informativa Digos di Bologna 29 settembre ff. 108-114 e 130). Anch' egli risulta in contatto con l' ambiente del Galesi, con il quale frequentava il Csa Blitz di Roma. L' indagato allo stato non risulta diretto utilizzatore di alcuna delle STP che contattano i cellulari di organizzazione. Tuttavia è più volte contattato da STP di interesse e in particolare è ripetutamente chiamato da cabine pubbliche nei giorni prossimi all' omicidio 6, 13, 14, 15, e 19 maggio (due volte) 1999. Egli deve comunque rispondere a titolo di correità delle attività dei Nac già contestate al (omissis), a favore del quale mette a disposizione l' appartamento per preparare un documento Nac. Viene quindi identificato nell' abitazione del (omissis) quando questa viene perquisita. Le correlazioni strategiche e tattiche dei Nac con il programma e il bilancio delle Brigate rosse sono state in precedenza oggetto di approfondimento; le risultanze a carico del XX, nei cui confronti non risulta ancora essere stata esercitata azione penale per la banda armata Nac, ne inducono l' individuazione quale elemento soggettivo e logico di collegamento se non di coincidenza tra le Br e i Nac, nella prospettiva concretamente risultante dai documenti di rivendicazione di questi ultimi e dai documenti estratti dal palmare Lioce.
Nell' ultima parte del provvedimento di fermo è scritto: "La gravità dei fatti in contestazione e la continuità, dall' omicidio del prof. D'Antona a tutt' oggi, dell' azione e delle finalità di terrorismo dell' associazione costituita in banda armata Br-Pcc, impongono l' adozione di misure cautelari e nella specie quella del fermo ad opera del pubblico ministero atteso che dalla Digos di Roma con nota in data odierna viene segnalato il pericolo per la tenuta della riservatezza delle iniziative giudiziarie in corso e conseguentemente il concreto pericolo di fuga degli indagati, per l' ovvia ricorrenza di tutte le esigenze di cui all' art.274 c.p.p. per impedire l' ulteriore attuazione del programma eversivo mediante la commissione di delitti della stessa specie di quelli per cui si procede, anche in considerazione delle dichiarazioni fatte nel processo d' appello per gli omicidi e la rapina di via dei Prati di Papa da militanti storici delle Brigate rosse che affidano alla componente dell' organizzazione esterna al carcere la continuità del percorso politico della lotta armata rivoluzionaria; per prevenire scelte di clandestinità secondo l' esperienza brigatista e le concrete scelte dei correi Galesi e Lioce; per tutelare fonti di prova reali (ricerca e perquisizione dei luoghi di occultamento dei militanti e del materiale dell' organizzazione) e personali (dichiarazioni e riconoscimenti di testi suscettibili di intimidazione e violenza);
P.Q.M. visto l' art.384 c.p.p.

ORDINA

il fermo di indiziato di delitto nei confronti degli indagati indicati in premessa, con riferimento al solo capo a) per XXX e a tutti i capi di imputazione per il XX XX,XX,XX, XX". Il provvedimento è firmato dai pubblici ministeri Saviotti e Ionta ed ha il visto (con l' aggiunta: "si concorda") del Procuratore della Repubblica di Roma Salvatore Vecchione.







versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum 
Ci sono 1 commenti visibili (su 1) a questo articolo
Lista degli ultimi 10 commenti, pubblicati in modo anonimo da chi partecipa al newswire di Indymedia italia.
Cliccando su uno di essi si accede alla pagina che li contiene tutti.
Titolo Autore Data
scusa ma ... ... Saturday October 25, 2003 at 10:00 PM
©opyright :: Independent Media Center
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.

Questo sito gira su SF-Active 0.9