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COMUNICATO TEAR ME DOWN
by TEAR ME DOWN Sunday October 26, 2003 at 12:56 PM mail:  

comunicato tear me down

MASSIMO LIBERO

Sabato 18 ottobre Massimo, nostro cantante e compagno, è stato arrestato dai servi dello Stato con l'accusa di aver partecipato ad azioni dirette all'interno del corteo del 4 ottobre. Eclatante è stato l'episodio dell'allontanamento di uno sbirro infiltrato da uno spezzone militante, a lui ricondotto. L'arresto è avvenuto in un clima di criminalizzazione nei confronti dei compagni e delle compagne che rifiutano la politica della concertazione, della mediazione, delle riforme. Lo stesso giorno sono state perquisite infatti le abitazioni di 3 compagni/e inseriti nella medesima inchiesta di Massimo.

FACCIAMO DEL PUNX HARDCORE UNA MINACCIA, ANCORA!

Quello per cui Massimo si è speso per tanti anni, e per cui anche noi ci stiamo spendendo, è lo sviluppo di una scena cosciente, attiva, militante. Non ci è mai piaciuto reputarci dei musicisti alternativi, degli artisti di sinistra. Preferiamo considerarci dei ''comuni'' sfruttati che hanno preso coscienza della propria situazione e che lottano per il suo superamento. Nulla in più. Nulla in meno. La nostra musica, la musica di Massimo, non nasce da nessun pentagramma. Nasce dalla vita di tutti i giorni, dai problemi che siamo costretti ad affrontare quotidianamente nostro malgrado. Nasce dalle periferie, dai posti di lavoro, dalle carceri. Nasce dove c'è oppressione e sfruttamento.
In questo senso il Punx-Hardcore è per noi un mezzo di comunicazione libertaria che si pone al di fuori delle logiche di profitto attraverso l'autoproduzione. Da quando i primissimi gruppi Hardcore uscirono dalla spirale autolesionista del punk che non aveva a che fare col sociale una nuova era si aprì, quella della comunicazione antagonista alle logiche di dominio, dell'autogestione degli spazi e dell'autorganizzazione di quei giovani punk che sicuramente non pensavano di avere la forza per scardinare i binari del potere. Benchè punk ed hardcore siano stati recuperati dal capitale che tramite le multinazionali ed i ''professionisti della musica alternativa'' li hanno ridotti a merce facilmente vendibile, i punk e gli hardecorers ''politicizzati'' hanno ora più che mai il compito preciso di intervenire nelle aree e negli spazi liberati dove agiscono per rilanciare percorsi di liberazione, patrimonio dello spirito di ribellione che proprio il Punk ci ha dato. Intervenire significa fare in modo di trovarsi in quelle situazioni dove è possibile forzare e portare al culmine momenti di rivolta, laddove c'è conflitto portare allo scontro con il capitale, negli scontri di piazza come nella distruzione delle ''cose del capitale'', nella proposizione in quei momenti di discussione per l'autorganizzazione delle lotte come nella partecipazione ad iniziative promosse da realtà affini.

Noi non conosciamo nè innocenti nè colpevoli, un discorso che lasciamo a sbirri e magistrati, ma soltanto sfruttati e compagni sequestrati nelle galere.

SE C'E' UN POTERE C'E' CHI LO COMANDA E CHI LO DIFENDE….FOMENTIAMO PERCORSI DI RIVOLTA! RILANCIAMO LA LOTTA CLASSISTA!

A TUTTE LE REALTA' PUNX E HARDCORE ANTIAUTORITARIE, GRUPPI, ETICHETTE AUTOPRODOTTE ED AUTOGESTITE, INDIVIDUALITA', COLLETTIVI E SPAZI LIBERTARI.

Da sempre il capitale recupera le sottoculture riducendole a squallidi ''stili giovanili'' e speculandoci, anche grazie a quelle realtà divenute strumento di arrampicazione da parte di chi ne ha trovato un buon mezzo di autoreddito, le snatura della loro peculiarità conflittuale. Lo ha fatto con lo skinhead, lo ha fatto con il punk e lo fa con l'hardcore. Bei dischi su major che cantano contro i propri produttori (completamente funzionale all'esistenza del produttore professionista stesso), bei vestiti griffati da marche riconosciute e foraggiate del tessuto sociale che si sono poste come target, etichette ''indipendenti'' a cavallo tra mondo alternativo e distribuzione incondizionata (il nemico è in casa nostra!). E se il capitale non percepisce nessuna incongruenza nel supportare una certa scena è perché quest'ultima non è minimamente un pericolo per esso, perché questi gruppi non fanno nemmeno un millesimo di quello che dicono sui loro testi o scrivono sulle toppette che portano addosso. Se tute le minacce di distruzione enunciate sulle spillette anti-Mc Donald's con cui parecchi punk ed hardcorers costellano i propri giubbotti venissero tradotte in azioni la famosa catena di avvelenatori non esisterebbe più! A causa di questa perdita di coscienza occorre intervenire nell'area punk e hardcore in modo da renderla di nuovo un pericolo per il dominio. Per prendere attivamente parte alle iniziative in solidarietà con i prigionieri, le lotte contro i ritmi di lavoro, contro le bioteconologie e le nocività, per gli spazi liberati, l'antifascimo militante e non di accatto, ecc…
Perché è ora più che mai il momento di rendersi protagonisti nelle lotte degli sfruttati contribuendo con la creatività che ci piace di più in quanto espressione di qualcosa che è vivo, per essere rivolta e goderne.

PER SOSTENERE CONCRETAMENTE MASSIMO ORGANIZZIAMO CONCERTI ED INIZIATIVE DI AUTOFINANZIAMENTO PER LE SUE SPESE LEGALI!

Per chiunque volesse contattarci per benefit, ecc. : reboundaction@yahoo.it o casella postale 7 centro, 01100 Viterbo

TEAR ME DOWN  OTTOBRE 2003

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