Sette donne incinte, nove minorenni senza genitori. Rifondazione: «Resta ancora il problema degli alloggi».

Hanno preparato tutto nel più assoluto segreto (non sono stati avvisati neppure i vigili urbani), pianificando l’intervento nei minimi dettagli. Con un ordine preciso: nessuno deve farsi male e non ci devono essere feriti. E così è stato. Ieri mattina, quando faceva ancora buio, circa duecento poliziotti, dopo aver tranciato una catena che ne impediva l’accesso, hanno fatto irruzione nell’ex fabbrica abbandonata - ma non fatiscente - occupata da un paio di settimane da circa duecento rom in via Polidoro, non distante da viale Certosa. Si tratta degli stessi nomadi sgomberati dalla baraccopoli abusiva tra via Barzaghi e via Triboniano. Nessuno ha tentato la minima resistenza se non due uomini che hanno gettato un mattone contro alcuni poliziotti senza peraltro colpirli.
I numeri comunicati dalla Questura sono piuttosto importanti: 183 le persone controllate. Di queste, 75 sono state trasferite all’aeroporto di Verona e imbarcate su un volo con destinazione la Romania. In Questura tutti gli stranieri sono stati controllati. Solo 32 sono risultati regolari e rilasciati, mentre 2 sono stati arrestati per inottemperanza delle disposizioni del questore. Sette le donne incinta, 9 i minorenni senza genitori. Quaranta gli appartenenti a nuclei familiari (19 adulti e 21 bambini). Due avevano in corso una pratica per la concessione dell’asilo politico mentre altri due sono stati riaffidati ai servizi sociali.
Diciassette sono stati accompagnati al centro di via Corelli. «Lo sgombero trasloca i problemi senza risolverli», dice Daniele Farina, consigliere comunale di Rifondazione comunista, in un comunicato. E sottolinea l’indisponibilità del Comune a predisporre soluzioni alternative. «Si riapre per i rimanenti - dice ancora Farina - la ricerca di un alloggio. Da via Barzaghi a via Polidoro. Da via Polidoro a...».