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Macchine contavoti troppo amiche di Bush
by 2pezzi Monday November 03, 2003 at 12:53 PM mail:  

Viaggio nel sistema computerizzato del voto, che nel 2000 diede la controversa vittoria al candidato repubblicano «Vulnerabili» Un sistema che si può facilmente «ritoccare».

Charles Coffey, appena uscito dall'urna della contea di Alameda, California, non era sicuro che il suo voto su di uno schermo di un computer fosse stato registrato correttamente. Senza prove, e senza una traccia cartacea, rimaneva sospettoso che la sua scelta democratica sul «touch screen» (tocca schermo) potesse essere registrata come una a favore del vincitore repubblicano Arnold Schwarzenegger. «Non mi fido assolutamente del voto elettronico», ha dichiarato il 54enne investitore edile all'agenzia Associated Press. Il signor Coffey non è il solo ad avere dubbi sulle nuove macchine elettroniche che verranno usate in tutti i seggi elettorali degli Stati uniti per le elezioni presidenziali del 2004. A causa dello scandalo della Florida il presidente Bush firmò nel novembre 2002 una legge chiamata Help America Vote Act (Hava) stanziando 3.9 miliardi di dollari per sostituire tutte le vecchie macchine elettorali con computer tocca-schermo o scanner ottici per contare schede non più perforate ma con cerchietti vicino al nome del candidato da riempire a matita. Un'altra misura della legge impone agli stati di concentrare in una singola fonte computerizzata tutti i registri elettorali delle contee. Un procedimento che illegalmente negò il voto a 94.000 cittatini della Florida nelle presidenziali del 2000, in gran parte afro-americani e democratici, solo perché i loro nomi erano «simili» a quelli di ex-criminali anche di altri stati (aecondo i republicani, George W. Bush vinse la Florida con 537 voti di scarto.) Inoltre la legge Hava impone solo standard qualitatiti volontari alle ditte che producono macchine elettorali e non li obbliga a mantenere traccia cartacea del voto.

Nel sistema federale americano sono gli stati a definire quale sistema usare e i repubblicani si oppongono strenuamente ad imporre una traccia cartacea alle macchine «tocca schermo». Fino a questa estate attivisti ed esperti di sicurezza dei computer che esprimevano dubbi sull'affidabilità dei nuovi sistemi elettorali venivano regolarmente ignorati o accusati di essere paranoici-complottisti se non peggio. Con la publicazione a luglio di uno studio di esperti informatici della John Hopkin's University sul codice sorgente lasciato incautamente su di un sito internet e usato dalla seconda più grande produttrice di apparecchi elettorali elettronici, la Diebold, vennero documentate madornali crepe nella sicurezza e funzionalità del sistema «tocca schermo». Il codice sorgente secondo la legge americana è proprietà privata, un segreto commerciale e dunque non sogetto all'esame di funzionari pubblici.

Lo studio rivelò che il programma «è molto al di sotto dei minimi standard di sicurezza», chiunque avesse accesso alle macchine, fisicamente o attraverso una semplice linea telefonica, potrebbe facilmente modificare ogni scheda, prima, dopo o durante la giornata elettorale senza alcuna possibilità di essere scoperto, così che un elettore potrebbe pensare di scegliere un candidato mentre il voto viene registrato al suo oppositore. Lo studio fece scalpore e i risultati vennero pubblicati dai più importanti giornali nazionali tra cui il New York Times e il Washington Post. Poi, silenzio. I pericoli di frode documentati da attivisti come la signora Bev Harris, proprietaria di una azienda di pubbliche relazioni nello stato di Washington e autrice di un libro appena uscito intitolato «Black Box Voting: Ballot Tampering in the 21st Century», riguardano anche il fatto che l'intero processo elettorale negli Stati uniti , dalle macchine ai controlli su di esse sia in mano a compagnie dichiaratamente reppubblicane.

Il leader nell'industria sia di scanner ottici che dei computer «tocca schermo» è la Election Systems & Software del Nebraska, precedentemente nota come American Information Systems (Ais) fondata da due fratelli: Bob e Todd Urosevich. A lanciare la compagnia nel campo elettorale intervingono nel 1984 con un massicio investimento i multimiliardari fratelli Ahmanson, noti per aver finanziato la scalata ai vertici del Partito repubblicano della destra religiosa. Howard Ahmanson finanzia il Chalcedon Institute, una associazione religiosa della California che propone il ritorno alla legge della bibbia, la lapidazione dei gay e, secondo l'Observer del 12 ottobre, finianzia lautamente una campagna contro l'apertura ai gay della chiesa anglicana. In un articolo della rivista del Chalcedon Institute il dottor Val Finnel descrive come : «Ci vorranno decadi di mobilitazione e lotta per disfare un secolo di socialismo senza Dio. Le elezioni in Florida ci insegnano come i democratici con le loro opinioni liberal/socialistiche non si fermeranno di fronte a nulla per occupare il potere». Nel 1997 questa famiglia trasferì i suoi investimenti in un'altra compagnia del Nebraska chiamata The McCarthy Group che ora controlla la Election Systems &Software. Nel 1996 il presidente e poi amministratore delegato della Ais, Chuck Hagel, si candidò al senato nel Nebraska e capovolse tutti i pronostici diventando il primo senatore repubblicano dello stato in 24 anni. Il Washington Post scrisse che la vittoria di Hagel «contro il senatore democratico in carica era il più grande capovolgimento nelle elezioni di novembre». Nel 2002 si ricandidò, vincendo uno strabiliante 83% del voto, ottenendo maggioranze anche nei quartieri afro-americani. L'80% di questi voti furono contati dalla ES&S e il senatore Hagel continua ad avere ingenti interessi finanziari nel McCarthy Group il cui amministratore delegato è anche tesoriere della sua campagna politica.

Dopo aver fondato ES&S i due fratelli Urosevich si separano e Bob diventa presidente della Diebold, la seconda più grande azienda nel mercato. In agosto l'amministratore delegato della Diebold, Walden O'Dell inviò una lettera ai contribuenti del Partito repubblicano dell' Ohio in cui spiegò di essere «impegnato per consegnare al presidente i voti elettorali dell'Ohio». A giugno ospitò a casa sua il vicepresidente Cheney per una cena che accumulò mezzo milione di dollari per le elezioni del 2004. Anche lo stesso presidente Bush durante una visita nello stato venne portato da W.R. Timken membro del consiglio di amministrazione della Diebold, a fare una visita negli uffici della compagnia. Sia Timken che O'Dell sono «Pioneer», un club esclusivo di finanziatori elettorali di Bush.

A provocare ulteriori allarmi sono stati i risultati delle elezioni di medio-termine nel 2002 che registrarono all'ultimo minuto un inaudito capovolgimento di opinione dell'elettorato a favore dei repubblicani. I più giganteschi capovolgimenti , tra i 4 e i 16 % tra gli ultimi sondaggi e il risultato elettorale, avvennero proprio nei due stati, Minnesota e Georgia, che diedero la maggioranza del senato ai repubblicani. Entrambi gli stati usano sistemi computerizzati per contare i voti. A maggio il congressista democratico del New Jersey ed ex fisico Rush Holt ha proposto una legge per emendare la Hava e costringere le macchine «tocca schermo» a produrre una traccia cartacea ma la proposta giace abbandonata in una commissione a maggioranza repubblicana.

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Prego, con due Joe Monday November 03, 2003 at 12:20 PM
SWARZNEGER porta sfiga!! Monday November 03, 2003 at 12:12 PM
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