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Parigi: sul manifesto della donne a bobigny
by valeria/ Parigi-Diverse Friday November 14, 2003 at 10:24 AM mail:  

-

Il Manifesto delle donne

Le parole chiave per esprimere le proposte delle donne
nella giornata di ieri a Bobigny potrebbero essere
queste: pace, diritti, lotta contro la violenza e la
discriminazione.
La rete italiana Parigi_ Diverse ha avuto un ruolo non
secondario nelle discussioni europee, in particolare
sulle questioni della pace e della guerra sono state
accolte tutte le proposte italiane: Europa disarmata,
maggiore badget di spesa allo Stato Sociale e alle
politiche della previdenza e dell'assistenza, nessuna
spesa di guerra; inserimento nella Costituzione
europea di un articolo che riprenda i contenuti del
nostro articolo 11, "L'Europa rifiuta la guerra come
mezzo di risoluzione di controversie
internazionali..."; ritiro immediato di tutti i
militari europei attualmente impegnati in luoghi di
guerra fuori e dentro l'Europa. La toccante
testimonianza delle donne, accomunate dai disastri dei
loro paesi, più facile preda di governi repressivi e
violenze di ogni genere: palestinesi e israeliane,
russe e cecene, turche e curde, mette in mostra il
danno implicito nella creazione di muri, sia che siano
fatti di ferro e cemento, sia che si tratti dei muri
interiorizzati che dividono popoli in lotta per lo
sfruttamento delle risorse di uno stesso territorio, o
per assicurare il monopolio di quello sfruttamento
all'uno o all'altro potentato economico. Infatti il
diritto alla pace che le donne rivendicano é
strettamente legato al diritto alla sopravvivenza, al
lavoro e alla pari dignità in esso di uomini e donne;
non c'é diritto che non pretenda di denunciare
discriminazioni e ineguaglianze.
Quali le ineguaglianze denunciate dalle donne? nel
salario, ad esempio, dove a uguale lavoro non equivale
uguale retribuzione; ma cio' che danneggia di più la
capacità contrattuale delle donne nel mercato è il
lavoro di cura, la cui rasponsabilità va condivisa
oltre che divisa tra uomini e donne, per consentire
alle donne una vita lavorativa e sociale che ne
assicuri l'autodeterminazione economica, importante
fondamento per l'autodeterminazione sul proprio corpo
e sulle proprie scelte riproduttive e di orientamento
sessuale. Queste ultime due questioni,
l'utodeterminazione sul proprio corpo e sulle scelte
sessuali e riproduttive, sono state trattate
nell'atelier "Diritti sessuali e riproduttivi", dove
purtroppo la relatrice italiana, Monia Dragoni,
dell'Arcilesbica, non é stata ascoltata, pur essendo
presentata come relatrice dell'atelier.
Sembra infatti
che le lesbiche francesi non condividano alcune
posizioni delle femministe italiane circa i diritti
riproduttivi di gay e lesbiche, e tuttavia sarebbe
stato più utile al dibattito, oltre che più corretto,
che le posizioni presenti nei movimenti europei
fossero state presentate con pari dignità. Un problema
simile é sorto rispetto alla presentazione delle
posizioni emerse nell'atelier sulla violenza circa la
prostituzione, che é stata considerata, infatti, solo
come prostituzione coatta, non come scelta possibile,
e come tale il manifesto delle donne ne chiede la
soppressione, mentre molte organizzazioni femministe
italiane, anche in Parigi_Diverse, ed europee, ne
considerano realisticamente la possibilità come scelta
determinata dall'esistenza di un mercato, e propongono
di lavorare di più sulla prevenzione e sulla
formazione di donne e uomini.
La rivendicazione dunque dell'autodeterminazione in
ogni ambito, del lavoro, del corpo e i diritti di
cittadinanza sessuati, comportano l'estensione della
legislazione sull'aborto e le TRA, assistiti e
gratuiti, con l'ammissione ai tavoli delle trattative
su tutto cio' che riguarda le donne, delle
associazioni e delle reti delle donne, come partner
con diritto di veto per ogni tipo di proposta
legislativa. L'empowerment delle donne richiede questo
passaggio, tra gli altri, come la condivisione del
lavoro di cura, per consentire alle donne l'accesso
alla partecipazione diretta nei luoghi del potere
istituzionale, non c'è potere senza empowerment, in
caso diverso, la presenza delle donne nelle
istituzioni si riduce a pura testimonianza, quando non
è semplice manovalanza per dinamiche al servizio del
potere gerarchico maschile, espressione di interessi
economici e militari, quelli che le donne di Bobigny
dichiarano di voler abbattere.

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