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Quello strano appello pro Iraq
by da Liberazione - Saverio Ferrari Thursday November 20, 2003 at 03:29 PM mail:  

Adesioni neofasciste al documento che promuove una manifestazione nazionale

Da qualche settimana si è accesa una fortissima polemica attorno ad un appello ("Con il popolo iracheno che resiste"), promosso, tra gli altri, dal cosiddetto "Campo Antimperialista", per una manifestazione nazionale inizialmente prevista per il 6 dicembre prossimo a Roma, poi rinviata al 13. Centinaia le firme ad oggi raccolte, di singole personalità, alcune davvero prestigiose, così come di organismi collettivi, anche dall'estero. Alla vicenda ha anche dedicato spazio, con un lungo articolo, il Corriere della Sera il 13 ottobre scorso.

Per diverse ragioni, che cercheremo di argomentare, ci pare necessario fornire alcuni elementi utili a chiarire i contorni di un'operazione politica che, indipendentemente dalla buona fede di moltissimi compagni, presenta inequivocabili tratti di ambiguità. Ci limitiamo all'adesione, palesemente non occasionale, di diversi noti esponenti neofascisti, di intellettuali della medesima area e di chi vi dialoga, oltre all'impegno da parte di alcune organizzazioni, tuttora appartenenti al campo delle destre radicali, nel recuperare ulteriori sottoscrizioni.


Alcuni nomi
Nell'elenco dei firmatari, rintracciabile anche via internet, compaiono, infatti, i nomi di Biagio Cacciola, già esponente di primo piano del Fronte Nazionale di Adriano Tilgher, e Stefano Delle Chiaie (la continuazione ad oggi di Avanguardia Nazionale); di Tiberio Graziani, stretto collaboratore di Claudio Mutti, figura storica del neofascismo italiano, con cui lo stesso Graziani anima il sito neonazista tedesco "Eiserne Krone"; di Enrico Galoppini, i cui libri vengono regolarmente pubblicati dalle "Edizioni all'insegna del Veltro", sempre di Claudio Mutti; di Alberto Ostidich, che invece pubblica per le Edizioni di AR di Franco Freda; di Walter Catalano e Giancarlo Paciello, ambedue legati a "Diorama Letterario", storica rivista di destra diretta da Marco Tarchi; di Antonello Cresti, collaboratore de "L'Officina", pubblicazione del Msi-Fiamma Tricolore di Pino Rauti; di Luigi Tedeschi, direttore della rivista neofascista "Italicum"; di Giorgio Vitali, tra i fondatori di "Rinascita Nazionale", raggruppamento neonazista che fino a non molto tempo fa aveva adottato come proprio simbolo l'emblema delle SS italiane; per finire con Maurizio Neri, ex-terrorista nero di "Costruiamo l'Azione", candidato nel 1998 nelle liste dello stesso Fronte Nazionale, oggi alla guida di Socialismo e Liberazione (non tragga in inganno la sigla), ultima creatura dei seguaci di Jean Thiriart, una delle principali figure del neonazismo europeo nel dopoguerra, dediti da tempo, senza rinunciare a nulla delle proprie origini (si visiti a questo proposito i rispettivi siti-internet), ad accreditarsi nell'area dell'antagonismo di sinistra. Solo per decenza è stato, dopo diversi giorni, cancellato il nome di Alex Cioni, di "Continuità Ideale" di Schio, affiliato all'Unione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale di Salò, promotore nel luglio scorso di manifestazioni con Forza Nuova. A questo elenco, volutamente parziale, va aggiunta l'adesione di Serge Thion, che pur proveniendo da formazioni della sinistra francese, si è molto allontanato dalle idee originarie, finendo, già nel 1980, a pubblicare un testo negazionista delle camere a gas naziste.

Adesioni tutte accolte, al punto che alcune delle stesse organizzazioni di appartenenza dei firmatari si sono fatte a loro volta promotrici dell'appello.

Non bastasse, a Milano, nella cosiddetta "Lista Antiamericanista", divenuta uno dei centri propulsori dell'iniziativa, è stata molto attiva Alessandra Colla dirigente di "Orion", piccolo agglomerato neofascista animato da Maurizio Murelli, condannato a Milano per concorso nell'omicidio dell'agente di polizia Antonio Marino, colpito al petto, il 12 aprile del 1973, dal lancio di una bomba a mano nel corso di violenti scontri, seguiti ad una manifestazione non autorizzata del Msi e della Maggioranza Silenziosa.


Un progetto inaccettabile
Concludendo, siamo di fronte ad una studiata opera di strumentalizzazione, facilitata da colossali ingenuità, o ad un inaccettabile progetto teso a sdoganare segmenti della destra radicale per la costruzione di un "fronte unico" contro il "sistema", sulla base del "comune rifiuto dell'occidentalismo e dell'egemonia americana", senza distinzioni di idee o provenienza politica? Troppi gli elementi in favore di questa seconda ipotesi. Dichiarata, per altro, è l'idea stessa, espressa dallo portavoce del Campo Antimperialista, di "voler seguire con attenzione" il dibattito apertosi nella "destra radicale" e l'elaborazione di riviste come Rinascita Nazionale e Italicum, schierate, a suo dire, contro l'imperialismo americano. Non possono neanche essere dimenticati gli inviti rivolti proprio agli esponenti di Socialismo e Liberazione a partecipare ad Assisi all'appuntamento estivo del "Campo". Anche i lunghi saggi di Costanzo Preve, approdato alla piena collaborazione intellettuale con testate delle destra (da "Diorama Letterario" alle diverse riviste dei "comunitaristi"), sulla necessità di avviare un superamento della dicotomia destra-sinistra, paiono non del tutto estranei alle scelte compiute.

Noi ci fermiamo qui. Il Campo Antimperialista da giorni minaccia querele nei confronti di chiunque parli di "collusione" con la destra radicale. Un po' strano e un po' troppo per chi ancora teorizza che mai andrebbe invocata "la repressione dello Stato", neanche "contro i fascisti".

Saverio Ferrari

http://www.liberazione.it/giornale/031120/LB12D6BB.asp

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