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"Il lavoro di intelligence"
by da il mattino Friday November 28, 2003 at 04:10 PM mail:  

due articoli da il mattino

Un esercito di quattromila uomini per garantire la sicurezza di ministri e delegazioni. Poliziotti, carabinieri e finanzieri sono tutti già al loro posto. È il più corposo, ma non l’unico dispiegamento delle forze in campo per fronteggiare tutti i rischi legati alla prima tornata di incontri internazionali che si svolgono a Napoli.
Oltre quelle divise, oltre le macchine sponsorizzate e oltre ogni altra cifra ufficiale, da settimane a Napoli è al lavoro una task-force molto speciale: il fior fiore dell’intelligence e degli investigatori provenienti dai vari corpi delle forze dell’ordine che cercano di neutralizzare la peggiore di tutte le minacce che grava sul summit della Mostra d’Oltremare: il terrorismo.
Inutile nascondersi dietro a un dito: il rischio di attentati terroristici in Italia è molto alto; e il pericolo che questa minaccia possa indirizzarsi verso i lavori dei ministri UE riuniti per discutere il testo della nuova Costituzione europea resta.
Per questo l’attenzione dei servizi è altissima su Napoli. E per questo, nelle ultime ore, l’attenzione degli 007 si è concentrata su obiettivi precisi, quelli di certa immigrazione clandestina, particolarmente attiva nel capoluogo campano. Inutile nascondersi la difficoltà investigativa, in questo caso se non pari, almeno molto vicina alla ricerca dell’ago in un pagliaio. Le indagini sono così state estese alla Napoli crocevia di extracomunitari irregolari (perché privi del permesso di soggiorno) di origine nordafricana, oltre che di personaggi che gravitano intorno a ambienti islamici.
Sarà un caso, ma proprio ieri - da Bruxelles, dove si trovava - il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu ha avallato l’ipotesi che nella scia lasciata da migliaia di migranti disperati che riescono a giungere in Italia possano nascondersi veri e propri criminali pronti a tutto.
«È possibile che i terroristi si avvalgano dei gruppi di immigrati clandestini per raggiungere il nostro continente»: queste le parole del numero uno del Viminale; rincarate da un’aggiunta che non autorizza nessuno a dormire sonni tranquilli:«È assai probabile che le organizzazioni terroristiche abbiano messo le mani nel grande business delle migrazioni clandestine che producono un fatturato annuo non inferiore a due miliardi di euro».
Non più i soliti personaggi in odore di eversione, dunque; e non solo i personaggi bene o male già noti alla Digos o al Ros dei carabinieri (cui si devono i più brillanti risultati investigativi ottenuti negli ultimi anni dalla sezione Antiterrorismo della Procura di Napoli). Ora tutto si fa maledettamente più complicato, perché il raggio d’azione si allarga - almeno teoricamente - a ogni immigrato clandestino.
Forse anche per questo, due giorni fa, per espellere tre extracomunitari che vivevano da barboni nella stazione dei Campi Flegrei è bastato chiedere loro i documenti scoprendo che non li avevano. Linea dura su tutti i fronti, dunque. Ed è facilmente immaginabile come, in queste stesse ore, occhi e orecchie tese stiano scrutando quell’orizzonte popolato da apparenti marginalità umane, nella zona della Ferrovia come nell’hinterland che ormai è denso rifugio per moltissimi immigrati clandestini.


Vertice Ue, in azione i cani antiesplosivo
di GIUSEPPE CRIMALDI

Il furgone della polizia sgomma prima di frenare a pochi metri dal padiglione Caboto. Due agenti scendono di corsa dal mezzo e liberano la corsa del labrador che comincia a fiutare freneticamente tutto intorno: prima le fioriere, poi i cestini per i rifiuti, infine l’atrio nel quale, stamattina, il ministro degli Esteri darà il benvenuto ai suoi colleghi in arrivo per la Conferenza intergovernativa UE.
A mezzogiorno di ieri sembra di essere nel bel mezzo di un set cinematografico, nella Mostra d’Oltremare presidiata dalle divise. Invece non è un film. È una delle prove generali che si susseguono alla vigilia del vertice.
Parola d’ordine: sicurezza. La macchina dei controlli è decollata e il perimetro della Mostra assomiglia a quello di una città proibita; e la sensazione si fa più palpabile con il passar delle ore.
Nella giornata degli arrivi a Napoli delle prime delegazioni e degli accrediti degli oltre 450 giornalisti c’è spazio solo per le ultime verifiche per quel piano-sicurezza sul quale, da un mese, lavorano i responsabili di Prefettura, Questura, forze dell’ordine e servizi di sicurezza. E allora non stupisce vedere in azione i cani antiesplosivo, gli elicotteri che sfrecciano nei cieli di Fuorigrotta, i tiratori scelti in posizione sui tetti. E controlli: serrati, continui. Si dragano addirittura i condotti fognari. Chi mette piede all’interno della Mostra lo fa solo a condizione di esibire un badge: a ogni colore corrisponde una qualifica, una mansione. «Lei ha il marrone, è un giornalista, qui non può passare», dice irremovibile il poliziotto di guardia alla transenna che separa l’avveniristica sala stampa dal cuore della Mostra, quella che porta al padiglione Caboto, dove si riuniranno i ministri.
Agenti e militari ovunque. In divisa, ma anche in borghese, a presidiare ogni viale, ogni ingresso. All’una arrivano i comandanti provinciali di carabinieri e finanza, i colonnelli Vincenzo Giuliani e Raffaele Romano, che vogliono rendersi conto «sul campo» di come procedano le cose. Il questore Franco Malvano si fa vedere invece quando è già buio, alla Mostra.
E proprio Malvano, ieri mattina, ha coordinato un vertice con i responsabili dei servizi di sicurezza dei quindici Paesi UE. «Ho illustrato nei dettagli il piano-sicurezza per il conclave - spiega il questore - e, alla fine, abbiamo concordato tutta una serie di misure per garantire un sereno svolgimento del vertice». Gli 007 europei hanno toccato con mano quanto delicata sia la macchina organizzativa dell’ordine pubblico in una città che presenta più di un problema. Proprio mentre era in corso la riunione, nello studio di Malvano, in via Medina transitavano due cortei (disoccupati e studenti) che hanno attirato l’attenzione dei responsabili per la sicurezza europei. Nota di colore: nella stanza del questore è stata installato un monitor che gli consente di vedere in diretta gli arrivi a Capodichino di tutte le delegazioni.
E in serata sono giunte le prime delegazioni. Il primo aereo ad atterrare a Capodichino è stato quello del governo spegnolo, poi è toccato ai rappresentanti sloveni, estoni e lituani. Questa mattina toccherà a tutti gli altri rappresentanti. Il ministro Frattini giungerà da Roma in elicottero, direttamente nel piazzale della Mostra d’Oltremare. Il vertice può cominciare.


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