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Ginevra: informazione sgradita
by da Il Manifesto Wednesday, Dec. 10, 2003 at 10:36 AM mail:

articolo de Il Manifesto sul Wsis pubblicato sabato sabato 6 dicembre

GINEVRA
Informazione sgradita
Reporters sans frontieres via dal summit Onu E i mediattivisti preparano un forum alternativo
SERENA TINARI
GINEVRA
In migliaia, fra organizzazioni non governative, rappresentanti istituzionali e mediattivisti arriveranno nei prossimi giorni a Ginevra, richiamati dal primo vertice Onu sulla società dell'informazione. Si chiama Wsis (World summit on information society) e secondo Kofi Annan è il «vertice dei vertici», perché per la prima volta associazioni e mondo dell'impresa sono stati coinvolti nei lavori preparatori e avranno spazio di parola (ma non diritto di voto) nelle sessioni plenarie. Poche saranno le proteste: piccoli cortei e azioni a sorpresa. Stavolta il movimento ha scelto di aprire uno spazio per comunicare con le persone che arriveranno da tutto il pianeta per ascoltare le ricette dei grandi. Il Wsis pretende di mettere in cantiere la fine del digital divide, la barriera che separa il mondo di chi ha un computer a testa da quello in cui ce ne sta uno ogni cinquemila abitanti. Vuole porre le basi per le strategie prossime venture per la diffusione delle tecnologie per l'informazione e la comunicazione. Anzitutto: quali, a chi e a che condizioni. E gli attori protagonisti dell'affare del millennio, dall'Africa all'Asia, saranno tutti a Ginevra la prossima settimana. Il vertice si svolgerà dal 10 al 12 dicembre (http://www.geneva2003.org oppure http://www.wsis.org), ma lunedì 8 si aprono le danze per Wsis? We seize! («Wsis? Ce lo prendiamo!»): workshop e incontri per raccontare, scambiare e mettere in scena una «visione alternativa della società dell'informazione» (http://www.geneva03.net). Ci saranno gli aficionados della cospirazione globale ad alta tecnologia, da New York a Berlino passando per Londra, Milano ed Amsterdam. Ma soprattutto ci saranno migliaia di persone venute con le delegazioni di tutti i paesi del mondo, che dovrebbero affacciarsi a curiosare al PolimediaLab - una piattaforma che si vuole parente dell'Hub (Social forum di Firenze) e del Metallo (Forum europeo di Parigi). Per scoprire Indymedia e una radio pirata, lo streaming video e la televisione di strada. Partecipare il 9 e 10 dicembre a «S-conf, la conferenza strategica». Oppure all'iniziativa della campagna Cris (Communication rights in the information society, diritto alla comunicazione nella società dell'informazione), un «Forum mondiale sul diritto alla comunicazione».

Dentro il summit, l'accordo non sembra a portata di mano, in particolare sul digital divide. I paesi in via di sviluppo chiedono la creazione di un fondo internazionale di solidarietà, l'Unione europea e gli Stati uniti preferirebbero lasciare l'iniziativa all'impresa. Le pressioni delle lobby industriali in difesa dei brevetti sulla proprietà intellettuale hanno incontrato le proteste di paesi come il Brasile, che ha da tempo imboccato la strada dell'informatica open source, e delle associazioni per le libertà digitali, come la Free software foundation. Le conferenze preparatorie hanno scatenato frustrazione in alcune delle ong, che ora meditano un documento finale alternativo. Nel frattempo, Reporters sans frontières e Human rights in China sono state espulse dal summit per aver contestato la partecipazione di Libia e Cina. Il Wsis, d'altronde, prevede un appuntamento di verifica già molto contestato: a Tunisi, nel 2005. «Un'aberrazione», dice l'avvocata tunisina Radhia Nasraoui al quotidiano Le Courrier, «un paese dove non c'è la libertà di stampa, le e-mail sono sistematicamente censurate e dove consultare il sito web di Libération o Reporters sans frontières è reato». L'Organizzazione mondiale contro la tortura fa presente che il generale Habib Ammar, una carriera come torturatore, dirigerà il comitato organizzatore del Wsis di Tunisi.

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