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Villa Medici occupata dagli "intermittenti" francesi. Parigi ha tagliato i sussi
by dall'unità Friday January 02, 2004 at 01:35 PM mail:  

Villa Medici occupata dagli "intermittenti" francesi. Parigi ha tagliato i sussidi.

"Villa Medici occupata. Per una cultura senza eccezioni. Gli intermittenti francesi". Il 2004 nella villa dell'Ambasciata di Francia a Roma , a due passi da Trinità dei Monti, comincia così, con questo striscione che campeggia fuori dalla finestra dell'edificio fin dalle 9.00 del primo giorno dell'anno. Sono arrivati in circa 50 da Parigi gli intermittenti, giovani artisti, tutti tra i 30 e i 35 anni, aderenti a "Coordination", l'organizzazione dei lavoratori precari del mondo dello spettacolo. A loro si sono uniti anche una decina di italiani, appartenenti al circuito dei centri sociali. Hanno scelto un luogo simbolico, interamente spesati, per protestare contro una legge molto concreta. Il protocollo UNEDIC, la riforma dei sussidi, di cui si chiede l'abrogazione. Fino a ieri, in Francia i precari dello spettacolo (attori di cinema e teatro, musicisti, tecnici) ricevevano un sussidio di disoccupazione se riuscivano a raggiungere 507 ore di lavoro in un anno regolarmente pagate e documentate. Tantissime, visto che le prove, come tutte le attività preparatorie delle performance, parte predominante di ogni professione artistica, non erano conteggiate. Con il nuovo sistema, in vigore da ieri, le ore dovranno essere 507 in 11 mesi. E dall'anno prossimo 507 in 10. Questo significa che a molti sarà immediatamente tolta la possibilità di usufruirne. «Se questo sistema non verrà revocato, dovrò cercarmi anche un altro lavoro, da fare insieme al mio di musicista - racconta Raul, 29 anni, che suona il basso e arriva da Parigi - Già prima era difficilissimo ricevere questi soldi. Adesso diventerà praticamente impossibile». Dopo 6 mesi di proteste (la prima e la più eclatante quella che l'estate scorsa ha portato all’annullamento del Festival di Avignone) sono arrivati in Italia, nel territorio francese di Villa Medici, perché in questa sede il Governo ospita alcuni artisti di sua scelta e li spesa in tutto e per tutto.

Adesso sono in 15 ad avere la possibilità di trascorrere un periodo di tempo non direttamente vincolato all'impiego, godendo così della possibilità di sviluppare progetti non immediatamente spendibili sul mercato, lavoro di ricerca e di cooperazione, senza che gli sia domandato di rendere conto della loro produttività. Secondo gli occupanti, si tratta di una vera e propria logica discrezionale di individualizzazione delle sovvenzioni e dei finanziamenti. Quegli stessi che dovrebbero essere e rimanere diritti collettivi. Proprio per conservare un tempo non condizionato dall'impiego, per mantenere il sussidio di disoccupazione sia in quanto lavoratori salariati, che disoccupati e autonomi, in formazione continua, gli “intermittenti” hanno portato all’annullamento di vari festival estivi dopo quello di Avignone (a Montpellier, a Tour, a Mulhouse, a la Rochelle), a novembre hanno occupato in diretta il TG delle 20.00 del canale pubblico France D e il Ministero degli affari sociali. Tutto questo non è servito a far cambiare i termini dell'accordo, sottoscritto da qualche sindacato minoritario con il Medef (la Confindustria francese) il 27 giugno scorso: per ottenere un sussidio di disoccupazione i precari dovranno lavorare più ore e concentrarle in un numero minore di mesi.

L'azione iniziata giovedì, intanto, è plateale. E dà palesemente fastidio. Insieme agli occupanti, all'interno di Villa Medici sono rimasti anche i guardiani. Porta sbarrata, non fanno entrare nessuno. Né i turisti venuti per visitare le mostre, nè i giornalisti. Tanto meno coloro che vorrebbero partecipare alla protesta. Approfittando anche dell’atmosfera sonnolenta di Capodanno, l'Ambasciata francese, in evidente imbarazzo, sta lavorando a una mediazione, chiedendo agli occupanti di considerarsi ospiti e offrendo per oggi un colloquio con l'Ambasciatore, che dovrebbe metterli in contatto direttamente con il Presidente Chirac. Altrimenti la polizia potrebbe procedere allo sgombero. Intanto, comunque, per questo pomeriggio alle 16,00 proprio davanti alla Villa è convocata una sorta di assemblea con i cittadini della Capitale, per portare la protesta in mezzo alla gente, informandola sull’accaduto e sulle motivazioni. E per estendere la mobilitazione anche in Italia, partendo da Roma, capitale della cultura: perché lo sia davvero e per tutti. E perché non si tolga un diritto ai francesi, ma piuttosto lo si estenda anche agli italiani.


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