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- biowar -
qualcuno gioca al bioterrorismo al centro di roma..
by nowar Saturday January 03, 2004 at 06:01 PM mail:  

ma lo spallanzani è idoneo a fronteggiare il bioterrorismo ? perplessità, riserve e richiesta di chiarimenti





c'è un ospedale praticamente dentro uno dei quartieri più popolosi di Roma: ci sarà pure il diritto di preoccuparsi se si scopre che, il governo, in quell'ospedale, sta strutturando un centro con microbi, virus e chi più ne ha, più ne metta?

All’attenzione del Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie
Via Po 14 - 00198 Roma - cnbb@palazzochigi.it
p.c. partiti politici e stampa

Oggetto: perplessità e riserve con richiesta di chiarimenti circa l’istituzione di un Ospedale Civile per la Sicurezza Nazionale presso lo Spallanzani di Roma.

Nella seduta del 30.IX.2003 - atto 251 - la XII Commissione ha individuato nell'ospedale Spallanzani di Roma il Centro da trasformarsi in “Ospedale Civile per la Sicurezza Nazionale" e quindi il candidato più accreditato a svolgere la funzione di baluardo sanitario contro eventuali attacchi bioterroristici.

Tenendo conto che secondo le raccomandazioni internazionali la struttura non sarebbe adatta allo scopo per la sua peculiare ubicazione (in un quartiere ad alta densità abitativa e con la vicinanza di un asilo) e tenendo presenti le perplessità e le riserve avanzate sui requisiti di biosicurezza e sui protocolli di contenimento biologico degli agenti infettanti (che in caso di attacco bioterroristico, lo renderebbero non solo inadeguato, ma anche insicuro),
si sollecita

il Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie, Prof. L. Santi, a fornire gli opportuni chiarimenti in modo da fugare tutte le riserve, le perplessità e i timori connessi peraltro alla particolare situazione internazionale.

Considerato che da parte della Dirigenza Sanitaria si è fatta più volte menzione della presenza all’interno della struttura di laboratori di “Sicurezza 4” (laboratorio per le malattie infettive con livello di contenimento di massima sicurezza) per far fronte anche ad attacchi terroristici” (vedi ad esempio SPECCHIO, supplemento della STAMPA, 7 giugno 2003, pag 28-34), in particolare si chiede di far luce sui seguenti punti:

1) verificare all’interno dello Spallanzani la presenza della BSL4 (laboratorio per le malattie infettive con livello di contenimento di massima sicurezza) con la relativa certificazione e collaudo delle autorità competenti;

2) verificare se la struttura, definita come BSL4, abbia le caratteristiche congrue a tale livello come:
a) presenza di sistemi di allarme in ogni stanza;
b) presenza di porte a chiusura ermetica;
c) presenza di teleschermi interni, affinché ogni operazione sia ben documentabile;
d) presenza di uno spogliatoio e doccia dove ogni operatore si dovrebbe (come previsto dalle norme di sicurezza internazionali) cambiare completamente gli indumenti in entrata ed in uscita dalla BSL4;
e) presenza di porte di accesso al laboratorio scorrevoli e bloccabili (self-closing and lockble);
f) presenza di un sistema di scarico dei liquidi costituito da materiale acido-base resistente, provvisto di filtri HEPA per la protezione contro insetti; verifica sulla decontaminazione dei liquidi di scarico con un processo validato fisicamente e biologicamente prima di arrivare nel sistema fognario;
g) certificazione di tutti i ceppi altamente patogeni presenti all’interno di codesto Istituto.

3) Inoltre, si chiede un parere in merito all’appropriatezza della scelta di situare un Centro con BSL4 per la coltura di organismi patogeni (classe 4) in un padiglione, il Del Vecchio, dove sono ubicati altri laboratori e in un quartiere ad alta densità di popolazione e con un asilo a 100 metri di distanza.
Vale la pena ricordare che - ciò è sconsigliato dalle indicazioni del Center Desease Control (CDC) e che - in un Centro di ricerca di armi biologiche dell'ex URSS si sono verificati incidenti con la fuoriuscita di spore di antrace che hanno causato decessi per intossicazione a distanza di decine di Km dal luogo dell’incidente (Meselson M. et al. 1994. The Sverdlovsk antrax oubreak of 1979. Science ; 266, 1202-1208).

4) Dato che nella proposta di istituzione di un Ospedale Civile per la Sicurezza Nazionale non si fa menzione della rete dei vari centri che dovrebbero essere presenti in tutto il territorio nazionale e che, in caso di attacco bioterroristico, dovrebbero promuovere una efficace prevenzione e attivare un intervento rapido, si richiedono ulteriori chiarimenti riguardo la creazione di questa rete di centri per la biosicurezza, situati su tutto il territorio nazionale, e il loro collegamento ad altri centri ad alta specializzazione situati in altri Paesi dell’Unione Europea; questo per garantire controlli crociati volti a raggiungere responsi affidabili ed evitare falsi allarmismi.

Di recente (ottobre 2003 http://www.nature.com) Dick Thompson del WHO ha dichiarato che per la diagnosi SARS, prima di dare la positività per un campione sospetto, il campione dovrebbe essere analizzato tre volte: con due test differenti in uno stesso centro e una terza volta in un altro laboratorio esterno; si dovrebbero, pertanto, indicare le competenze di più Centri coinvolti nella biosicurezza con una pianificazione giuridica e una interazione che diventa cruciale per garantire l’attendibilità dell'operato dell’intero sistema adibito alla biosicurezza.

5) Altro aspetto, infine, da dover chiarire è quello riguardante il contenimento biologico: per motivi di biosicurezza, non riteniamo opportuno che un germe si debba diffondere per arrivare alla sua identificazione. Diventerebbe assai pericoloso, se per ogni agente altamente patogeno, come quello utilizzato in presunti attacchi bioterroristici, si passasse alla messa in coltura del patogeno (con conservazione di stock altamente infettanti) perché ciò significherebbe una dispersione sul territorio di materiale altamente infetto e senza che ciò conduca ad una più rapida diagnosi o forma di prevenzione. Oggi, senza nessun rischio per l’ambiente, si può identificare un germe inattivando tutto il materiale di un determinato campione biologico attraverso determinati test di biologia molecolare.

Si propone, pertanto, la creazione di un sistema di tipo piramidale, come quello indicato dal CDC (Center Desease Control) di Atlanta (vedi figura sottostante), dove i campioni positivi vengono convogliati verso un unico centro altamente specializzato, già esperto nello studio del patogeno in questione, dove il germe patogeno può essere coltivato, analizzato e utilizzato per l’allestimento di eventuali vaccini o nuovi test diagnostici.

In attesa di un Suo riscontro, si inviano i nostri più cordiali ossequi.

-On. Giorgio Calò - Parlamentare Europeo Italia dei Valori

-On. Giovanni Russo Spena - Parlamentare Rifondazione Comunista

-Dott. Luigi Sedita - Responsabile Nazionale Dipartimento Sanità Italia dei Valori

-Avv. Vittorio Marinelli – V.le Sirtori 76 – 00146 Roma – Presidente Europeans Consumers – Tel. 0655271046 – fax 065503964 – vittoriomarinelli@europeanconsumers.it

-Italia dei Valori - Via dei Prefetti 17 – 00186 Roma – tel. 06 6840721 – fax 06 68132711 - italiadeivalori@antoniodipietro.it

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