Martedì di nuovo davanti alla sede della regione

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Mentre il comprensorio viene tappezzato da volantini del comitato per la difesa del sito produttivo, la minoranza nell’amministrazione chiede risposte e, ora, anche rifondazione pretende un consiglio comunale urgente, dal palazzo municipale non esce niente.
Si fa forte la discussione di piazza che trasversalmente agita tutti gli animi con una sola preoccupazione: perché il sito e i livelli occupazionali non vengono salvati? Allora è vero che qualcuno ha intenzione di trasformare l’area nella pattumiera della provincia spostandoci un paio di aziendine scomode per l’inquinamento che producono? Sale la preoccupazione ma sale anche il malcontento e c’è una forte mobilitazione in attesa del consiglio comunale che da qui a breve l’amministrazione dovrà indire. E invece no, non rispondono neanche ai Rifondaroli che fanno parte della Amministrazione, non rispondono neanche alle richieste di un Consigliere Comunale. Non faranno il consiglio comunale ma aspettano indicazioni dai poteri forti, Sindacati e Regione, e dietro a quelle si nasconderanno. La regione dell’umbria che è in agonia di industrie non lavora alla continuità produttiva del sito produttivo di Isola di Cannara. Sputiamo il rospo. Abbiamo scavato ma vien su solo m….. Così vi riveliamo la cronistoria di una morte annunciata per i lavoratori e i cittadini di Cannara. C’è un acquirente che chiede di acquisire lo stabilimento fin dal 11 Novembre dello scorso Anno, un altro che chiede di trattare, ed entrambi sono del settore chimico e potrebbero reintegrare l’organico. Ma tutto è bloccato, il Sindaco che finirà il suo mandato entro pochi mesi e legato all’ombellico della regione e dei sindacati, che fin dall’inizio di questa storia si sono preoccupati solo di liquidare i lavoratori e di non disturbare la proprietà. L’area, quando sarà libera di vincoli con i dipendenti oggi in cassa integrazione o in mobilità, sarà una terra dove ubicare, la distilleria sotto inchiesta della magistratura, oggi situata a Ponte Felcino e il signor Tacconi, storica fonderia inquinante situata al centro di Santa Maria degli Angeli.
Da qui si capisce come mai l’amministrazione comunale invece di mobilitarsi e mobilitare l’intero paese per ridare un futuro alla Ex Ferro, anche perché gli strumenti li avrebbe, basterebbe fare un azione sul piano regolatore per convincere la Ferro a cedere lo stabilimento, pena l’azzeramento del valore che oggi è di 5 milioni di euro come minimo e chiedere la bonifica dell’area. Ma l’amministrazione comunale è più preoccupata di gestire le reazioni, sparando cazzate tipo: non scrivete su internet la polizia postale vi controlla!!! Fossi in loro mi preoccuperei del fatto che fra qualche mese con stipendi di 750 euro agli ex dipendenti Ferro inizierà a soffrire tutto il paese. Martedì ci sarà l’ennesimo incontro in Regione, ed anche questa volta nessun rappresentante del Comitato per la difesa dello Stabilimento potrà entrare, staremo fuori ma stavolta più numerosi, più rumorosi e più colorati. Intanto Venerdì sera tutti ad allacciare le cinture di sicurezza, stavolta il giro è a 360 gradi, si parte!!!!! Prego salire con calma vi faremo vedere tutto il carrozzone della morte del nostro territorio, a partire dal diritto al lavoro fino al diritto di rappresentarsi. Ci saranno fantastici uomini neri, figuranti e giullari, pagliacci e fate. Ringraziamo in anticipo per l’interesse a farci diventare degli gnomi senza dignità e senza diritti, ma ammortizzati e assistiti, i Sindacati, i Partiti, le Amministrazioni Comunali e Regionali, l’Associazione Delinquerindustriale di Perugina e i delegati alla amministrazione della Ferro Corporation.
Alleghiamo protocollo del Comune di Cannara. Ci aspettiamo minaccie ma ci aspettiamo anche indignazione.