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Comunicato dell'ISM con aggiornamenti sulle restrizioni per l'ingresso in Palestina
by ISM - traduzione di Andrea Giudiceandrea Saturday January 24, 2004 at 03:32 AM mail:  

Comunicato dell'International Solidatity Movement, sulle restrizioni all'ingresso degli stranieri e al movimento dei Palestinesi nei Territori Palestinesi Occupati, con chiarimenti e aggiornamenti. Nota di protesta della deputata europea Luisa Morgantini al Parlamento Europeo.

International Solidarity Movement

23/01/2004

Per chiarificazione e ulteriore informazione sull'action alert che abbiamo inviato riguardante le nuove restrizioni per l'ingresso nei Territori Palestinesi Occupati [ita - eng]


1) L'ISM non sta raccomandando né suggerendo di annullare o rimandare il vostro viaggio in Palestina sulla base di questa ordinanza. Proprio l'opposto: vi incoraggiamo a venire, testimoniando la vostra solidarietà e dimostrando che le Forze armate e il Governo israeliani non possono isolare completamente il popolo palestinese né trattarlo come animali in uno zoo chiedendo il biglietto per l'ingresso.

2) La restrizione all'ingresso nell'Area 'A' imposta agli stranieri non è una novità. E' in vigore dall'8 Maggio 2003, giorno in cui la Striscia di Gaza è stata completamente sigillata, e prevede la richiesta di un permesso speciale per l'ingresso nella Striscia di Gaza e la firma di un documento che solleva da ogni responsabilità Israele nel caso si venga uccisi o feriti. Dal momento che l'ingresso in Cisgiordania è più difficile da controllare rispetto a quello a Gaza, le autorità israeliane non decisero allora come implementare tale restrizione per la Cisgiordania. L'emissione dell'ordinanza del 4 gennaio 2004 segnala che ne è stata decisa l'implementazione: la minaccia della deportazione e del futuro divieto di ingresso in Israele [e quindi l'impossibilità di rientrare nei Territori PAlestinesi Occupati] per chi sarà sorpreso nell'Area 'A'.

3) Telefonando alle autorità israeliane, abbiamo appurato che i casi in cui prevedono di rilasciare il permesso di ingresso nell'Area 'A', saranno solo quelli profondamente "umanitari". E che ne sarà dei Palestinesi che vengono da fuori che voglio visitare le proprie famiglie? E dei Palestinesi di altre nazionalità che vivono nei Territori Palestinesi Occupati e che per rimanere devono farsi rilasciare un visto da Israele ogni tre mesi? Gli diranno che devono lasciare le proprie case a Rammallah, Nablus o Tulkarem?

4) Che senso ha l'accesso solo per "casi umanitari" se Israele continua a creare catastrofi umanitarie bloccando le ambulanze ai check-point, negando ai Palestinesi il loro diritto al cibo, al lavoro e alle cure mediche, conducendo operazioni militari in aree civili, aprendo il fuoco contro civili disarmati e massicciamente demolendo le abitazioni della gente palestinese, lasciando migliaia di persone senza casa?

5) Il Governo israeliano ha anche reimposto e ampliato un ordinanza sui viaggi dei Palestinesi. Visto che le autorità israeliane controllano ogni ingresso e uscita dei Territori Palestinesi Occupati, tutti i Palestinesi che intendono recarsi all'estero hanno bisogno di ottenere il permesso dalle Forze armate israeliane. Oggi i militari israeliani hanno reimposto restrizioni ai viaggi dei Palestinesi di sesso maschile. A tutti i maschi palestinesi tra i 16 e i 45 anni è vietato uscire dal Paese.


Le vostre proteste e la vostra solidarietà sono molto importanti. Informate le vostre famiglie, amici, colleghi, le vostre comunità, i mezzi di informazione e i responsabili governativi su ciò che sta accadendo qui. Contattate le vostre Ambasciate e Consolati in Israele e chiedete che prendano posizione contro il tentativo di Israele di isolare completamente il popolo palestinese. Contattate le Ambasciate israeliane nelle vostre nazioni e protestate ufficialmente per la maniera in cui uno stato che si dichiara essere "civilizzato" e una "democrazia" tratti gli esseri umani.

Ambasciate e Consolati israeliani nelle altre nazioni: http://www.embassyworld.com/embassy/israel1.htm
Tutte le Ambasciate e i consolati in Israele: http://www.science.co.il/Embassies.asp

Riportiamo il testo dell'ordinanza più sotto [in inglese] [in italiano: http://italy.indymedia.org/news/2004/01/462393.php]. E' anche disponibile un scansione dell'ordine militare sul nostro sito web http://www.palsolidarity.org.

Ringraziamo la deputata europea Luisa Morgantini per aver sollevato la questione davanti al Parlamento Europeo. Riportiamo [in inglese e in italiano] una nota di Luisa Morgantini e la sua lettera al Presidente del Parlamento Europeo.


Per maggiori informazioni contattare:
Huwaida: +972 067 473 308

INTERNATIONAL SOLIDARITY MOVEMENT
http://www.palsolidarity.org

[traduzione di Andrea Giudiceandrea]


-------------------------------------------------
TEXT OF ORDER

Welcome to the State of Israel
Information on entry into territories under the control of the Palestinian
Authority

1. We would like to bring to your atention, that entry into the territories
under the control of the Palestinian Authority, in the Gaza Strip, Judea and
Samaria (Area A), is forbidden without the attainment of prior written
authorization.

2. Entry into the aforementioned territories, without prior auhtorization
may result in legal measures being taken against you, including deportation
and refusal of future re-entry into the State of Israel.

3. Those interested in entering the Gaza Strip via the "Erez" crossing are
required to fill out a form requesting entry (into the territories
controlled by the palestinian Authority) and to submit it to the Foreign
Relations Office in the Coordination & Liaison Administration in the Gaza
Strip, situated at "Erez" crossing.

4. Requests will be processed with the utmost effrort to authorize them
within 5 working days.

5. Additional information can be obtained at the Foreign Relations Office in
the Coordination & Liaison Administration in the Gaza Strip reachable by
telephone (08-674-1556) or by facsimile (08-689-2613).

6. The submission of a request to authorize entry into the above mentioned
areas does not constitute permission to do so until written authorization
has been recieved.

END



-----------------------------------------
FROM MEMBER OF THE EUROPEAN PARLIAMENT, LUISA MORGANTINI

January 14, 2004

Dear all,

please, find attached (and also below) a letter I sent today after making an intervention yesterday at the opening session of the European Parliament about the new restrictions on visitors to the Palestinian Territories.
This letter has been sent to Patten, Prodi, Pat Cox, Solana, to the Irish Prime Minister, to the presidents of political groups and all the MEPs.


Luisa Morgantini

__________________________________________________________

Strasbourg, 13 January 2004

Dear,

Further to my intervention yesterday at the opening session of the European Parliament on the new restrictions on visitors to the Palestinian Territories imposed by the Israeli Authorities, please, find attached the document concerned.

Briefly, visitors to the West Bank and Gaza Strip are now required to apply for permission and obtain written authorisation from the Civil Administration of the Israeli Military, without which they could be deported and refused future re-entry to the State of Israel.

This measure is a further attempt by Israel to annihilate every sovereignty of the Palestinian Authority in its territories, and to isolate Palestinian people and treat them like prisoners, controlling if and when Palestinians are allowed to have contacts with the international community.

This results in a clear violation of international law, a complete disregard of Palestinian Authority, and a restriction of movement not only of international visitors, but also of EU officials.

Foreign citizens - among them EU officials - arriving to Ben Gurion Airport or at one of the bridges from Jordan are now being handed this order, apparently as a warning, as no signature is yet being required for entry into Israel. The threat of deportation and banning of re-entry into Israel is especially concerning as Israel controls all borders and entry into the Palestinian Territories. Therefore a ban on entry into Israel translates into a ban on access to the Palestinian Territories.

This measure is similar to restrictions placed on entry to the Gaza Strip in May 2003 which required any foreign visitor including journalists and NGO workers to sign a form in which they agreed that Israel held no responsibility for their death or injury by the Israeli army. This made it difficult for international monitors and humanitarian workers to enter Gaza.

Therefore, I request you to ask the Israeli Authorities the reason of this restriction and its immediate withdrawal.

Sincerely yours,

Luisa Morgantini
Chairwoman of the Delegation for relations with the Palestinian Legislative Council

-----------------------------------------
Da: "Luisa Morgantini"
Data: Mer Gen 14, 2004 12:40 am
Oggetto: Sessione PE - 12.1- LUISA MORGANTINI DENUNCIA DIVIETO ISRAELIANO ENTRATA NEI TERRITORI PALESTINESI
http://it.groups.yahoo.com/group/actionforpeace-palestina-israele/message/742

Luisa Morgantini (GUE/NGL). - Signor Presidente, all'aeroporto di Tel Aviv, così
come al ponte Allenby, viene consegnato, ai cittadini stranieri, un documento
che tende ad impedire la circolazione nei territori occupati palestinesi della
Cisgiordania e di Gaza. Chi vuole recarsi nei territori dell'Autorità
palestinese deve ottenere un'autorizzazione scritta, in mancanza della quale le
autorità israeliane - cito il punto 2 - "possono ricorrere a mezzi legali
inclusi la deportazione ed il rifiuto di un futuro ingresso nello Stato di
Israele".
E' un atto, a mio avviso, gravissimo e una violazione della sovranità
dell'Autorità palestinese, oltre che dei diritti dei cittadini stranieri e
delle possibilità di cooperazione e di circolazione anche dell'Unione Europea,
visto che lo stesso documento è stato consegnato a cooperanti e funzionari
Comunitari.
Il muro, oltre ad annettere territorio occupato allo Stato di Israele,
impedisce i movimenti ai palestinesi: ora le autorità israeliane decidono anche
chi i Palestinesi possono incontrare o meno; cioè i carcerieri concedono i
permessi ai carcerati.
Chiedo pertanto al Presidente, alla Commissione europea ed alla Presidenza del
Consiglio di intervenire e di chiedere alle autorità israeliane le ragioni di
questo impedimento e la sua revoca immediata.
Sarà mia premura farvi pervenire il documento che mi è stato consegnato da
diversi cittadini stranieri.

Intervento di Luisa Morgantini nell'apertura della sessione plenaria del 12 - 1
- 2004 a Strasburgo.

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Comunicato ISM [eng]
by International Solidarity Movement Saturday January 24, 2004 at 03:48 AM mail:  

Friends,

Many of you have written concerned about the action alert we sent out last week regarding the new restrictions on entry into the Occupied Palestinian Territories - http://groups.yahoo.com/group/palsolidarity/message/844

For clarification and further information:

1) The ISM is not recommending nor suggesting that you delay or cancel your visit to Palestine on the basis of this order. Quite the opposite, we encourage you to come, witness show your solidarity, and prove that the Israeli military and government cannot completely isolate the Palestinian people, nor treat them like zoo animals requiring admission "tickets" for entry.

2) The restriction on foreigners entering Areas 'A' is actually not new. It has been in place since May 8, 2003, the same time that the Israeli military completely sealed off Gaza, requiring special permission for entry and the signing of a "waiver" absolving Israel from responsibility should those entering Gaza be killed or injured - http://groups.yahoo.com/group/palsolidarity/message/582. However, since entry into the West Bank is more difficult to control than entry into Gaza, the Israeli authorities had not decided back in May how to implement this order for the West Bank. The release of the order on January 4, 2004 signaled a decision on implementation - threatening those caught in Areas 'A' with deportation and denial of future entry into Israel.

3) Making phone calls to the Israeli authorities, we learned that the cases in which they plan to grant entry permits into Areas 'A' are those that are deemed "humanitarian". What about for Palestinians coming from abroad to visit family? What about the Palestinian nationals of other countries that live in the Occupied Palestinian Territories and as it stands have to apply for a visa from Israel every three months? Are these Palestinians now going to be told that they have to leave their homes in Ramallah, Nablus, Tulkarem?

4) What of the access for "humanitarian cases", when Israel continues to create humanitarian catastrophes by hold up ambulances at checkpoints, denying Palestinians their right to food, work and medical care, conducting military operations in civilans areas, opening fire on unarmed civilians and massively demolishing Palestinian civilians homes, leaving thousands homeless?

5) The Israeli government just reimposed and toughened an order on Palestinian travel. As the Israeli authorities control all entrances and exits in and out of the Occupied Palestinian Territories, all Palestinians seeking to travel abroad need to obtain permission from the Israeli military. Today the Israeli military reimposed a travel restriction on Palestinian males. Travel abroad is forbidden for all Palestinian males between the ages of 16 and 45.

Your protest and solidarity is so very important. Please inform your family, friends, colleagues, community, media and government officials of what is happening here. Please contact your respective Embassies and/or Consulates in Israel and demand that they take a stand against Israel's attempt to completely isolate the Palestinian people. Contact the Israeli Embassy in your country and register your protest that a state claiming to be "civilized" and a "democracy" treats human beings in such a fashion.

Embassies and Consulates of Israel to other Nations: http://www.embassyworld.com/embassy/israel1.htm
Your Government's Embassy or Consulate: http://www.science.co.il/Embassies.asp

For those of you that asked for the text of the order, it is reprinted below. You can also find a scanned copy on our website at http://www.palsolidarity.org

Thank you to Member of the European Parliament, Luisa Morgantini for raising this issue with the European Parliament. You can find a note from Luisa and her letter to the Chair of the European Parliament below.

For more information on this matter, contact:
Huwaida: +972-67-473-308


INTERNATIONAL SOLIDARITY MOVEMENT
http://www.palsolidarity.org

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ATTENTI A NON DARE TROPPA IMPORTANZA
by qq7 Saturday January 24, 2004 at 11:05 AM mail:  

QUesto volantino non viene consegnato a tutti indiscriminatamente all'entrata. Alcune persone lo ricevono altre no, indipendentemente dal fatto che dichiarino di voler andare nei Territori.
Persone che non l'hanno dichiarato l'hanno ricevuto, persone che l'hanno dichiarato non l'hanno ricevuto.
SI tratta dunque di un volantino che viene consegnato con una procedura random.
QUELLO CHE NON E' RANDOM E' LA PRATICA, ossia da sempre accade quello che c'è scritto su quel pezzo di carta.
Inoltre il volantino non è firmato da nessuna autorità. Dopo un po' di ricerche si è verificato che nessuno se ne è ancora assunto la responsabilità.
Dando troppa importanza a questo tipo di strumenti si rischia di richiedere alle autorità israeliane una chiarificazione, che sicuramente porterebbe a nuove limitazioni.
Dal momento che nessuno si assume per ora la responsabilità di qauello che c'è scritto è importante NON DARE IMPORTANZA A QUELLO CHE STA SCRITTO; MA A QUELLO CHE E? FATTO DAGLI ISRAELIANI.
Richiedere che qualche istituzione israeliana si assuma la responsabilità dello scritto non avrebbe nessun impatto dal punto di vista di possibili sanzioni rispetto alle violazioni della legalità internazionale che il testo esprime. Se così non fosse le pratiche (per le quali invece è possibile indiviaduare responsabilità precise) sarebbero state limitate o sanzionate.

MY PERSONAL ADVISE
dimenticarsi di un volantino che è più una provocazione che altro e continuare a denunciare le pratiche per le quali è possibile rifarsi ai concetti di legalità internazionale e reciprocità nei rapporti bilaterali.


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