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umbria neocorporativa
by winston smith Wednesday, Feb. 04, 2004 at 9:02 PM mail:

L'azienda Umbria si ristruttura per renderci tutti politicamente estinti nel momento tecnico-tecnocratico-gestionale in enti bi-tri-quadrilaterali.


Tutto il potere ai padroni!.
("il sindacato post-moderno")

Diminuzione generalizzata del salario sociale; carovita, "moderazione contrattuale", distruzione dei servizi sociali, negazione del diritto di sciopero, gestione neocorporativa del conflitto, il sindacato politicamente si estingue...e si trasforma in co-gestore della precarizzazione dei rapporti di lavoro.

"Pace sociale" e concertazione al posto della lotta di classe. Riassetto neo-corporativo della regolazione del conflitto in un sistema sociale totalmente piegato agli interessi padronali.Il militarismo economico ci vuole flessibili, in ossequio alle leggi della competizione internazionale e alle necessita' dell'accumulazione nell'era della globalizazione si pretende la "coesione sociale", cioe' "sacrifici e austerita" per i lavoratori in nome di un fittizio massmediatico "interesse nazionale" e di un reale profitto privato.

Le ideologie quando servono agli imperativi economici vengono resuscitate e le guerre "diventano giuste": tutti/e inquadrati nei " reparti dell' esercito della produzione nazionale unitariamente intesa" e iscritti ad un sindacato che e' divenuto "un organo dello Stato", depurato dalla lotta di classe, agitazioni, scioperi e "sabotaggi". Tutto il plusvalore ai padroni e i sacrifici ai lavorator@ : "l'era digitale e' appena cominciata"...Il profitto si traveste di "interesse comune".

Piu' guerra =piu' flessibilita' =piu' coercizione =piu' produttivita'= piu' moderazione salariale=piu' competitivita'= piu' potenza della nazione = cioe' piu' plusvalore estorto ai proletari.

Per "salvare l'economia nazionale" si ricorre all'istituzionalizzazione del "neocorporativismo" con l'aggiunta di "guerre umanitaire" e terrorismo sociale: l'obiettivo e' semplice: crescita irrisoria dei salari e assenza di conflittualita'...La pratica della "concertazione" modello "patto per lo sviluppo e l'occupazione" viene rilanciato e allargato operativamente alle "autonomie locali", su base territoriale.

Il "modello collaborativo-neocorporativo" si fa' strada in Umbria, anche se non sembrerebbe aver prodotto tutta quella "distensione" e conciliazione tanto sperata tra "crescita economica, investimenti, competitività, stabilità creazione di occupazione e una riforma del Welfare State che sia compatibile con la difesa di standard sociali". Il patto per lo sviluppo e l'occupazione sottoscritto tra governo e parti sociali alla fine del 1998 a livello nazionale viene riprodotto in salsa regionale. Il 1998 ovviamente viene dopo il 1993("revisione" degli assetti della contrattazione collettiva), dopo il 1996("Patto per il lavoro") e successivamente al 1997(pacchetto-Treu (l. 196/97-lavoro interinale/riforma della pubblica amministrazione, e successiva fase di attuazione delle
deleghe attraverso decreti legislativi- D.LEG. 112/98, Conferimento
compiti e funzioni a Regioni ed Enti Locali- e Legge 127/1997, ‘Bassanini 2’,
sulla semplificazione amministrativa)

L'articolazione operativa del "modello neocorporativo" a livello locale ha bisogno di "innovazioni amminittrative" e non e' un caso che lo statuto regionale dell'Umbria prevede una sorta di "presidenzialismo regionale"...Ovvero "la penetrazione nei mercati transnazionali" non sarebeb possibile senza una mobilitazione totale delle "risorse sociali locali" e del "capitale umano"(delle relazioni sociali, anche di carattere comunitario, di pratiche di interazione sociale "non mediate dal mercato e a bassa istituzionalizzazione", la condivisione di valori e subculture, fiducia, civismo,l’integrazione e la bassa conflittualità sociale).

In questa prospettiva infatti e' stato portato avanti il dibattito sullo "statuto regionale", sugli assetti istituzionali del territorio.Sul trasferimento su questo piano istituzionale dell'imposizione autoritaria delle strategie e delle decisioni padronali.Concertazione programmata, accordo di programma, protocollo d'intesa, lettere d'intenti, commissioni miste ecc sono la rete istituzionale del terzo millennio fondata sulla repressione della lotta, delle mobilitazioni dei lavorator@ e sulla certezza che i sindacati non adotteranno mai forme di lotta che danneggino veramente gli interesi dei padroni.
Dopo il fallimento del "modello Pinochet/Freidman", del suo mix di totalitarismo-liberismo selvaggio-spoliticizzazione delle questioni sociali siamo al "modello neocorporativo". Del resto l'Umbria essendo una regione tradizionalmente di "sinistra" al posto dei movimenti di truppe ha voluto utilizzare l'autoritarismo soft-burocratico-istituzionale e l'abnegazione assoluta del sindacato agli interessi, alle strategie, e alle volonta' padronali. Non e' casuale a questo proposito l'istituzione di enti bilaterali (ovvero comprendenti i sindacati dei e i padroni) che si occupano principalmente del collocamento della forza-lavoro e della certificazione dei contratti collettivi.

"I sindacati verranno chiamati infatti, insieme alle imprese, alle direzioni provinciali del lavoro e alle università, ad apporre una sorta di timbro neocorporativo sui rapporti di lavoro, a garanzia della loro non conflittualità. In presenza di tale certificazione di qualità, il contratto di lavoro dovrebbe essere garantito dai molti contenziosi che potrebbero emergere dalle nuove regole introdotte dalla legge in materia di lavoro intermittente, ripartito, a tempo parziale e a progetto - tutti ritrovati precarizzanti che, insieme al lavoro a chiamata, già esistevano, e che ora vengono resi ancora più convenienti per le imprese."


L'azienda Umbria si ristruttura per renderci tutti politicamente estinti nel momento tecnico-tecnocratico-gestionale in enti bi-tri-quadrilaterali.







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