da econoticiasboliva.com
GOVERNO E LAVORATORI DEL SETTORE DEI TRASPORTI
PUBBLICI RAGGIUNGONO UN ACCORDO.
La Paz, 11 febbraio 2004: Il governo del presidente Carlos Mesa e la Confederazione dei Trasportatori hanno raggiunto una tregua di 15 giorni, superando al momento la situazione conflittuale che aveva causato la paralisi del trasporto pubblico in quasi tutte le città del paese e colpito il regolare svolgimento delle attività pubbliche e private.
[scuole e uffici hanno visto le loro attività interrotte. la gente è andata al lavoro fin dalle prime ore del mattino a piedi o in bicicletta. El Alto, Cochabamba, Sucre, Potosì e qualche zona della capitale La Paz anche se non nel centro, sono state le zone più colpite dallo sciopero] L'accordo prevede la formazione di una commissione tecnica, formata da rappresentanti del governo e della Confederazione, per studiare nel giro di due settimane delle misure per affrontare la dollarizzazione e gli aumenti del prezzo dei carburanti, in modo da tener conto dell'impatto avuto sui costi del trasporto e farli presente all'Esecutivo.
Qual'è il nodo centrale della protesta? La liberalizzazione dei prezzi del carburante che varieranno adesso senza limiti in base alla svalutazione della moneta locale e ai meccanismi di prezzificazione del mercato internazionale del petrolio in merito ai prezzi. Da sempre la Confederazione dei lavoratori dei trasporti pubblici hanno rifiutato questo progetto, considerandola un vero attentato ai diritti e alle possibilità del settore e del popolo boliviano tutto. E' forte il timore che durante tutto il 2004 si verifichino aumenti sensibili ai prezzi della gasolina, del diesel e del gas liquido ad uso dmestico, anche se le autorità scartano del tutto questa possibilità. Angel Villacorta, responsabile della Confederazione degli autisti, poco dopo aver firmato l'accordo ha dichiarato di voler allentare le forme di sciopero e pressione sul governo per vedere cosa accadrà con il lavoro della commisione. Questo è il primo momento di sciopero che la Bolivia vive dopo che da un mese circa le organizzazioni popolari e sociali si erano rimesse in moto contro il governo nazionale di Carlos Mesa e il sistema neoliberista alla base delle sue scelte politiche. In particolare la situazione è precipitata quando il presidente Mesa ha annunciato l'approvazione di una serie di provvedimenti economici che avrebbero significato per il popoli "sangue, sudore e sacrifici". Davanti a questa possibilità le organizzazioni di minatori, operai, lavoratori, gruppi di quartiere, consigli regionali dei lavoratori, lavoratori dei trasporti, campesinos e cocaleros avevano rimesso in moto la macchina della mobilitazione che storicamente in bolivia è sempre stata capace di mettere in ginocchio tutta la rete di comunicazione stradale nazionale, come forma di pressione estrema verso le atuorità nazionali. Davanti alla risposta popolare Mesa ha approvato timidamente solo una parte dei provvedimenti economici e finanziari promessi, timoroso del possiblie scatenarsi dei conflitti sociali. Il risultato delle paure di Mesa è stata l'approvazione di un mini aumento sui prezzi di gasolina, diesel e gas liquido, un appello alla finanza internazionale affinchè appoggi il governo Boliviano, e l'istituzione di 3 nuove tasse, di cui una graverà sulle transazioni finanziarie e i risparmi, una sulle classi medie e alte che hanno un patrimonio superiore ai 50mila dollari e una terza anche se modesta sulle imprese straniere legate allo sfruttamento delle risorse petrolifere.
->Intanto questo primo sciopero organizzato dai lavoratori dei trasporti pubblici ha anche evidenziato la precarietà dell'organizzazione tra le varie strutture sociali di lotta che oggi fanno subito autocritica rispetto al coordinamento e al fare fronte comune in un momento così difficile da affrontare. vedremo più avanti....
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