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resoconto incontro del 17 con la moratti
by Bruno (trieste) Thursday, Feb. 19, 2004 at 3:43 PM mail:

Resoconto dell'incontro tra il ministro moratti ed i sindacati in merito al disegno di legge delega sul riordino della ricerca scientifica in Italia.

download PDF (18.7 kibibytes)

Quello che segue e' il resoconto fatto dall'unico precario che e' riuscito a partecipare alla riunione. La ministra Moratti si e' infatti rifiutata di ricevere le organizzazioni dei precari. Il collega e' riuscito a partecipare solo grazie alla rinuncia di un delegato dello SNUR-CGIL che gli ha ceduto il posto. "Ovviamente" non e' potuto intervenire nella discussione in quanto semplice "rappresentante simbolico" dei precari.
Allego anche il testo in formato pdf.



Resoconto della riunione al Ministero della Pubblica Istruzione tenutasi Martedi' 17 Febbraio alle ore 18 riguardo il DDL Moratti

Presenti:

Letizia Moratti
Giovanni D'Addona, Direttore del Ministero
Avv. Di Pace, Capo di Gabinetto

Sono presenti inoltre varie delegazioni appartenenti a Snur-CGIL (Marco Broccati ed altri), CISL, UIL, ADU, ANDU, CNU (Sergio Sergi), UGL.
In rappresentanza dei ricercatori precari e dei dottorandi e' presente alla riunione Luca Mazzucato (SISSA, Trieste), non appartenente ad alcuna organizzazione, ammesso grazie alla rinuncia di Paolo Saracco (Snur-CGIL). Questo resoconto e' basato su appunti presi durante la riunione.

Segue il resoconto dettagliato della riunione. Mancano i primi interventi.

CISL: Lo strumento della legge delega e' sbagliato e chiediamo il suo ritiro. La precarieta' sperimentata in passato all'interno dell'Universita' e tutt'ora presente non porta ad alcun innalzamento della qualita' della ricerca.

ANDU: Non accettiamo di sedere allo stesso tavolo con delle organizzazioni che non condividono i punti essenziali della nostra protesta [rivolti all'UGL presente al tavolo].
La grande manifestazione di questa mattina all'Aula Magna della Sapienza non ha precedenti nella storia di questa Universita'. Tutto il mondo accademico e' contrario a questo disegno di legge. Il testo proposto e' inemendabile, chiediamo il suo ritiro come pregiudiziale per iniziare una trattativa e una discussione nel merito della riforma. Abbiamo registrato la sordita' totale del Ministro ad ogni nostra proposta, non si puo' dialogare in questa situazione. Questo ddl e' il prodotto dell'arroganza di una piccola parte dell'Accademia ed e' del tutto insensato. Chiediamo che il Ministro ascolti la mobilitazione del mondo universitario. Lo strumento della legge delega in quanto tale nega il confronto.

Sergio Sergi, CNU: La battaglia del CNU non difende ovviamente interessi propri, essendo i suoi componenti ormai alla fine della carriera accademica. Il CNU si batte per il futuro delle giovani generazioni di ricercatori, che stanno sperimentando il drammatico fenomeno della fuga dei cervelli. Questo ddl prevede che i due terzi della carriera accademica siano svolti sotto forma di contratti di lavoro precario: una cosa del genere e' completamente priva di senso. Se questa legge verra' approvata, all'Universita' resteranno o i figli di papa' e i ricchi oppure i piu' temerari!
Chiediamo al Ministro che come prima cosa dia inizio ad una grande discussione sulla ricerca nel nostro Paese.

CGIL: Oggi l'Universita' si regge sul lavoro dei precari, i cui sopravvissuti diventeranno i futuri docenti. Chiediamo che queste riunioni vengano integrate con una delegazione dei lavoratori precari.
Questo ddl e' stato rifiutato dalla stragrande maggioranza delle Universita', compresi i suoi organi istituzionali di rappresentanza. L'interpretazione soft di questa delega governativa, che il Ministro vuole proporre, e' del tutto impropria.
Alcuni punti del ddl risultano completamente oscuri. In particolare, non viene menzionato il metodo secondo cui verranno reclutate le commissioni dei concorsi. Si vuole forse espropriare la comunita' accademica dell'obbligo e del dovere della selezione?
Noi ci chiediamo quale sia ora lo spazio di trattativa, dopo la commissione De Maio e tutto il lavoro di questi mesi. Adesso e' troppo tardi per trattare, il tempo a disposizione e' finito, si poteva trattare quando ce n'era la possibilita'. Questo ddl contiene proposte inaccettabili e nella nostra protesta siamo appoggiati dalla straordinaria assemblea di stamattina all'Aula Magna della Sapienza.
L'unica possibilita' e' chiedere il ritiro immediato del ddl. Questo confronto e' truccato! Alcuni esponenti della maggioranza infatti hanno proposto delle concessioni, per esempio si e' parlato di aumentare lo stipendio dei Co.Co.Co., credendo che questo basti! Ma noi chiediamo il ritiro del ddl.

[Anziano Professore]: Voglio ringraziarLa, signor Ministro, perche' prima di stamane non avevo mai partecipato ad una manifestazione in vita mia! Fra tutti gli interventi di questa mattina all'Aula Magna della Sapienza uno mi ha particolarmente colpito, quello di un giovane ricercatore in attesa di presa di servizio: egli ha dichiarato con stupore di essere considerato "un ruolo ad esaurimento" prima ancora di entrare a far parte dell'Universita'!
Il problema della ricerca non riguarda solo gli addetti ai lavori, ma investe la societa' nel suo complesso. Chiedo che si cominci una riflessione sulle proposte oggi emerse durante l'Assemblea. Si deve sfruttare il fermento crescente nel paese per arricchire questa discussione. Un ultimo accenno al settore medico, che mi riguarda direttamente: in questo ddl non viene previsto nulla a riguardo.
In conclusione, auspico che non si vada al muro contro muro che non gioverebbe a nessuna della parti in causa.

CGIL: Con la convocazione di questo tavolo abbiamo avuto l'impressione che il Ministro fosse interessato ad aprire un dialogo.
Il modello di precarizzazione generalizzata che viene avanzato con questo ddl portera' alla riduzione nel tempo delle posizioni di lavoro stabili e qualificate. Come conseguenza ovvia si avra' una totale eliminazione nei ricercatori del senso di appartenenza all'establishment della ricerca, ovvero di far parte in senso lato della comunita' scientifica. Siamo completamente contrari all'esaurimento dei ricercatori: forse il Ministro e' stato mal consigliato! I ricercatori rappresentano una straordinaria forza produttiva. Il ddl vuole esplicitamente degradare il loro ruolo.
Un altro punto assolutamente ridicolo del ddl e' l'equiparazione del tempo pieno al tempo parziale dei professori.
Pertanto chiediamo di sospendere l'iter della legge per riflettere e discutere.

UGL: Prima di tutto voglio dire che noi non siamo contrari in linea di principio a questo ddl.

ANDU: Signor Ministro, noi non eravamo disponibili a sederci allo stesso tavolo con l'UGL!

Min. MORATTI: Sono assolutamente disponibile ad effettuare incontri separati, ma ormai che siamo seduti tutti allo stesso tavolo, per correttezza La prego di lasciar parlare la Sua collega dell'UGL, altrimenti poi non si parli di senso di democrazia...

UGL: Nella riforma c'e' qualcosa di buono, ma anche alcuni problemi che vorremmo sottolineare. Prima di intraprendere la riforma, bisogna innanzitutto risolvere i problemi dei ricercatori attuali, io stessa ad esempio sono un ricercatore. Vorrei sottolineare che si apre una grande opportunita' per il Governo, cioe' quella di preparare una grande e storica riforma dell'Universita'! Tuttavia, prima di far questo, e' necessario risolvere i problemi attuali. Non e' corretto infatti spazzare via la figura del ricercatore.
Un altro problema sono i fondi per l'attuazione del ddl: non e' possibile fare una riforma a zero budget.
Infine vorrei fare un appunto sulla Facolta' di Medicina, alla quale io stessa appartengo. Quando verra' attuata la "Devolution" e molti poteri verranno trasferite alle Regioni, chiedo che il corso di laurea in Medicina sia lo stesso in tutte le regioni, per evitare che in diverse regioni si formino medici con diverse competenze.

ADU: Lo strumento della legge delega potenzialmente e' in grado di aprire enormi contenziosi istituzionali. Pertanto chiediamo il ritiro della legge delega.
Per quanto riguarda le questioni di principio, questa legge delega va contro le regole principali dell'ordinamento universitario e della stessa Carta Europea sulla liberta' di ricerca! Inoltre questo ddl mette in dubbio le regole dell'autonomia finanziaria degli atenei. Il principio ispiratore dell'azione legislativa, la cosiddetta "Governance", e' assolutamente estraneo all'idea stessa di legge delega.

UIL: Quando si propone al personale un aumento dello stipendio e contemporaneamente una riduzione dell'orario di lavoro e, nonostante questo, il personale scende in piazza e si dichiara contrario alla proposta, questo dovrebbe far riflettere sulla efficacia di tale proposta! E questo e' esattamente quello che e' successo.
Vorrei chiedere al Ministro un chiarimento riguardo una Sua dichiarazione di ieri secondo la quale "e' vero che gli stipendi vanno aumentati, ma questo aumento si deve basare sugli investimenti privati". A noi non interessano gli investimenti privati, se questi devono sostituire quelli pubblici!

Min. MORATTI: Vorrei cominciare la replica dall'ultimo intervento, per precisare che la mia dichiarazione sugli investimenti privati si riferiva al preciso impegno europeo, che abbiamo sottoscritto anche noi, che impegna a raggiungere entro il 2010 il 3% del PIL di investimenti nella ricerca. L'Europa impegna tutti i governi a fare in modo che i due terzi di questo 3% siano costituiti da investimenti privati.
Parlero' quindi della ricerca. Con la Finanziaria 2003-2004 il Governo ha incrementato gli stanziamenti per la ricerca di 1,761,000 euro, pari allo 0,01% del PIL, grazie alla detassazione degli investimenti privati. Di conseguenza siamo passati dallo 0,55% del PIL di finanziamenti pubblici nel 2003 allo 0,65% del 2004 [ovviamente questo calcolo e' sbagliato, N.d.A.]. Siccome la media europea degli investimenti pubblici nella ricerca e' dello 0,66%, siamo perfettamente in linea con i parametri europei.
Tuttavia il sistema produttivo italiano e' basato sulle piccole e medie imprese. Le grandi imprese che investono molti soldi nella ricerca sono poche rispetto agli altri grandi paesi europei. Pertanto in Italia e' necessario un maggior contributo pubblico nella ricerca.
Per quanto riguarda i tavoli tecnici di discussione, fino ad ora ci sono stati tre incontri se non sbaglio.

ADU: Ma non si e' mai discusso di nulla in questi incontri, si tratta di un dialogo tra sordi!

Min. MORATTI: Riconfermo la mia totale disponibilita' a creare dei tavoli tecnici. Infatti nei tavoli tecnici si discute nel merito di tutte le questioni per consentirmi di capire le vostre richieste, dal momento che io non posso partecipare a tutte le riunioni di persona. Rinnovo la disponibilita' ad aprire altri tavoli di discussione. Questo ddl e' assolutamente aperto, sono disponibile a discutere qualsiasi modifica. Se ne e' discusso gia' molto nelle Universita', ma se si vuole discutere ancora, non c'e' nessun problema.
Il mio obiettivo con questa legge e' di prospettare un'Universita' migliore per i giovani.
Pertanto sono disponibile a modificare la legge entrando nel merito, se necessario articolo per articolo. Tuttavia voglio sia chiaro che non rinuncero' allo strumento della legge delega, ma accettero' eventuali modifiche o integrazioni, anche riguardo a punti che non sono stati considerati nella legge.

CISL: La legge delega non e' una questione tecnica, e' un forte atto politico del Governo. Chiediamo dunque al Ministro se accetta di cambiarla. Allora saremo disponibili a discutere i cambiamenti sul testo della legge delega in Parlamento.

Min. MORATTI: Propongo di fissare un calendario di riunioni tecniche per avviare la discussione.

CGIL: Allora sospendiamo la legge e verifichiamo le posizioni. Cosi' potremo capire se le richieste da noi avanzate sono state accolte. Desidero che Lei, Sig. Ministro, faccia una dichiarazione in cui annuncia di congelare l'iter della legge per verificare lo stato attuale della discussione. Non possiamo fingere che fino ad ora non si sia mai discusso di nulla!
Noi siamo assolutamente contrari all'abolizione dei ricercatori. Lei cosa ne pensa, con chiarezza? Chiedo che esprima una dichiarazione politica per aprire un effettivo confronto.

Min. MORATTI: Accetto di fare una dichiarazione politica di apertura alla discussione, tuttavia non posso bloccare l'iter della legge, che e' stata approvata dal Consiglio dei Ministri.

CGIL: Quindi lei ora si dichiara disponibile a qualcosa che aveva rifiutato in precedenza?

Min. MORATTI: Sono disponibile a discutere nei prossimi due o tre giorni in maniera intensa, anche articolo per articolo. Poi potremo prendere atto su quali punti siamo d'accordo e su cosa non siamo d'accordo nel dettaglio.

CGIL: Ma di cosa dovremmo discutere se nessuno ascolta le nostre proposte?

CISL: In due incontri formalizzeremo le nostre richeste di modifica al testo e quindi le presenteremo al Ministro. Siamo disponibili a raccogliere l'offerta del Ministro al dialogo ma saremo concreti riguardo alle singole proposte. Questo testimonia il nostro senso di responsabilita', anche se siamo perplessi riguardo all'eventuale esito del confronto.

CGIL: A noi in realta' pare che il Ministro non abbia neppure letto i documenti che Le abbiamo presentato. Noi proponiamo anzi che si prepari un reclutamento straordinario di ricercatori! Il documento da noi presentato ha la stessa dignita' di quello presentato dal Ministro, in quanto e' il frutto di un'attenta analisi e riflessione. Facciamo appello ai colleghi perche' non vengano cambiati i documenti presentati al Ministro.
Oggi abbiamo deciso ufficialmente il blocco della prima settimana di lezione del secondo semestre. Siamo contrari al pregiudizio del Ministro nei confronti del mondo dell'Universita'. Questo e' dovuto o alla malafede, oppure al rifiuto della discussione. Non si puo' offendere l'intera comunita' dei ricercatori affermando che questa fascia costituisce un parcheggio!
Proseguiamo l'incontro di oggi e speriamo in un volo di fantasia del Ministro, che decida di non abolire la figura del ricercatore. Tuttavia ribadiamo che il testo del ddl e' l'esatto contrario di tutte le richieste presentate dai sindacati.

Luca Mazzucato

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