che fare? ita feus?

l'idea di aderire alla giornata mondiale contro la guerra del 20 marzo portando avanti la lotta per lo smantellamento delle basi militari in Sardegna.
che fare? ita feus?

Come gira voce mi sembra interessante l'idea di organizzare qualcosa a La Maddalena più che a Oristano.
Cominciare con l'indire una riunione con le varie realtà sarde - solo che c'è poco tempo - come già proposto non sarebbe male.

i due luoghi non possono e non devono essere alternativi... le manifestaizoni intes ein questo senso hanno 2 significati divers i la maddalena ritorna ad essere la protesta contro le basi, ad oristano invece avrà un carattere più generale e con diverse parole d'ordine.
vi ricordo ke a la maddalena poi passerà la carovana ke tokkerà alcune basi in sardegna....
poi non dimenticate ke la maddalena non è l'unica base
Il Comitato per l'organizzazione del 20 marzo, aderendo all’appello del social forum di Bombay, lavora per l'organizzazione di una manifestazione regionale da tenersi ad Oristano.

Abbiamo letto la proposta dalla "United for Peace and Justice", una coalizione di 600 comunità, chiese, gruppi, associazioni statunitensi, che ha scelto la data del 20 marzo, anniversario dell'inizio della guerra in Iraq, per ripetere una giornata mondiale di mobilitazione per la pace, e dopo un'analisi dei documenti di Bombay, abbiamo pensato di organizzare anche in Sardegna un evento che vedrà impegnati in contemporanea in centinaia paesi e città del mondo.


Alla manifestazione-corteo e all'organizzazione sono invitati tutti i partiti politici del centro-sinistra, della sinistra, le associazioni e i sindacati, il movimento, gli studenti ed i lavoratori, ogni cittadino che crede che la democrazia non si costruisca con l’utilizzo delle forze armate ma con il dialogo e la non violenza.

Riteniamo sia fondamentale che anche la Sardegna e tutti i suoi abitanti facciano sentire la loro forza e il loro ideale pacifista anche perché la nostra Isola, posta al centro del Mediterraneo, non può essere nota al mondo esclusivamente come terra di basi militari e come terra di soldati che perdono la vita in quei luoghi dove l’immenso dolore della guerra crea morti su tutti i fronti.

La nostra terra è sempre stata terra di pace e di accoglienza ed ancora di più oggi in questo scenario mondiale di estrema crudeltà deve rimanere.

In questo ultimo anno molti sono stati i persorsi dei diversi soggetti del movimento che han fatto si anche in Sardegna di creare un grande percorso collettivo sulla pace ed è per questo che per tutti coloro ch eil 20 di marzo non possono andare a manifestare a Roma organizziamo in sardegna, ad Oristano, una grande e partecipata manifestazione contro la guerra per rilanciare la generale volontà di pace per il ritiro delle truppe dall'Iraq e la fine dell'occupazione, ma non solo, vorremmo che attraverso anche questa nuova manifestazione il movimento contro la guerra si radichi e si espanda anche in Sardegna il coinvolgimento della pluralità dei soggetti sociali e attraverso un impegno diffuso e ampio per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, per i diritti e la giustizia sociale.

Il 20 di marzo far diventare anche la Sardegna uno di quei luoghi del mondo dove si manifesta contro la guerra è secondo noi fondamentale.
Per far si che la nostra iniziativa abbia una più ampia risonanza e se concordi con noi e con le nostre idee ti chiediamo di inviarci l'adesione della tua organizzazione.
Ad oggi hanno aderito già parecchie sigle locali tra cui l'ARCI SARDEGNA, Giovani Comunisti e Sinistra Giovanile di Oristano
Per la giornata del 20 marzo stiamo organizzando anche un dibattito ed un concerto in piazza, per questo ti chiediamo idee e collaborazione per costruire questo evento regionale di notevole importanza...

Raccogli il nostro invito, aderisci e magari difondi pure....Non dimenticare poi di ricolorare la tua città, il tuo paese, la tua casa, il tuo posto di lavoro con la BANDIERA ARCOBALENO, e se non sai più dove trovarla chiedi pure a noi...
Per INFO sulla MANIFESTAZIONE, SUL DIBATTITO E SUL CONCERTO contattati via email o al cellulare


Eleonora Dino Luca
gcoristano@yahoo.it sgor@sitoverde.com su_tiau@hotmail.com

3397916117 3405888231 3495811750

fax 078370160 fax 0783310026

ma perchè Oristano? che ci facciamo nella ridente cittadina silente a marzo? si, una bella gita fuori porta? che si manifesta lì? ci sono basi da chiudere?
non capisco il senso; vedo che gli organizzatori sono oristanesi e capisco che premono per fare la manifestazione nella loro città, e se devo dire la verità farebbe piacere anche a me risvegliare il torpore oristanese, ma è una data sprecata il 20, così.
Ricordo già altre manifestazioni ad Oristano passate tra l'indifferenza dei locali e la delusione di chi era venuto da fuori.

perchè non fare due manifestazioni, una a Decimomannu, base operativa di guerra u.s.a., e una a La Maddalena?
a Oristano che senso ha? boh

si, anche io penso che sia importante manifestare nei posti dove le servitù pesano di più, e che andare ad Oristano sia un'occasione persa per poter riuscire a comunicare la nostra posizione contro la guerra e contro le servitù militari.
Non dimentichiamo poi che non c'è solo La Maddalena, quindi sostengo anche l'ipotesi di più manifestazioni nei luoghi interessati da servitù (Decimomannu, ad esempio).

SARDINNA LIBERA!

anche noi Goceano vorremmo manifestare, ma non ad Oristano, a La Maddalena!!!!
siamo in contatto con i compagni del comitato contro la guerra di Nuoro e anche loro hanno già espresso pubblicamente la stessa opinione!
TUTTI A LA MADDALENA, IN MASSA PERO'!!!!

il 20 marzo è giornata mondiale, la Sardegna è terra di basi militari e deve diventare terra di pace; non vogliamo esercitazioni, sommergibili nucleari, eserciti, bombe, devastazione, ma solo pace e rispetto per la Nostra Terra.

Manifestiamo in tutte le città, in tutti i paesi, di fronte a tutte le basi militari, ovunque ci siano uomini e donne che si oppongono alla guerra si alzi forte il grido di libertà!

Forse sono troppo ottimista, ma chiuderci in una piazza tutti quanti mi sembra ingiusto per noi, per le nostre idee, per quelli che verranno.

ONE LOVE

E poi non si capisce come mai ancora prima di discutere un comitato abbia già il suo documento e perché mai le sue decisioni debbano imporsi al movimento.

Sabato qualcuno dal palco in p.zza Garibaldi si è auspicato, a proposito degli sviluppi del movimento in Sardegna, che si passi dall’infausto “chentù concas, chentù berritas” al “chentù concas, una berritas”. Leggendo certi interventi mi pare che nessun augurio potrebbe essere migliore. Allora...c’è evidentemente qualcosa che si muove in Sardegna, la manifestazione di sabato a Cagliari (a parte alcuni episodi, ma non è questo l’argomento...) era tosta ed il motivo è che c’è stato evidentemente un buon raccordo tra le varie realtà. Ora, a pochi giorni di distanza, che facciamo? Torniamo all’antico? Ognuno si fa la sua manifestazione di quartiere chiamando a raccolta tutti gli altri? Io mi domando se i compagni di Oristano abbiano: (a) deciso che loro sono l’avanguardia, loro guidano e gli altri seguono, (b) deciso che il resto della Sardegna si fotta, noi ci facciamo la NOSTRA manifestazione nella NOSTRA città, (c) cercato di coinvolgere le diverse realtà, senza riuscirci e deciso alla fine che comunque loro volevano fare qualcosa.

Voglio esagerare...Io penso che sia di secondaria importanza cosa si fa e dove lo si fa. E’ secondo me più importante che il movimento in Sardegna riesca a coordinarsi e riesca a fare ciò che in tutto il mondo il movimento fa, cioè discutere, dibattere e magari poi dividersi, ma sempre tenendo presente che nessuno da solo può costruire qualcosa che sia lontanamente all’altezza (cazzo...stiamo parlando di far chiudere la base de La Maddalena) delle sfide che diciamo di avere davanti.

pensiamo a delle iniziative forti, concrete: parliamone però, prima, consultiamoci, discutiamo.
Chi ha deciso per Oristano?

contro la guerra u.s.a. la Sardegna unita dice NO!

manifestiamo in tutta l'Isola, con ogni mezzo necessario, per significare il nostro preciso rifiuto a voler ospitare le basi militari u.s.a. o comunque criminali per i popoli che colpiscono e dannose per la nostra terra!

credo che dobbiamo prenderci la responsabilità dell'agire politico e CHIEDERE A GRAN VOCE, ESIGERE la chiusura della base di La Maddalena; cerchiamo quindi la maniera più efficace per andare avanti su questa strada.
saluti a tutti

a Decimomannu gli aerei da guerra impegnati anche in Irak, la base operativa per la guerra imperialista
chiudere La Maddalena e chiudere Decimomannu!

Io propongo corteo da Decimomannu sino alla base Nato!!!!

Invece nel nord Sardegna corteo a La Maddalena!

ieri il potere si doveva riunire per decidere sulla base............nessuno sa niente?

I dirigenti, portavoce, presidenti, e rappresentanti dei vari gruppi, comitati, circoli, associazioni, partiti e sindacati,ecc. devono subito incontrarsi e valutare dove e come manifestare.
È necessario creare una piattaforma unitaria di lotta, che raccolga le istanze di tutti i soggetti.
È necessario creare gruppi di lavoro diversificati che si occupino di ; informatzione, contatti con i media, logistica, assistenza legale e medica, rapporti con gli enti pubblici, e via discorrendo.
Non sono un esperto della materia, ma credo sia giunto il momento per tutti noi, di tirare fuori tutta la nostra esperienza, tutta la nostra determinazione.
Se vogliamo veramente creare un' Isola di pace e senza basi, dobbiamo dare il massimo di noi stessi. Ora.
Boicottare la coca cola è già un messaggio che entra in tutte le case.
Auguri a tutti e che dio ci aiuti.

per il prossimo weekend, cioè il 6 o il 7 marzo a Norbello si sta cercando di organizzare una riunione organizzativa della giornata e delle lotte che seguiranno.
E' importante però che da subiro emergano idee intelligenti su dove e come manifestare, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile.
Ci sarà una carovana della pace che partirà intorno al 10 febbraio per concludersi intorno al 19 a La Maddalena, come sembra dalle informazioni che girano.
Bisogna studiare anche questa coincidenza

riporto:

Cerco di fare la sintesi di ciò che si è detto finora. Dal 28 febbraio fino al 19 marzo, sarebbe disponibile un furgonicino, tutto per noi sardi, che, con le insegne della Carovana della Pace, potrebbe girare per la Sardegna.
Faccio delle proposte, alcune mie, altre scaturite dalle discussioni di questi giorni.
Il furgoncino, pur promuovendo le iniziative comuni (riportate più sotto), andrebbe (fortemente) caratterizzato con le istanze locali (e mi viene in mente il comunicato di Mariella che ho appena diffuso, mi vengono in mente i referendum su scorie e basi militari, le lotte contro la fabbrica di Domusnovas, ... ) che dovrebbe sollecitare e recepire nel suo viaggio in terra sarda ... viaggio che terminrebbe a Roma, il 20 marzo, alla manifestazione "nazionale" ....
Per quello che si è detto, per quello che sento, si potrebbe pensare un percorso (cominciando verso il 12) di questo tipo (è solo una mia proposta, ancora da discutere, eventualmente da integrare):

1. venerdì 12 marzo (arrivo) viaggio verso Teulada (iniziative con la popolazione, incontro con le lotte dei pescatori).
2. sabato 13 (mattina) tappa a Domusnovas (in piazza e verso la SEI Esplosivi) - (pomeriggio) Decimomannu (e Villasor?)- Elmas.
3. domenica 14 Cagliari (deposito di Monte Urpinu)(Porto nucleare)
4. lunedì 15 Perdasdefogu - Quirra (basi-uranio impoverito)
5. martedì 16 (mattina) Gesturi - Laconi- / (pomeriggio) Capo Frasca- S.Nicolò Arcidano.
6. mercoledì 17 Macomer Bosa - Nuoro
7. giovedì 18 Sassari Alghero Poglina
8. venerdì 19 Olbia La Maddalena (partenza da Olbia per Roma)

Da una parte bisognerebbe verificare se c'è condivisione su queste "tappe" proposte e in caso affermativo se localmente abbiamo persone che se ne possano e vogliano occupare, dall'altra, se ci sono persone o associazioni che propongano "in alternativa" o "ad integrazione" altre tappe (teniamo conto che possiamo espanderci tranquillamente: il furgone, spese pagate ma con equipaggio che però dovremmo sfamare e far dormire da qualche parte, è disponibile gia dal 28 feb).
In quest'ottica mi pare condivisibile l'idea di una grande manifestazione sarda il 20 a La Maddalena. Ma non voglio addentrarmi in queste altre decisioni. Se si è già convenuto o si conviene di farla ad Oristano, bene. Se si decidesse di farne una in ogni città, bene comunque.

Per discutere della Carovana (e per cominciare a strutturare il percorso quantomeno nella provincia di Cagliari, e inviterei le altre province a fare altrettanto e a farsi sentire) condivido (e diffondo) la proposta che trovate più sotto: vediamoci a Cagliari domani, giovedi 26 alle ore 19.45 in via S.Giovanni n°51 presso Assoc.G.Asquer.

Aspettiamo, il tempo stringe, proposte da tutt*.

Leggo sconvolt* i vostri post.... ma come potete essere così stupidamente convinti ke la maddalena sia l'unico luogo simbolo di guerra in Sardegna? come potete scrivere e sottoscrivere ke sia solo importante la maddalena?? bando ad ogni campanilismo... ma non sapete ke cagliari è + nuclearizzata di la maddalena ? vi dimenticate la sella del diavolo?? monte urpinu?? ed il porto canale tanto nucleare e poco commerciale ? e le merci tanto militari e poco civili ke vi transistano?? e poi dimenticate capofrasca, quirra ,teulada e tutti quei luoghi dove quotidianamente si fa guerra e ci si addestra pe rla guerra????? dimenticat etutto???????? e si facile fissarsi esclusivamente su usaforce, forse perchè fa figo provar el'ebrezza di andar ein gita fuori porta a la maddalena vero?????????????
e si????

Chi vi dic epoi che ad oristano non esista niente?????
e si rimango stupit* della vostra ignoranza vi consiglierei di controllar ei vari rapporti su i radar e le boe ee su tutto qauello k eesiste nella ridente oristano.
e prima di affermare cose sarebbe opportuno essere sicurri di quello ke si dice.....

E poi cmq concordo con chi dice ke importante manifestar eovunque e così sia .....
chi vuole andare a la maddalena vada pure , chi vuole andare ad oristano idem.... e ke non si dica mai che la gente da fuori è stata delusa delle manifestazioni di oristano perchp altrimenti deve sapere argomentare ......

sarebbe fors eoppportuno che in ognuno dei 365 paesi sardi si facess euna manifestazione per dire un forse no alla guerra....

e se la si facesse a cagliari come l'anno scorso partendo da p.zza san Michele attraversando tutta la città fino ad assediare monte urpinu fino a notte fonda???????????
ke ne dite????????

Forse, cara Eleonora, non sarà certo la maddalena l'unico luogo simbolo di guerra in Sardegna, cosa che tra l'altro nessuno ha detto, nessuno sottoscrive che sia solo importante la maddalena, ma ora, se te ne sei accorta, è aperta una vertenza importantissima per La Maddalena; grazie per le informazioni su Cagliari.
Non capisco tanto odio, tanti insulti "e si facile fissarsi esclusivamente su usaforce, forse perchè fa figo provar el'ebrezza di andar ein gita fuori porta a la maddalena vero"

"rimango stupit* della vostra ignoranza"

"e prima di affermare cose sarebbe opportuno essere sicurri di quello ke si dice..... "

cioè? quali affermazioni?

"ke non si dica mai che la gente da fuori è stata delusa delle manifestazioni di oristano perchp altrimenti deve sapere argomentare ......"

manifestazione dei migranti, un paio di anni fa

che se ne discuta tutti insieme, che fare; non esiste che si lancino iniziative così, senza sentire gli altri del movimento; perchè non avete proposto la cosa sabato scorso alla fine della manifestazione a Cagliari?

chentz'e basis no c'est gherra!

manifestada in dognia cittadi e in dognia bidda de Sardinnya!!!!

20 de martzu

prima di tutto ki diavolo sei? se sai il mio nome ovviamente ti conosco quindi ho il diritto di sxe ki sei.
comunque basta con queste sterili polemike....
1 10100 1000 manifestazioni x la pace sono la cos amigliore e allora ognuno faccia cò ke vuole

ero alla manifestazione del 21 a cagliari, io e molti altri siamo rimasti profondamente delusi(altri amici,questi dichiaratamente di destra, sarebbero venuti se non avessero previsto le classiche strumentalizzazioni)...
eravamo andati a manifestare per opporci allo sfruttamento ingiusto della nostra terra, per riguadagnare la natura che può sostentarci (turismo ad es.) senza che siamo costretti a imbracciare un fucile per vivere(seppure siamo convinti che qualcuno purtroppo, anche se solo per difesa, debba farlo-non vogliamo che la Sardegna sia più militarizzata di altre regioni)... abbiamo invece sentito solo inneggiare all'indipendenza della Sardegna, ora ci chiediamo, mi chiedo, se sia servito a qualcosa andarci...
Lasciando perdere quei "manifestanti" che continuano a sfruttare le manifestazioni per sfogarsi delle proprie frustrazioni, che comunque sono abbastanza pochi fortunatamente, credo che bisogna affrontare gli argomenti uno per uno e che una manifestazione sia una specie di contratto collettivo nel senso che si va li per manifestare per una certa cosa precisa, non in generale per il proprio partito o per la propria identità; e nel caso specifico si parla di ridurre lo sfruttamento della nostra isola(Nessuno ti prenderà mai sul serio se chiedi che da un giorno all'altro cessi la guerra nel mondo, anche perchè per questioni così ampie la responsabilità non è limitata ad un gruppo ristretto di persone ma ad una miriade e come sapete tutti scaricano il barile quando non sono gli unici responsabili)

proposte:
-slogan precisi contro il nucleare e per ridurre il territorio militarizzato in sardegna
-contattare gli elettori di qualsiasi parte politica(distribuendo volantini e promuovendo azioni che non siano riconducibili ad una fazione politica,contattando professori universitari e non, e frati-se acconsentissero a lasciare in chiesa un volantino sensibilizzante sul problema ne vedresti di gente alle manifestazioni, anche i pensionati che sono la gran parte della popolazione e che non smuovono mai le chiappe-, e chiedendo un loro intervento a favore) esortando i manifestanti a essere uniti per il proprio interesse e non a farsi la guerra per loro scorri passati o a provocare i poliziotti
-più forte base ambientalista
-richiesta ai governanti sardi di corsi di formazione per valorizzare le risorse della terra sarda,sensibilizzare la popolazione a rispettare, anzi a impegnarsi concretamente per la difesa dell'ambiente, individuando in esso anche una buona fonte di lucro(questo fa alzare molti culi dalla sedia)-ecco come utilizzare i soldi stanziati dallo stato e dalla comunità europea

SE ci tenete davvero a raggiungere un risultato vero bisogna usare gli stessi mezzi che usa chi non la pensa come noi e quindi saper parlare per far capire a TUTTI quale rischio stiamo correndo e quale sfruttamento ci opprime
(se ne voleste parlare di persona volentieri)

Scrivo a voi tutti ed in particolare ad Enrico.
Ho molto apprezzato il tuo pensiero sulla necessità di trovarsi uniti nell'universalmente condivisibile desiderio di pace e nella larghissimamente condivisa condanna della guerra all'Iraq.
Purtroppo in troppi non riescono a fidarsi di coloro che non appartengono al proprio campanile e così ritengono di doversi differenziare con proprie bandiere ed uniformi, ma è proprio così che si presta il fianco alle accuse di strumentalizzazione nella politica nazionale.
Io credo che dovremmo fare in modo che TUTTI possano trovarsi a casa nelle manifestazioni per la pace.
Purtroppo spesso ci si accontenta di parlarsi addosso, tra persone già ampiamente convinte, ed in questo modo escludiamo colpevolmente coloro che forse potrebbero essere coinvolti ma che di fatto vengono emarginati.
Diamo un segno forte di unità sotto il simbolo unico della pace. Senza se e senza ma; senza inutili distinguo; senza sciocchi campanilismi; per una volta senza pensare alle "sensibilità" di partito.
Mentre noi ci preoccupiamo della nostra riconoscibilità, uomini, donne e bambini soffrono insensatamente ... ma tutto questo non fa notizia.
Un unica voce scuota le coscienze di chi governa il mondo, e se le coscienze non sono più sensibili faccia loro capire che perderanno il potere e la faccia per sempre. Perché noi non ci fermeremo, non rinunceremo al desiderio di unire, di rispettare le culture "diverse", perché vogliamo un mondo diverso "in cui crescere i nostri pensieri" in cui veder correre i bambini iracheni, palestinesi, ebrei, afganistani, ruandesi, americani... Un mondo in cui credere e per il quale combattere, senza armi, con la forza delle nostre idee, con il potere dei nostri sentimenti.

cravviamoci la manifestazione al poetto che ci sarà una giornata di sole. Con il sole esce il pelo e ci buttiamo alle palmette a svisare le zinne. Poi tutti a mangiare arrizzoni.

e tu te lo ricordi quandio si diceva che sotto la sella del diavolo ciera una base segreta?

tutti insieme ovunque, per impedire che ancora mettano a terra scorie e basi.
la storia sarda è piena di lotte di resistenza, si pensi a Pratobello, dove negli anni 60 tutta la gente del paese e dei dintorni occupò i terreni comunali per impedire l'installazione di un poligono militare.
no alle basi, no alle scorie
itte teppimos faghere?
tottu su possibile

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i remember

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anche fuori dalla sardegna, attivizzarsi, creare coordinamento.
senza basi nessuna guerra

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