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[Chiapas] Allarme sgomberi nei Montes Azules
by cdl79 Wednesday March 03, 2004 at 12:25 PM mail: codadilupo1@hotmail.com 

Sempre alta la tensione nel Chiapas. Dopo Polhò e Zinacantan anche nei Montes Azules la guerra "a bassa intensità" continua inesorabile

A partire dallo sgombero chirurgico realizzato il 23 gennaio scorso contro il piccolo villaggio chol di Nuevo San Rafael, l'esercito e l'armata hanno incrementato i posti di controllo lungo la strada che va da Teopisca (vicino a San Cristóbal) a Benemerito de las Américas (frontiera sudest con il Guatemala), ed i passaggi delle lancia da guerra lungo i fiumi Lacantún, Tsendales e Lacanjá (tutti nel tratto a sud dei Montes Azules).

I controlli che si effettuano in ognuno dei posti di blocco (nel nostro ultimo viaggio due giorni fa ne abbiamo contati 9) sono molto più accurati del normale (in alcuni casi viene chiesto anche di vuotare le tasche). In particolare, nei posti di blocco vicino a Flor de Café, sul fiume Ixcán ed a Boca de Chajul, i militari chiedono se si conosce "dove si trovano San Isidro o 8 de febrero" .

Considerando l'urgenza dimostrata nello sgomberare i villaggi indigeni, ed aver raggiunto gli interessi che nutrono nella zona sud della regione gli ambiti di pseudoconservazionismo privato (Espacios Naturales:Carabias-de la Maza, Ford Motors Company), ora manca solo di sgomberare il villaggio tzotzil di San Isidro (prima 8 De Febrero), che ha recentemente festeggiato il secondo anniversario del suo insediamento con una festa - come riferito dalla stampa - a cui hanno partecipato decine di indigeni di altre comunità zapatiste della riserva che, come azione speciale della festa, hanno collocato un cartello sul fiume Lacatún con una grande stella rossa e con la scritta:

E.Z.L.N PROIBITO L'INGRESSO AI FUNZIONARI



Se si analizzano tutti questi eventi nel contesto della strategia militare che - secondo il recente studio pubblicato da Capice - stanno portando avanti le forze armate nella regione, non sarebbe strano se si stesse preparando a breve uno sgombero violento di San Isidro, che costituirebbe una chiara provocazione ed un atto irresponsabile che, violando la Legge di Dialogo ed ignorando le recenti raccomandazioni sia del Relatore Speciale per i Popoli Indigeni, sia dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'ONU, potrebbe sfociare in uno scontro armato impari ed in un massacro della popolazione indigena.

Rivolgiamo un appello urgente a tutti perché diffondano l'informazione ed espriminano in forme diverse il rifiuto alle manovre del Governo Federale con la complicità - per omissione - del governo dello stato del Chiapas.

Attentamente

Maderas del Pueblo del Sureste



ORIGINALE

COMPAÑER@S

A partir del desalojo quirúrgico, realizado el 23 de enero contra la pequeña población ch'ol de Nuevo San Rafael, el ejército y la armada han incrementado fuertemente los puestos de revisión a lo largo del trayecto que va de Teopisca (cerca de San Cristóbal) a Benemerito de las Américas (frontera sureste con Guatemala), así como los recorridos de lanchas de guerra rápidas a todo lo largo de los ríos Jataté, Lacantún, Tsendales y Lacanjá (todos ellos en la porción sur de Montes Azules).

Los cateos realizados en cada uno de los retenes (en nuestro último recorrido hace dos días contamos 9 puestos de revisión en el trayecto citado) son mucho más exahustivos que lo normal (exigiendo incluso, en algunos de ellos, sacar lo que traes en bolsillos). Particularmente, en los retenes ubicados cerca de Flor de Café, en río Ixcán y en Boca de Chajul, los militares preguntan si conoces "donde se encuentra San Isidro o 8 de febrero" .

Considerando la urgencia que han demostrado por desalojar a los pueblos indígenas, los intereses que ven a la región sur de la Reserva como su coto de pseudoconservacionismo privado (Espacios Naturales:Carabias-de la Maza, Ford Motors Compañy) y habiendo logrado esto con dos de ellos (Arroyo San Pablo y Nuevo San Rafael) les queda aún por sacar precisamente, al poblado tsotil de San Isidro (antes 8 de febrero), mismo que acaba de celebrar el segundo aniversario de su asentamiento, con una fiesta a la que -según reportes de prensa- asistieron decenas de indígenas de otras comunidades zapatistas de la misma reserva y en la que, como acto especial, colocaron letreros a lo largo del río Lacatún que muestran una gran estrella roja con la leyenda

E.Z.L.N PROHIBIDA LA ENTRADA A FUNCIONARIOS

Si analizamos todos estos hechos bajo el contexto de la estrategia militar que -de acuerdo al reciente estudio publicado por Capice- están actualmente desarrollando las fuerzas armadas en la región (ver añadido), no sería remoto que se estuviera preparando en el corto plazo un desalojo violento en San Isidro, constituyéndose esto en una clara provocación y una medida irresponsable que, violando la Ley del Diálogo y pasándose por alto las recientes recomendaciones tanto del Relator Especial para Pueblos Indígenas, como de la Oficina del Alto Comisionado para los Derechos Humanos -ambos de la ONU- podría desembocar en un muy desigual enfrentamiento armado y en una masacre de población indigena.

Hacemos un llamado urgente a tod@s, a difundir esta información y a expresar de muy distintas manera su rechazo a estas maniobras que realiza el Gobierno Federal, con la complicidad -por omisión- del gobierno del estado de Chiapas.

atentamente
Maderas del Pueblo del Sureste, a.c.








."LA VICTORIA SERÁ NUESTRA

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dov'è la garrucha????????? stuck1 Wednesday March 03, 2004 at 03:30 PM
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