Da un articolo de "L'Unione Sarda£ di oggi (3-3-04)
La difesa «Fabbricavo da solo gli ordigni: sperimentavo e inventavo» L’anarchismo secondo Luca Farris: «È una costola del comunismo». Ecco perché rivendicava gli attentati con due sigle, anonima sarda anarchici insurrezionalisti e movimento anarchico proletario. Il pubblico ministero Paolo De Angelis ha fatto ieri alcune domande di politica al giovane operaio di Assemini arrestato il 2 febbraio con l’accusa di associazione eversiva. Il giovane (difeso dall’avvocato Carmelino Fenudi) aveva cominciato sabato e ieri mattina ha continuato a confessare gli attentati messi a segno nel cagliaritano tra il novembre dello scorso anno e la fine del mese di gennaio. Nella tarda mattinata di ieri, nel carcere di Buoncammino, un’ora e mezza di botta e risposta col pm: l’indagato è entrato nel dettaglio dei singoli attentati e ha ribadito di aver agito da solo. Farris ha spiegato le modalità degli «atti dimostrativi»: il suo racconto servirà al magistrato per valutare credibilità e attendibilità. Non bisogna infatti dimenticare che Farris era seguito dai carabinieri anche con l’aiuto di sofisticate tecnologie come il gps con cui era stata individuata la posizione della macchina dell’indagato all’ora degli attentati. Quanto, invece, al fatto che alcuni testimoni avevano visto più macchine e descritto persone diverse da Farris, l’indagato ha dato la sua versione: per esempio, in occasione dell’attentato al Comune di Assemini, si era appostato per oltre mezz’ora in attesa di poter collocare l’ordigno, poiché aveva visto passare un macchina era andato via per tornare dopo due ore. Quindi, non ha escluso qualcuno possa aver visto persone diverse da lui ma questo non contraddice, a suo dire, le sue dichiarazioni. E cioè: ha sempre fatto tutto da solo. Farris ieri si è sottoposto a un saggio grafico: De Angelis gli ha chiesto di scrivere, in corsivo e a stampatello, alcuni volantini con le stesse parole delle rivendicazioni firmate Asai. Accenno finale al piccolo laboratorio che i carabinieri hanno trovato nella sua casa di Assemini: Farris ha assicurato che costruiva gli ordigni in base a esperimenti e inventiva, usava per lo più bombolette da campeggi e petardi, per far saltare i distributori di carburante gettava benzina e appiccava il fuoco con l’accendino. L’interrogatorio di Farris continuerà domani mattina.
www.unionesarda.it/unione/2004/CA0303/CRCA/CAG02/A03.html
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