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Priebke, Roma si mobilita
Una manifestazione contro la richiesta di grazia per l'ex ufficiale delle Ss
ROMA
Una contro-manifestazione antifascista da tenersi nello stesso giorno, luogo e ora in cui dovrebbe svolgersi il sit in indetto dal movimento «Uomo e libertà» per richiedere la grazia a favore di Erich Priebke. La Roma democratica si mobilita per impedire che sabato prossimo il centro della capitale finisca nelle mani di quanti vorrebbero che l'ex ufficiale nazista condannato all'ergastolo per strage delle Fosse Ardeatine tornasse libero. E il modo prescelto è stato quello di offrire alla prefettura un valido motivo per vietare il raduno neofascista. Come? Chiedendo appunto l'autorizzazione a svolgere una manifestazione di segno nettamente opposto nella stessa piazza Santissimi Apostoli prescelta dal movimento di estrema destra «Uomo e libertà», facendo così scattare il timore per possibili problemi legati all'ordine pubblico. Autori dell'iniziativa sono stati i consiglieri comunali Patrizia Sentinelli, Adriana Spera e Nunzio D'Erme insieme ai parlamentari Paolo Cento, Laura Cima, Mauro Bulgarelli, Loredana De Petris, Luana Zanella, Giovanni Russo Spena, Elettra Deiana, Graziella Mascia, Gabriella Pistone, dal presidente del XI Municipio, dalla segreteria romana del Prc e dai Disobbedienti «Una manifestazione per la democrazia e perché non si perda la memoria dei crimini del nazifascicmo», hanno spiegato gli organizzatori.

Contemporaneamente resta confermato l'appuntamento fissato dalla comunità ebraica di Roma e dall'Anpi per le 15 di sabato in piazza San Marco, a poche centinaia di metri dal luogo in cui dovrebbero radunarsi i neofascisti. «L'iniziativa dei consiglieri e dei parlamentari è una giusta provocazione alla provocazione fatta da coloro che vorrebbero manifestare per Priebke», ha detto Riccardo Pacifici, assessore relazioni Esterne della comunità, che anche ieri ha rinnovato l'appello a Fini e Bertinotti perché si facciano vedere nella piazza. Chi di sicuro tende a lavarsene la mani è invece il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu. Rispondendo ad alcuni parlamentari che gli chiedevano di intervenire per proibire la manifestazione di «Uomo e libertà», il ministro ha definito la faccenda «un fatto locale che riguarda Prefettura e Comune».

Nel frattempo si moltiplicano gli appelli alla prefettura perché vieti il raduno nazifascista. «Il prefetto non cerchi alibi, la manifestazione per la grazia a Priebke può e deve essere vietata perché turba non solo l'ordine pubblico, ma anche la coscienza democratica della città di Roma»; ha detto il Verde Paolo Cento, mentre il senatore dell'Udeur Franco Righetti ha definito la richiesta di grazia «un gesto offensivo e inopportuno». L'Anpi ha invece inviato un telegramma a Ciampi chiedendo che manifestazione di sabato «venga giudicata una grave provocazione a tutti coloro che hanno subìto l'offesa nazi-fascista».