Noi, donne e uomini curdi, abbiamo conosciuto la guerra, abbiamo vissuto la distruzione dei nostri villaggi, abbiamo visto soldati, carri armati ed elicotteri accanirsi contro di noi, armati solo delle nostre idee e della nostra dignità, come sta succedendo, tra i tanti, ai nostri fratelli iracheni e palestinesi.
Per questo siamo stati nelle piazze d'Italia e d'Europa in tutte le manifestazioni contro questa guerra e, più in generale, contro la strategia di dominio che stanno attuando gli Stati Uniti d'America.
Una strategia che considera l'area mediorientale di vitale importanza e che premia quindi gli alleati più fedeli come Israele e Turchia che possono così proseguire nel loro percorso di oppressione e di annientamento del popolo palestinese e del popolo curdo.
Una strategia che tende a colpire chi vi si oppone attraverso forme di repressione sempre più esplicite che limitano drasticamente gli spazi di libertà e di agibilità politica.
Una strategia che non si attua solo con l'utilizzo sistematico di armi di distruzione di massa, ma che colpisce la libertà e la dignità di milioni di donne e uomini privati quotidianamente dei più elementari diritti che, in fuga da guerre, fame e disperazione, vengono poi respinti dalle frontiere spinate dei paesi " democratici "
Per questo e per molti altri motivi, abbiamo condiviso l'idea di proclamare il 20 marzo una giornata mondiale contro la guerra e saremo alla manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma.
Quelli di noi che non potranno andarci vogliono festeggiare il Newroz a Milano insieme a tutti quelli che non saranno a Roma, ma che condividono il nostro NO alla guerra, al razzismo, allo sfruttamento.
Per noi il Newroz è la festa principale, il nostro capodanno. Ma è soprattutto il modo per riaffermare la nostra identità, la nostra cultura, la nostra libertà in uno stato che ignora l'esistenza di venti milioni di donne, bambini e uomini.
Lo festeggiamo con l'accensione di grandi fuochi sulle montagne e con i canti e i balli che il regime turco ci vieta e che, ogni anno, costano ai nostri fratelli ed alle nostre sorelle arresti, torture e morte.
Vogliamo che quest'anno, a Milano, diventi il Newroz di tutti quelli che si battono contro la guerra, contro le strategie di dominio del mondo, contro ogni forma di razzismo, per un mondo migliore.
Vogliamo che sia il Newroz di tutte le donne e gli uomini arrivati qui da terre lontane e che chiedono dignità, giustizia e libertà.
Vogliamo che sia una grande festa per tutti noi che, idealmente saremo a Roma e, materialmente, trasformeremo Piazza del Duomo a Milano in un luogo di pace, di rispetto, di libertà e di dignità.
