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LA VITTIMA 201:polizia Assassina!
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MIlicia popular Sunday March 14, 2004 at 02:16 AM |
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La vittima, un panettiere di Pamplona, si era rifiutato di esporre
un nastro nero in segno di lutto per le vittime di Madrid
Simpatizzante Batasuna
ucciso da un poliziotto
Proteste dopo l'omicidio del panettiere di Pamplona MADRID - Dopo il momento dell'unità di fronte alla barbarie del terrorismo, la Spagna si divide. E la tensione aumenta. Lo conferma il tragico episodio avvenuto a Pamplona, dove un agente di polizia ha ucciso un simpatizzante di Batasuna perché si era rifiutato di appendere nel suo negozio un nastro nero in omaggio alle vittime delle stragi di Madrid.
Angel Berroeta, 61 anni, titolare di una panetteria, era un membro di Etxerat, l'associazione dei familiari dei detenuti dell'organizzazione separatista basca che il governo spagnolo aveva indicato da subito come responsabile degli attentati di giovedì. L'uomo aveva avuto una discussione con la moglie del poliziotto, che gli aveva chiesto di appendere il nastro nero che molti negozianti spagnoli hanno esposto in omaggio alle vittime degli attacchi terroristici. La donna è tornata a casa e, verso le 13:25, suo marito è andato nel negozio di Berroeta e gli ha sparato nel petto. L'agente ha comunicato lui stesso alle autorità quanto era avvenuto, ed è stato successivamente arrestato.
L'episodio ha ulteriormente acuito la tensione, soprattutto nel Paese basco e in Navarra, la regione di Pamplona. Batasuna, il partito radicale basco fuorilegge, ha indetto per domani manifestazioni per protestare contro l'assassinio di Berroeta. Fernando Barrena, responsabile di Batasuna in Navarra, ha detto che il panettiere è la "vittima numero 201" delle stragi di Madrid, perché la sinistra indipendentista basca è diventata "un obiettivo" dopo che il governo del Partito popolare ha insistito sulla tesi della responsabilità dell'Eta.
La polizia, intanto, ha caricato stasera un gruppo di simpatizzanti di Batasuna che attendevano l'arrivo della salma di Berroeta all'obitorio di Pamplona. A Vitoria, capoluogo del Paese basco, le forze dell'ordine hanno tentato di disperdere una manifestazione non autorizzata e ne è seguito un lancio di bottiglie e di sassi che hanno ferito leggermente due poliziotti. A Bilbao un piccolo gruppo di manifestanti ha dato fuoco ad alcuni cassonetti e rotto i vetri di un autobus. La morte del panettiere di Pamplona ha suscitato sdegno anche in Francia: sempre stasera, a Bayonne centinaia di persone hanno preso parte a una manifestazione che era stata indetta inizialmente dal partito basco Askatasuna per denunciare la situazione dei detenuti dell'Eta e che si è poi trasformata in un tributo a Berroeta.
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La Policía española cargó reiteradamente en la misma puerta del tanatorio de Donibane
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a Sunday March 14, 2004 at 02:34 AM |
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«Lo habéis matado a él, y ahora nos queréis rematar a nosotros», se podía escuchar alrededor de las 19.00 en la Plaza de La Asunción de Donibane. A esa hora, la Policía española cargaba con dureza por todas las calles del barrio para impedir una asamblea convocada a través de carteles tras conocer la muerte de Berrueta, y que se difundió con gran rapidez. Pese a que la multitud no logró agruparse en ningún punto debido al despliegue policial, calles como Monasterio de Iratxe, Monasterio de La Oliva, Martín Azpilikueta y San Alberto Magno estaban repletas de gente, mucha de ella de considerable edad, mientras se repetían los pelotazos. La Policía se empleó con especial saña en la rotonda del Tanatorio Iratxe, donde decenas de personas esperaban desde media tarde la llegada del cadáver con ikurriñas y banderas de Gurasoak. En la entrada se habían colocado también varias enseñas vascas con crespones negros, algunas de las cuales fueron directamente arrancadas por los uniformados.
Los porrazos y golpes de todo tipo fueron una constante durante cerca de una hora, y los compañeros del autor de la muerte de Angel Berrueta Legaz estuvieron a punto de entrar en el tanatorio en un momento dado, cuando se acer- caron para amedrentar a los concentrados con ikurriñas. Estos tuvieron que agruparse en la escalera de entrada a la morgue para escapar de los golpes. Un fotógrafo fue también agredido, como se constató en imágenes de televisión.
En medio de las cargas policiales, llamaron la atención detalles como el elevado número de conductores que hacían sonar sus cláxones en señal de solidaridad al pasar ante el tanatorio, o los gritos con que los allegados y amigos del fallecido replicaron a las cargas, utilizando expresiones como «¡Dejad en paz a los muertos!» o «¡Nosotros no reventamos vuestros funerales, marcharos de aquí!».
La imposibilidad de reunirse en la Plaza de La Asunción, en donde se anunciaba una reunión informativa y una manifestación posterior, hizo que se produjeran fuertes enfrentamientos en las calles adyacentes. En algunos puntos como la calle San Alberto, en un momento se pudo ver a cerca de 30 jóvenes encapuchados arremeter contra un furgón policial situado en el cruce con Martín Azpilikueta, muy cerca de donde murió Berrueta apenas cinco horas antes.
Mientras la Policía respondía a pelotazos, los encapuchados lanzaron numerosas botellas y piedras que convirtieron algunas calles de Donibane en un reguero de cristales y provocaron desperfectos en varios vehículos.
Posteriormente, la Policía extendió además su dispositivo al centro de Iruñea.
No se ofrecieron datos oficiales sobre estos incidentes, aunque GARA pudo constatar que al menos una persona fue trasladada al hospital tras haber recibido un fuerte porrazo en la cabeza por parte de la Policía. Los contusionados por este tipo de golpes, en cualquier caso, deben contarse por decenas y decenas.
Además, algunas personas refirieron haber visto alguna detención, pero la Delegación del Gobierno español en Nafarroa no ofreció ningún dato al respecto.
http://www.gara.net/orriak/P14032004/art74639.htm
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Nastro nero? non e vero
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kike Sunday March 14, 2004 at 06:10 PM |
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Ciao. Escribo da Pamplona-Iruñea, habito nel cuartiere dobe e estato ucciso un uomo per un policiotto. Escusate por il mio italiano. Vorrei dire che non e stata la discusione por metere un nastro nero come dice il giornale da Madrid, sempre dacordo con lidea d'intoxicare nel modo che fa il goberno de Aznar. La donna del policiotto voleva che lui metesi un cartel che diceva "ETA no", quelo che intenta fare il PP, che la gente creda che e stato ETA la autore della masacre e guadagnare qualche voto oggi. E chiaro que tutti sentiamo questi 200 morti ma le consecuenze politiche non sono le stesse se e stato un gruppo islamico. Il goberno non ha detto la verita perque admetere che per andare a la guerra da la mano de Bush e suceso tutto questo e perdere un saco de voti e questo e da vero lo che non vuole. Tutti habbiamo un nastro nero nel cuore. Tutti. Ma si debe estare sempre atenti con la desinformazione. Agur.
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