Noi l’abbiamo scritto, guai a chi lo cancella!
Sgombero! L’unica parola d’ordine che l’Amministrazione e la Questura di Torino sono stati in grado negli ultimi mesi di declinare nei confronti dell’insorgenza di nuove occupazioni metropolitane, si è purtroppo tradotta un’altra volta in realtà. Questa mattina all’alba con uno spiegamento massiccio di poliziotti e carabinieri è stato sgomberato lo stabile di via Peyron 4,che da cinque mesi era diventato Mucchio Selvaggio, Laboratorio Sociale Occupato già due volte sgomberato dal cinema-teatro Astra tra novembre e dicembre. La palazzina sgomberata questa mattina è di proprietà dell’ENEL, che ha deciso di inserirla nell’elenco della cartolarizzazione dopo sette anni di abbandono e cinque mesi di nuova vita. L’ENEL si è rifiutata di aprire il benché minimo spazio di confronto sulla nostra progettualità politica, l’amministrazione comunale si è rifiutata di ridiscutere in maniera complessiva la questione degli spazi sociali nella nostra città, la Questura ha agito di conseguenza, e tutti i compagni e le compagne che si trovavano nello stabile al momento dello sgombero sono stati denunciati per invasione di edificio e danneggiamento, l’ennesima denuncia che va aggiungersi alle tante, troppe ricevute in questi mesi per la moltiplicazione delle nostre azioni di disobbedienza, insubordinazione e conflitto. Ai mandanti ed agli esecutori dello sgombero di questa mattina ribadiamo che questo ennesimo atto di violenza nei nostri confronti non potrà soffocare la nostra rabbia, il nostro diritto di resistenza. Continueremo a praticare ed estendere le pratiche di conflitto che ci hanno fatto crescere e maturare all’interno del tessuto metropolitano di Torino. Come abbiamo fatto contro l’annullamento dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici di Mirafiori, contro cso Brunelleschi, punta di diamante in Italia della repressione contro i migranti, contro la guerra globale permanente e le sue articolazioni economiche e sociali, contro la svendita delle nostre scuole e delle nostre università, contro la mercificazione e la negazione del diritto di autodeterminazione delle donne, contro la svolta repressiva nei confronti dei consumatori di sostanze, con le occupazioni contro la privatizzazione della nostra città e la svendita di Torino agli sciacalli delle olimpiadi 2006: per tutto questo nei prossimi mesi almeno trenta di noi inizieranno lunghe trafile processuali, ma proprio per tutto questo oggi non ci siamo arresi. È scritto in questi anni di vita che ci separano da Genova, quando ci siamo messi in cammino, è scritto in tutto quello che abbiamo fatto che continueremo a rispondere colpo su colpo alla violenza e all’arroganza del potere. Noi l’abbiamo scritto, noi lo scriviamo tutti i giorni con le nostre vite, con i nostri diritti negati, con i nostri bisogni, con il nostro conflitto… e quello che noi scriviamo non può essere cancellato con nessuno sgombero, con nessuna repressione.
Solidarietà alle/ai denunciate/i! Solidarietà ai compagni e alle compagne vittime della nuova ondata repressiva di questi giorni! Disobbedienza – Diritto di Resistenza!
LSO Mucchio Selvaggio
Torino, 24 marzo 2004
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