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La mia testimonianza
by GG Thursday March 25, 2004 at 08:33 PM mail:  

Una sul fattaccio di Torino

Io sono stto presente a tutto il fatto. Ho anche cercato di fare foto, ma era quasi impossibile....
Piazza Vittorio ore 14 c.a.
Due volanti sfrecciano a sirene spiegate verso via Po,inchiodano di fronte al bar Antonelli dove ne è già parcheggiata un` altra gazzella con il vetro posteriore destro in frantumi.
Quattro carabinieri scendono e aiutano due colleghi a immobilizzare un ragazzo(25-35 anni) ubriaco che aveva precedentemente reagito al fermo degli ufficiali
chiamati dai gestori del bar. Apparentemente tutto è finito, il ragazzo viene fatto entrare in una macchina mentre i carabinieri parlano con dei testimoni.
Arrivano altre volanti, il ragazzo inizia ad agitarsi e prova a uscire, a parlare, forse per difendersi eraccontare la sua versione dei fatti.
Immediatamente due agenti manganelli alla mano aprono le porte e iniziano a percuoterlo rabbiosamente e senza un motivo realmente necessario dai due lati colpendolo quindi sulla schiena e simultaneamente sul torace e sulle braccia per "neutralizzarlo". Continuano ad arrivare volanti e moto a sirene spiegate, la situazione precipita. Il ragazzo in totale stato di shock esce dalla macchina e chiede aiuto, forse alla folla di persone che sono accorse incuriosite. In quel momento ad una persona veniva sequestrata la macchina fotografica perché "aveva ripreso agenti in servizio". Il ragazzo è stato perquisito e schedato perchè intralciava le forze di sicurezza, cosa del tutto falsa poiché le foto le aveva scattate da alcuni metri di distanza. Da quel punto in poi nulla è stato fotografato o filmato poiché svariati agenti lo hanno impedito. L`incriminato è ormai fuori dalla macchina, urla attorniato da una decina di agenti che gli scaricano addosso raffiche di manganellate rompendogli la maglia sulla schiena all`altezza della spalla. Ora è possibile vedere sulla schiena gli ematomi lasciati dalle manganellate. Schizzi di sangue volano nell`aria sporcando il viso dei barbari fautori del pestaggio. Il poveretto urla. Miriade di persone indignate da quello che si sta consumando sotto I loro occhi protestano e chiedono spiegazioni. Un ragazzo si sente dire da un carabiniere: "tu con quei capelli cosa vuoi? Dammi I documenti.". Alcuni avvocati accorrono sul posto dagli uffici che si affacciano sulla piazza, alle domande gli agenti addestrati e pagati permantenere l`ordine rispondono inferociti: "venga lei a tenerlo fermo", "io ho i figli a casa da mantenere" "se il suo sangue che mi schizza in faccia è infetto?.." "ha tirato un pugno in faccia ad un agente.." "venga lei a farmi vedere come si fa". Non sono frasi inventate o malcapite poiche` io ero li a due tre metri dal rgazzo, in mezzo agli agenti che continuavano a persuadermi a andare via che "tanto non c'era niente da vedere". Il ragazzo era a terra, ora a forza di bastonate e calci dieci agenti erano riusciti a infilargli le manette, mentre lo infilavano in macchina un urlo disperato: "Basta violenza basta violenza basta violenza". Una testata sullo spigolo della porta poi di nuovo per terra in un lago di sangue. "Baste violenza" Gli urli erano strozzati dalle percosse di chi era venuto meno al suo dovere e ora ne stava abusando del; suo strapotere. Il ragazzo era per terra pantaloni strappati, dalla bocca uscivano fiotti di sangue, come dalla fronte, proprio poco sopra l`attaccatura dei capelli un evidente getto continuo scendeva sugli occhi, scivolava poi sul naso, scorreva accanto alla bocca e si mescolava al terriccio che ricopriva il pavè sul quale il ragazzo era sdraiato. Un agente gli pestava una caviglia, all`altra ci pensava il suo collega mentre altri gli premevano le ginocchia sulla schiena e sul collo. Aveva perso anche la forza di urlare, era solo un corpo che si muoveva
scomposto sotto la crudele morsa degli agenti che ora si affollavano almeno in quindici-venti per coprire il massacro del quali erano responsabili. Tra la miriade di gambe e braccia delle tute blu si intravedevano mani sanguinanti e gonfie tenute vicine dalle manette. Agenti accorrono con bottiglie e fazzoletti pronti a lavare il sangue, a nascondere le tracce delle percosse.
Ancora un ultimo sforzo, un gesto disperato, con tutte le forze il giovane si tira su per un attimo: "Guardate cosa mi hanno fatto". "guardate!". Poi di nuovo giù con i manganelli. Quello che io ho visto era la faccia di un uomo ormai irriconoscibile.
I capelli erano intrisi di sangue, le labbra spaccate, grumi di sangue avevano ricoperto il suo volto martoriato, irriconoscibile. Nel frattempo l`agente che aveva ricevuto il pugno si allontanava lamentandosi. Effettivamente aveva una leggerissima macchia rossa sulla pelle rosea. Stava soffrendo, si era preso un pugno in faccia! Dopo tre quarti d'ora c.a. arrivano le autoambulanze da cui prontamente scende un medico con una siringa di tranquillanti. La vittima del pestaggio chiede aiuto al medico, si dimena. Gli agenti dicono che sarà portato all`ospedale psichiatrico.
A me è stato solo possibile vedere che veniva messo su una barella, l`ambulanza è partita, la gente si è dispersa, solo pochi sono rimasti per testimoniare o cercare di capire, in mezzo agli agenti, per terra dove prima c`era il ragazzo è rimasta solo una cupa macchia di sangue.
1 ragazzo ubriaco
15-20 carabinieri
Una decina di volanti
svariati poliziotti
tre ambulanze
Ogni commento è vano.

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se dovesse leggere l'avvocato d'ufficio del povero malmenato... dopo c'ero Wednesday March 31, 2004 at 06:05 PM
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