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Israele-Palestina: comunicato stampa Operazione Colomba
by gap Thursday April 01, 2004 at 02:18 PM mail:  

COMUNICATO STAMPA / 30 marzo 2004 / Israele - Territori Palestinesi Occupati

Continuano le manifestazioni della gente comune contro la costruzione del muro di separazione nei Territori Occupati. Un migliaio di persone occupano pacificamente il cantiere di costruzione del muro presso il villaggio di Beit Liqia e vi piantano alcuni ulivi. Presenti alla manifestazione alcuni internazionali, tra cui anche italiani.

Oggi 30 marzo 2004, anniversario della Giornata della Terra durante la quale nel 1976 vennero uccisi sei dimostranti arabi-israeliani durante una manifestazione pacifica, un migliaio di persone hanno occupato il cantiere di costruzione del muro presso il villaggio di Beit Liqya, a ovest di Ramallah. I manifestanti dopo aver percorso un chilometro tra le coltivazioni di ulivo, sono giunti sul luogo in cui da giorni si sta lavorando alla costruzione del muro. Qui hanno piantato alcuni ulivi e posto alcuni cartelli contro l'ennesima violenza e discriminazione da loro subita. È bene ricordare che il muro è attualmente in costruzione attorno a Gerusalemme, a nord ovest di Ramallah e a sud nella zona di Hebron; entra per diverse centinaia di metri, a volte per chilometri, dentro il territorio della Cisgiordania, isolando la popolazione di molti villaggi.
Alla Corte di Giustizia Internazionale dell'Aia è stato recentemente richiesto, da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un parere sulla legalità della costruzione del muro.
Abbattimento di ulivi, sbancamenti di terreno, confisca di terre agricole per numerosi ettari, queste le conseguenze immediate dei lavori. Da oltre un mese ogni giorno le popolazioni dei diversi villaggi scendono spontaneamente a manifestare nella speranza di riuscire ad interrompere i lavori dei cantieri con la sola interposizione dei loro corpi, protestando contro la distruzione delle coltivazioni e la confisca di gran parte della terra agricola per la costruzione del muro. Alla manifestazione odierna erano presenti anche internazionali, tra cui alcuni italiani. Tra questi erano presenti anche alcuni membri dell'Operazione Colomba, corpo civile di pace che parte dalla condivisione della vita con le vittime delle guerre, su entrambi i fronti del conflitto.
La dimostrazione pacifica e nonviolenta si è conclusa con un torneo di calcio, forse l'ultimo per molto tempo, tra le 4 squadre del paese di Beit Liqya. Quel campo da gioco infatti, l'unico per il paese di circa 8000 abitanti, verrà distrutto dalla prosecuzione dei lavori del muro.
Va sottolineato come il percorso del muro passa spesso vicino le case dei villaggi, togliendo gran parte della terra agricola dalla quale dipende il sostentamento delle famiglie. L'occupazione militare dei Territori Occupati, che attraverso la costruzione del muro sta raggiungendo livelli disumani, e la conseguente sofferenza della gente comune che vi vive stanno spingendo la popolazione verso posizioni sempre più estreme.
Sono ancora la maggioranza tuttavia, gli esempi di protesta nonviolenta, come quello a cui si è assistito a Beit Liqya. La paura per gli attentati suicidi e la mancanza di una informazione corretta su ciò che avviene dentro ai Territori Occupati, spinge la gran parte dei cittadini dello Stato d'Israele ad appoggiare la costruzione del muro. Solo l'interruzione di questa spirale di violenza potrà aprire un credibile dialogo di pace. I volontari dell'Operazione Colomba continuano la loro quotidiana presenza a fianco delle vittime, palestinesi o israeliane che siano, coscienti che solo un intervento internazionale potrà aiutare l'avvio della stagione del dialogo per la convivenza in questa terra.

I volontari di Operazione Colomba

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