da CNN, Ap, Afp, Al Alam e Al Manar libanese

Unità del contingente polacco nelle forze d'occupazione in Iraq avrebbero ucciso nella città santa sciita di Karbala il portavoce e responsabile del locale ufficio del movimento di Moqtada Sadr, Mortada al Mussawi.

E' quanto riferiscono ufficiali della polizia iraqena, al termine di mezza giornata di combattimenti tra le forze polacche e i combattenti dell'Esercito del Mahdi, la formazione radicale di Mqtada Sadr, nel frattempo rifugiato nell'altra città santa di Najaf. Secondo la tv araba Al Alam, da stamane Sadr, giovane figlio di uno dei principali leader sciiti, ucciso da Saddam Hussein, sarebbe a colloquio con l'ayatollah Al Sistani, massima autorità sciita, fino ascritto al campo dei "moderati".

Secondo altre fonti, tra cui la libanese Al Manar, vicina agli Hezbollah, Moqtada Sadr, inseguito da un mandato d'arresto d'un giudice iraqeno per l'omicidio l'anno passato dell'imam Kohei, rivale e vicino agli USA - lo stesso motivo per cui è stato arrestato il vice di Sadr, scatenando la rivolta sciita - , sarebbe tuttora asserragliato con miliziani nella grande moschea di Ali, sempre a Najaf.

Il generale di brigata statunitense Mark Kimmit, portavoce del comando unificato delle forze d'occupazione, ha intimato questa mattina a Sadr di consegnarsi, "se vuole dare il suo contributo a far cessare le violenze".

Sadr ha risposto indirettamente con un appello, diffuso da Al Aman e altre televisioni arabe, al "nostro vicino, il Kuwait, perché chieda il ritiro delle truppe USA dal suo territorio, e ci aiuti a sbarazzarci dal Grande Satana in Iraq"...

L'uccisione di al Mussawi da parte dei militari polacchi a Karbala, adesso, è destinata ad alimentare ancor più, se possibile, l'insurrezione sciita in tutto il Paese.

Solo questa mattina, oltre ai caduti nei combattimenti a Karbala, intorno a Nayaf e nella regione delle foci dell'Eufrate, e alle decine di morti a Sadr City e in molte altre periferie della capitale Baghdad, altri otto civili iraqeni sciiti sono stati uccisi dalle truppe USA nella repressione di manifestazioni anche a Kirkuk, nel nord del paese a maggioranza kurda.

E proprio dalla città santa di Karbala questa mattina una delle massime autorità religiose della Shia, l'ayatollah Mohammad Taqi al-Modarresi, aveva condannato "gli attacchi delle truppe occupanti statunitensi contri i manifestanti civili vicini a Moqtada Sadr" come un "atto mostruoso, irresponsabile e illegale"...