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Con la resistenza irachena
by Mondodisotto Wednesday April 07, 2004 at 09:47 PM mail: mondodisotto@libero.it 

La realtà

DOPO UN ANNO

Le truppe ucraine si sono ritirate dalla città di Kut,una feroce battaglia, che vede USA e altre truppe d'occupazione scontrarsi con il popolo iracheno, inperversa a Falluja, a Nassiriya i rambo italiani hanno dovuto trattare una tregua con i resistenti iracheni.
In tutto l' Iraq divampa la rivolta, rivolta contro l'occupazione coloniale del paese da parte della "coalizione" contro il terrorismo, rivolta che vede tutto un popolo unito alla faccia di chi auspicava alla "balcanizzazione" del paese (DIVIDI ET IMPERA).Questa è la realtà, la realtà di una guerra.
L' avventura irachena ha scoperchiato il vaso di pandora, Bush, Blair, Berluskoni ecc... da conquistatori sono diventati polli, che, tralaltro, si sono messi in pentola da soli.
Polli capaci solamente di starnazzare, rinchiusi in quella pentola che oggi è l'Iraq.Le roboanti minacce "contro i terroristi", contro "gli stati canaglia" contro gli "ultimi fedelissimi" di questo o quel "dittatore", nel caso iracheno, si traducono in ben poca cosa quando sono messe in pratica, e quando incontrano la solida resistenza di tutto un popolo.Al massimo si può provare,a speculare sui rispettivi morti, come chi, già a suo tempo, aveva bisogno di una manciata di cadaveri da gettare sul tavolo della pace.
Non ha funzionato la guerra-lampo a guida statunitense, la facile cavalcata verso i pozzi iracheni,il progetto di ridisegnare l'assetto geostrategico in un area troppo incline all'insubordinazione antimperialista, si scontra con la volontà ARABA di resistere agli invasori,certo, ma anche di regolare alcuni conti, in sospeso da tempo.
La spartizione del bottino, non a caso la provincia di Nassyria con l'Agip, e sotto il controllo italiano, non sta riuscendo, d'altronde non è più la guerra combattuta da 10 mila metri di altezza.
Non abbiamo problemi a definire RESISTENZA quanto sta avvenendo in Irak, una RESISTENZA che non concede sconti a nessuno, dagli americani, all' ONU, agli italiani (brava gente) alle crocerossine, una lotta di questo tipo ANTIMPERIALISTA e ANTICOLONIALISTA , ha le sue leggi e le sue necessità (tra cui quella di dover terrorizzare l'invasore e i suoi collaboratori, armati o meno).
Sciascia diceva che il nostro è un paese senza memoria, e la memoria,qui, nella nostra civilissima Europa, viene meno,soprattutto in Italia.
Anche nella nostra "Repubblica", dove ,in passato, migliaia di persone, nonostante l'accusa di banditen o terroristi hanno dato la loro vita per un futuro migliore, cacciando nelle loro fogne i nazifascisti.
Oggi la memoria viene meno anche alla cosiddetta "opposizione", che, in vista di un eventuale re-ingresso al governo, ed eventuali avventure neocolonialiste, è tutta impegnata in acrobazie e distinguo sulla "questione" irachena, che si possono riassumere nella sceneggiata parlamentare sul rifinanziamento delle missioni neocoloniali all'estero.
Non danno ragione, gli eventi, a tutti coloro che compongono la "variegata" "società civile", parte della quale tutta presa a dibattere sulla "spirale" guerra-terrorismo, o a chiedere "l'intervento dell' ONU", quell'intervento già a suo tempo tristemente famoso nel mattatoio jugoslavo del 93 (tanto per citare un esempio).
Quella "società civile" il cui principale scopo è inibire la nascita di movimenti socio-politici auspicando un sistema sociale che trovi sviluppo attraveso i tipici canali della "società civile" stessa: rappresentanze separate e corporative (le etnie, i gay, le minoranze religiose ecc...), portatori di diritti non contraddittori all'ordinamento privatistico della nostra società.
Oggi, il Medio Oriente, e il mondo arabo costituiscono uno dei pochi baluardi all'avanzata imperialista, avida di risorse energetiche per il suo progresso,i cui frutti non son altro che frutti marci.

W LA RESISTENZA DEI POPOLI ARABI !
A FIANCO DEL POPOLO IRACHENO, CONTRO L'IMPERIALISMO AMERIKO-SIONISTA !

Gruppo di ricerche Mondodisotto, BRA (Cuneo)

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