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Cagliari, 7 Aprile: resoconto 2° udienza per gli arresti del 22 Ottobre
by Gianfranco Zola Tuesday April 20, 2004 at 03:37 PM mail:  

A Cagliari si sta svolgendo il processo a carico di tre compagni (Massimo, Matteo e Luisa), arrestati il 22 Ottobre 2003 dopo violenti pestaggi da parte delle forze dell'ordine. Anche se in ritardo, questo è il resoconto della seconda udienza del processo (con testi dell'accusa), svoltasi il 7 Aprile.

Il resoconto della prima udienza del processo a Massimo, Matteo e Luisa è su http://italy.indymedia.org/news/2004/01/463580.php. Altre informazioni su Indymedia Sardegna.

L'udienza del 7 Aprile è stata molto più breve di quella del 13 Gennaio. I testi hanno praticamente detto le stesse cose, e le domande sono state molte meno sia da parte dell'accusa, che da parte della difesa.

Grande assente Piero Arangino, dirigente della Squadra Mobile di Cagliari: avrebbe dovuto presenziare, ma era impegnato in un altro processo. Tutti hanno sentito la sua mancanza, specie dopo il suo indimenticabile spettacolo durante la prima udienza.


GLI ELEMENTI COMUNI

Cito in apertura gli elementi comuni a tutte le deposizioni, per non doverli ripetere. Tutti i testi dell'accusa hanno cercato di concordare sulla medesima versione dei fatti: alla fine del sit-in di solidarietà per Massimo Leonardi tenuto in Piazza Repubblica, sarebbe iniziata una manifestazione spontanea, che si sarebbe diramata per le viuzze di Cagliari per poi giungere nella Via Roma (dove si sarebbero svolti gli incidenti). Le forze dell'ordine sarebbero intervenute, ma secondo i testi non ci sarebbe stata nessuna carica.

Nessuno dei testi ha visto gli imputati compiere i danneggiamenti (ovvero, le scritte con lo spray) citati nei capi d'accusa.


ASSISTENTE VARGIU (DIGOS)

Rispondendo alle domande dell'accusa, l'Assistente Vargiu ha affermato di aver visto 35/40 manifestanti sfilare per le vie di Cagliari, che egli avrebbe seguito con una squadra di 20/25 agenti. Quando il gruppo è giunto nella via Roma, sarebbe iniziato il "finimondo", il "fuggi fuggi". Vargiu ha affermato di essere essere intervenuto in difesa di Arangino, che egli avrebbe visto a terra malmenato da Massimo "in modo esageratamente violento". Sarebbe quindi nata una colluttazione di pochi secondi, conclusasi con il fermo di Massimo (da parte di alcuni poliziotti intervenuti in seguito) e il trasporto di Vargiu al pronto soccorso (a causa di una lieve ferita alla testa, che sanguinando avrebbe spaventato lui e gli altri agenti).

Quando è arrivato il turno della difesa, l'Assistente è diventato evidentemente nervoso: ha cercato di evitare alcune domande, e lo stesso giudice gli ha chiesto varie volte di calmarsi e di rispondere all'avvocato Canessa.

Vargiu ha ammesso di non conoscere l'origine della sua ferita alla testa. La "collutazione" con Massimo sarebbe durata proprio pochi attimi: Vargiu l'avrebbe strattonato di lato, ed entrambi sarebbero caduti per terra. Probabilmente l'Assistente si è fatto male proprio nella caduta, ma non poteva esserne sicuro a causa della "concitazione dei fatti".

La difesa ha fatto notare che, se c'era un "fuggi fuggi" dei manifestanti, qualcuno li stava evidentemente inseguendo o caricando. Vargiu ha però negato la carica, senza fornire motivazioni per spiegare la misteriosa fuga.

Vargiu non ha assistito all'approccio tra Arangino e Massimo. Come già emerso nella prima udienza, Arangino era in borghese; lo stesso Vargiu era in borghese quando ha messo le mani addosso ai manifestanti, che erano completamente disarmati (mentre gli agenti erano quasi tutti dotati almeno di sfollagente).

Vargiu non sapeva dire se gli agenti intervenuti per bloccare Massimo fossero dotati di casco, scudo o manganello; poi però ha detto di non aver visto il loro volto, a causa dell'oscurita, della pioggia e... del casco! Ma allora il casco ce l'avevano, no?

La difesa ha poi chiesto a Vargiu: "lei ha visto qualche agente fare us..." "no!". Il riferimento era all'uso del manganello, e Vargiu sembrava particolarmente preparato nella risposta (tanto da non dover attentere la fine della domanda). Il giudice gli ha consigliato di non farsi prendere dalla fretta.

Anche se, a suo dire, la violenza di Massimo sarebbe stata "esagerata", Vargiu non ha visto quali lesioni abbia riportato Arangino nella collutazione (ma, stando a quanto detto nella prima udienza, pare che Arangino non stesse tanto male).

Vargiu ha inoltre detto di non aver sentito l'ordine di disperdersi che sarebbe stato rivolto ai manifestanti (e che, secondo l'accusa, i manifestanti avrebbero rifiutato). Vargiu ha spiegato il fatto dando la colpa alla distanza, al "movimento" e al "frastuono".


AGENTE VARSI (DIGOS)

Nessun elemento nuovo: l'agente Varsi era in borghese, e sarebbe intervenuto quanto Matteo e alcuni altri manifestanti avrebbero "aggredito" (cioè strattonato per la giacca) il VICE questore Gargiulo (che era a sua volta in borghese). Il tutto sarebbe nato dal tentativo di identificazione dei manifestanti, deciso a causa degli imbrattamenti e dei "cori contro le forze dell'ordine" (evidentemente non graditi).


PUTZOLU (?) (SQUADRA MOBILE)

La squadra di Putzolu sarebbe stata richiamata dalla Questura, con l'ordine di seguire la "manifestazione non autorizzata" a cui hanno partecipato gli imputati. Non appena la squadra è giunta sul posto, ed è scesa dal cellulare in tenuta anti-sommossa, sarebbe iniziato il "fuggi fuggi" dei manifestanti.

Rispondendo alla difesa, Putzolu ha detto di aver intercettato un gruppo di manifestanti che correva in direzione della sua squadra. Ma allora erano già in fuga? E perchè dei pazzi avrebbero dovuto correre disarmati verso un gruppo di agenti corazzati? Forse perchè qualcuno li stava caricando? Putzolu non ha saputo rispondere a queste domande: ha detto di non saperlo, perchè la sua missione era catturare l'"obiettivo", e ci sarebbe riuscito (l'obiettivo, per la cronaca, era Matteo).


SODGIU (SQUADRA MOBILE)

Pochi elementi interessanti: Sodgiu ha visto alcuni manifestanti strattonare la giacca del VICE questore Gargiulo; non ha però visto alcuna reale aggressione.


SOPRINTENDENTE CURRELI E ASSISTENTE FADDA (POLIZIA SCIENTIFICA)

Il 22 Ottobre, Curreli e Fadda erano stati chiamati per filmare e fotografare eventuali danneggiamenti durante il sit-in di solidarietà a Massimo Leonardi; in seguito avrebbero avuto l'ordine di seguire il corteo "non autorizzato", rilevando comportamenti e eventuali danni da parte dei manifestanti.

Curreli è stato molto vago e confuso durante le risposte alla difesa (tanto da essere richiamato varie volte dal giudice). Ha detto di aver seguito il corteo, ma non ha saputo precisare nè la sua posizione (si trovava davanti, in mezzo o alle spalle del cordone di forze dell'ordine?) nè la sua distanza dai manifestanti (a un certo punto ha detto addirittura di 100 metri!).

I soliti maligni in mezzo al pubblico si sono chiesti come mai fosse così recalcitrante, e cosa pensasse di "rilevare" stando a 100 metri dal corteo. Non avrà mica fatto delle riprese scomode per le forze dell'ordine?


SOPRINTENDENTE SCALAS (POLIZIA SCIENTIFICA)

Deposizione lampo: Scalas è stato chiamato per effettuare dei rilevamenti su un capo di abbigliamento di una boutique Benetton, che sarebbe stato imbrattato con lo spray dai manifestanti. Nonostante i fatti si siano svolti il 22 Ottobre, Scalas ha esaminato il vestito solo il 7 Gennaio!


FINE

Accusa e difesa hanno poi deciso di non interrogare Pattà (?), altro teste della Polizia Scientifica. Un altro teste (Camalleri(?)) era assente perchè trasferito in Sicilia.

L'udienza è quindi terminata: la prossima seduta (con i testi della difesa) è stata fissata per il 23 Giugno (è stata quindi rinviata l'udienza del 5 Maggio decisa precedentemente).

Per chi è interessato, ecco un altro resoconto della seconda udienza, a cura dell'Unione Sarda: http://www.unionesarda.it/unione/2004/CA0804/CRCA/CAG02/navipdf.html. Visto il giornale, sapete cosa aspettarvi!

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com'e andata pseudo clerical Monday April 26, 2004 at 10:42 AM
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