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Partigiano Francesco Innamorati
by babi Wednesday, Apr. 21, 2004 at 6:59 PM mail:

"I primi episodi di lotta armata in Umbria si verificarono poco dopo l' 8 settembre '43 nella zona del Monte Subasio, con attacchi condotti da un gruppo di partigiani contro auto militari tedesche

1)In umbria tra il 1919 e il 1921 vi e' una ondata di lotte contadine senza precedenti nella storia della regione.I mezzadri si battono per un patto colonico provinciale e lo ottengono dopo uno scontro durissimo-3 scioperi vedono nel'20 l'adesione di 70.000 contadini- e 5 morti e feriti a Panicale in uno scontro con i carabinieri.Contemporaneamente il movimento socialista raggiunge nel territorio delle dimensioni di massa: Secondo lei la nascita e il radicamento del fascismo in Umbria puo' essere letto come reazione dei blocchi sociali dominanti alla conflittualita contadina? Come strumento e forma politica attraverso la quale gli agrari e nel campo industriale la Societa' Terni mantengono il loro potere e la loro egemonia sul territorio e sulla societa' umbra nel suo complesso?


Francesco Innamorati:
"Si. Va aggiunto che a Perugia per millenni(tranne il breve periodo dei Raspanti- sec XIV),chi comandava sul mezzo di produzione terra comandava sulla citta'. Perugia era storicamente predisposta al fascismo"


2)Durante il ventennio quali furono nella regione, oltre alla violenza, i mezzi di creazione del consenso fascista?Che tipo di vita culturale si conduceva?

F.I. : "Quanto produsse la borghesia perugina in ascesa (fine sec. XVIII- sec. XIX)non e' neanche lontanamente paragonabile, ne' quantitativamente, ne' qualitativamente, alla produzione culturale del ventennio fascista, che fu un periodo di ristagno: molto dannunzianesimo, un po' di francescanesimo distorto per ottenere rassegnazione e qualche soffio di futurismo( non troppo ben visto, quest' ultimo, per i suoi aspetti innovatori). "


3)Che tipo di opposizione civile e sociale operaia-contadina-intellettuale emerge -se cio' accade-durante il ventennio? Che ruolo hanno i giovani in questa reazione al regime fascista? Clamoroso fu l'episodio delle scritte fatte da due giovani antifascisti perugini Primo Ciabatti e Riccardo Tenerini il 6 giugno del 1941e che suscito' una reazione molto dura delle autorita' di polizia....

F.I. :"Quasi tutti gli esponenti dell'antifascismo popolare ed intellettuale furono chiusi in carcere o confinati e poi costretti all'immigrazione. Tranne Terni-dove ci fu una continuita' nell'organizzazione comunista- in Umbria non vi furono iniziative di grande rilievo, fino alle scritte fatte da Ciabatti e Tenerini. "


3)Quando inizia ad organizzarsi la resistenza in Umbria?Quando si accentua la spinta antifascista e l'attivita' partigiana? Indipendentemente dagli esiti militari quale fu' il peso della resistenza partigiana in termini di partecipazione politica e di creazione di quel tessuto civile democratico che alimentra la vita e lo sviluppo della regione nel dopoguerra?

F.I. . "I primi episodi di lotta armata in Umbria si verificarono poco dopo l' 8 settembre '43 nella zona del Monte Subasio, con attacchi condotti da un gruppo di partigiani contro auto militari tedesche. Lo stesso gruppo riusci a sfuggire ad un rastrellamento eseguito sul Monte Subasio da un battaglione della milizia fascista di Perugia. Per completare la risposta aggiungo che la Resistenza si sviluppa in Umbria durante l'autunno e l'inverno del '43 e i primi mesi del '44. Risalgono a questo periodo le zone liberate di Norcia, Cascia e Pietralunga. Nel marzo del '44 cominciarono i rastrellamenti tedeschi e gli scontri armati si intensificarono, ma non sempre le zone di piu' forte presenza della Resistenza coincidono con quelle di maggior sviluppo della democrazia. "


4)Ci furono contrasti dopo la liberazione nei mesi del '44 tra vari settori della resistenza? Se si da cosa nascevano? Un episodio come quello dell'arresto e dell'internamento di Alfredo Filipponi -comandante della brigata Gramsci e segretario della federazione provinciale del PCI ed esponente del ClN Provinciale- si situa all'interno di questi scontri o contrasti fra le componenti politiche ?

F.I. : "Cosi' come dopo la guerra cominciarono contrasti e polemiche fra le potenze vincitrici, si ebbero contrasti e polemiche fra le forze presenti nel CLN: credo che questo fosse inevitabile per le profonde differenze esistenti, temporaneamente accantonate durante la guerra. Da Alfredo Filipponi nulla ho saputo circa i motivi del suo arresto da parte degli inglesi: ho letto sulla prefazione del prof. Gubitosi al suo "Diario" che venne falsamente accusato di aver trattato male militari inglesi sfuggiti alla prigionia. Filipponi venne dunque calunniato, ma non ho elementi per affermare che la calunnia fu frutto di divergenze fra le forze politiche anti-fasciste"


5)Secondo lei ad un radicale cambiamento di regime politico seguì un altrettanto radicale rinnovamento degli apparati statali e politico-sociali,cioe' un vero processo di "defascistizzazione" della societa' italiana, oppure attraverso le maglie dell'amnistia e indulto del 22 giugno '46 questo processo fu interrotto consentendo ad un gran numero di alti gradi militari, magistrati, funzionari di polizia, giornalisti, docenti universitari, fucilatori, spie, aguzzini e collaborazionisti della Repubblica Sociale Italiana di 'riciclarsi" impunemente nelle istituzioni e nei partiti della neonata Repubblica ?

(Sandro Pertini a tal proposito scrisse:" Attraverso queste maglie abbiamo visto uscire coloro che hanno incendiato villaggi con i tedeschi, che hanno violentato donne colpevoli solo di aver assistito i partigiani (...) Abbiamo visto uscire una parte della banda Kock, la Marchi, la Rivera, Bernasconi (...) Ricordiamo che l'epurazione è mancata: si disse che si doveva colpire in alto e non in basso, ma praticamente non si è colpito n, in alto n, in basso. Vediamo ora lo spetacolo di questa amnistia che raggiunge lo scopo contrario a quello per cui era stata emanata: pensiamo, quindi, che verrà giorno in cui dovremo vergognarci di aver combattuto contro il fascismo e costituirà colpa essere stati in carcere ed al confino per questo. ")

F.I. : "Gli apparati statali e politico sociali vennero rinnovati soltanto in parte e vi fu il "riciclaggio" denunciato nella domanda. Va aggiunto che tutti i partiti del CLN avevano promosso un' amnistia da promulgare dopo il referendum istituzionale. Il giudizio di Pertini e' in gran parte da condividere. Non ne condivido la conclusione( "verra' giorno..etc...) pessimistica. "



6)Ogg assistiamo ad una martellante campagna mediatica che ridimensiona il carattere totalitario del fascismo italiano e delegittima il ruolo dell'antifascismo.Non solo la storiografia revisionista, ma anche divulgatori improvvisati, giornalisti interessati , politici "fraintesi", tendono attraverso l'uso strumentale della "pacificazione" a minimizzare i crimini del fascismo, a rivalutare il fascsimo in sede politica/sociale/storiografica. Lei che ne pensa?
Quali sono secondo lei le cause della diffusione del revisionismo storico, che ovviamente senza una potente proiezione sui media non sarebbe possibile, che vuole trasformare gli antifascisti da oppressi che si erano ribellati ai propri oppressori in "terroristi", "eversori", "fuorilegge"-si pensi alle Foibe-a Schio ecc?

F.I. : " C'e un nesso fra la diffusione del revisionismo storico e la vittoria elettorale di Berlusconi, nel senso che c'e un movimento di opinione pubblica cha ha portato a tali risultati. Occorre svuotare questo con i mezzi che offre la democrazia. "


7) Uno degli aspetti piu' ripresi e rivalutati dal revisionismo storiografico e' il corporativismo.Crede che questa ripresa del corporativismo, questa riconsiderazione del corporativismo sia da addebitare nel quadro di un economia globalizzata all'esigenza di contenere le spinte economiche, politiche, civili dei lavoratori e degli strati popolari all'interno degli interessi delle classi medio-alte, e di un capitalismo che con crescenti difficolta a competere sui mercati internazionali ha ormai esaurito i margini per una mediazione democratica del conflitto sociale?

F.I. : " Tranne che (inconsapevolmente) in Cina non vedo la ripresa del corporativismo denunciato nella domanda. Vedo l'affermazione- per verita' sempre piu' contrastata- del piu' sfrenato liberismo economico. "



8) La posta in gioco non e' evidentemente la "re-interpretazione " di determinati fatti storici, ma la demolizione sistematica di tutta la tradizione rivoluzionaria, democratica del '900, la ri-costruzione di un consenso intorno alle politiche neoautoritarie, antiproletarie delle forze sociali oggi al potere.

Bonhoeffer, un teologo che ha vissuto la tragedia del nazismo, parlando di memoria storica e della sua assenza nel presente , ha scritto:" La perdita del passato e del futuro fa oscillare la vita tra il più brutale godimento e l'avventato gioco d'azzardo.(...)Qualsiasi processo di sviluppo interiore e di lenta maturazione nella sfera personale e professionale viene bruscamente interrotto. Non si sopportano le tensioni serie, né i tempi di attesa interiormente necessari. (...)
L’assenza di trasmissione di memoria nella società attuale provoca nei giovani disorientamento, ostilità e anche rabbia, perché manca loro la mappa per comprendere il presente, decodificarlo, dominarlo e anche modificarlo. Secondo lei e' questo il segno di una società attuale in crisi, che, per mancanza di memoria, produce violenza.?

F.I. : "Condivido il giudizio del teologo Bonhoeffer, ritengo che la violenza non sia prodotta soltanto dalla mancanza di memoria quanto anche- in tutti i campi- del trionfo dei valori connessi all'affermazione individuale ottenuta ad ogni costo. "



10)Dato per scontata la pieta' che si deve a tutti i morti secondo lei e' giusto storicamente e idealmente mettere sullo stesso piano chi è morto combattendo per la democrazia e per l'uguaglianza e chi è morto per Hitler; chi andava a "cercar la bella morte" per conto di Mussolini e chi non ha cercato la morte , ma voleva vivere ed e' stato costretto a lottare per la propria dignita' umana e la sua liberta'.?

F.I. : " Scontata la pieta', non puo' mettersi sullo stesso piano chi e' morto per l'affermazione dell'impero hitleriano fondato sulla superiorita' razziale e chi e' morto per contrastare questo disegno. "


11) J.L.Goff diceva che “impadronirsi della memoria e dell’oblio è una delle massime preoccupazioni delle classi, dei gruppi, degli individui che hanno dominato e dominano le società storiche".
Anche la storia piu' recente viene rimessa in discussione per esempio E. Galli della Loggia , in sintonia con il revisionismo all’italiana (Angelo Panebianco e Giovanni Sabbatucci), sostiene che la stagione delle stragi, la «strategia della tensione», è stata solo una serie di episodi slegati tra loro, una «tensione senza strategia». Si tratta di una lettura riduttiva, di un «revisionismo debole». perché atomizzando ogni singolo evento finisce con il non capire l’insieme, il non spiegare nulla.

Ma questa" messa in discussione" del passato del nostro paese non e' solo un discorso che riguarda alcuni intellettuali :Oggi nei libri di testo, ad esempio nel "nuovo" manuale di storia di 3a media, capitolo 2, paragrafo 1, si puo' leggere: "La Sinistra storica al potere": "Gli uomini della Destra erano aristocratici e grandi proprietari terrieri. Essi facevano politica al solo scopo di servire lo Stato e non per elevarsi socialmente o arricchirsi. Inoltre amministravano le finanze statali con la stessa attenzione e parsimonia con cui curavano i propri patrimoni. Gli uomini della Sinistra, invece, sono professionisti, imprenditori e avvocati disposti a fare carriera in qualunque modo, talvolta sacrificando persino il bene della nazione ai propri interessi. La grande differenza tra i governi della Destra e quelli della Sinistra consiste soprattutto nella diversità del loro atteggiamento morale e politico."
( I nuovi sentieri della Storia. Il Novecento, Istituto Geografico De Agostini, Novara, p. 34)

Cosa ne pensa?

F.I. : " Dietro la <strategia della tensione> c' erano menti culturalmente affini a quelle che instaurarono le dittature militari in Grecia, in Cile e in quasi tutta l' America latina. Quanto al giudizio sulla Destra storica e sulla Sinistra storica contenuto nel manuale di storia della terza media citato nella domanda , ritengo che il giudizio ivi espresso non sia assolutamente condivisibile . Debbo aggiungere pero' che non basta che un movimento politico si etichetti come di <sinistra> perche' i suoi comportamenti e i suoi obbiettivi possano essere considerati come di <sinistra>. "


12)Attualmente assistiamo ad un rilancio a livello nazionale ed europeo del neofascismo, di una "destra radicale" che sulla base di un superamento della dicotomia Fascismo/Antifascismo, Destra/Sinistra cerca di proporsi come catalizzatore del disagio sociale dovuto alle trasformazioni economiche; del disorientamento politico dovuto alla distruzione di sicurezze sociali, alla precarizzazione dei rapporti di lavoro creati dalla competizione in un mercato mondiale sempre piu' integrato.Molti di questi gruppi e aggregazioni utilizzano "l'antiamericanismo" ricollegandosi alle vecchie parole d'ordine contro "i liberatori", e quelle piu' recenti(della nuova destra) contro l'omologazione americanista (che distrugge le identita' nazionali, elimina le "differenze" e che con il suo "materialismo consumista" e' nemica principale di ogni "pluralismo"...) per indossare una maschera antagonista e antisistema.Dall'altro lato rifacendosi al programma di Piazza San Sepolcro-al discorso di Mussolini del dicembre '19, alla "carta di Verona" della Repubblica Sociale cerca di darsi una coloritura di sinistra per riuscire ad imbarcare settori di movimento, e strati sociali che in qualche modo hanno ancora tradizioni di sinistra...

Questa "nuova-destra" usa tutte le risorse della comunicazione di massa e recupera del fascismo il suo aspetto caratteristico di puro attivismo, di indifferenza ai contenuti, di estrema flessibilita' ideologica e mobilita 'politica che gli consente di cercare consensi anche su territori tradizionalmente e culturalmente a loro estranei.Indifferentemente coniugano autoritarismo e assemblarismo, liberalismo e corporativismo, visione gerarchica e visioni libertarie della societa'...statalismo e anticapitalismo...Mutuano stili e contenuti di movimento(ad esempio a Roma stanno nascendo occupazioni sia di centri sociali che di case espressamente di carattere identitario e neofascista) e li inseriscono nella loro concezione razzista, identitaria e nazionalista della societa'...

Secondo lei il Fascismo e' ancora una categoria politica attuale e moderna?

Perche' la sinistra perde continuamente terreno politico e sociale a favore di questa "destra radicale" (ad esempio il Fronte Nazionale di J.M.Le Pen-patrocinatore in italia di un cartello elettorale per le europee che vede insieme Msi-FT,Forza Nuova,Fronte sociale Nazionale-oggi e' il primo partito operaio in Francia)?

Che cosa rappresenta per lei l'antifascismo oggi?

F.I. : " Non credo che la <nuova destra> abbia davanti a se molte possibilita', almeno fino a quando non trovera' collegamenti con ( tanto per usare dei nomi-simbolo) Bush e Berlusconi i quali, al momento sembra che di questi collegamenti vogliono fare a meno.
Secondo me il fascismo mussoliniano , con i suoi miti, i suoi simboli, le sue affermazioni deliranti ( si pensi agli "otto milioni di baionette" ) non e' una categoria politica attuale e moderna, Non e' pero' scomparsa la possibilita' di un movimento antidemocratico di massa.
Aggiungo che non ho elementi per condividere il giudizio dato nella domanda sulla perdita di terreno della sinistra a favore della <destra radicale>.
Ed infine per me oggi essere antifascisti significa operare per impedire l'affermazione e l'affermarsi di un movimento e di un regime antidemocratici. "

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