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CHIAPAS: oggi il ritorno dei desplazados di Zinacantan
by La Jornada Monday April 26, 2004 at 12:15 PM mail:  

La Jornada - Domenica 25 aprile 2004 Ancora nulla dalle indagini sull'aggressione del 10 aprile Osservatori per sorvegliare il ritorno degli zapatisti profughi HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO


San Cristóbal de Las Casas, Chis. 24 aprile - Questo domenica i profughi
zapatisti ritorneranno alle loro case in Jech'vó, Elambó Alto e Elambó Bajo.
I responsabili dell'aggressione del 10 aprile e dell'espulsione di mezzo
migliaio di indigeni continuano impuniti e non si se le investigazioni
giudiziarie che, si dice, sono in corso abbiano dato risultati.
Rispondendo all'appello della giunta del buon governo (JBG) zapatista di
Oventic, diverse organizzazioni civili de Los Altos del Chiapas hanno
convocato per la mattina di questa domenica osservatori ed accompagnatori
nazionali e stranieri per accompagnare la carovana di zapatisti.
Così, le famiglie colpite rispondono allo sgombero che i perredisti di Pasté
vogliono loro imporre.
La giunta del buon governo Cuore centrico degli zapatisti davanti al mondo
ha dichiarato giovedì: "Non ci sembra giusto che i nostri compagni e le
nostre compagne continuino a soffrire perché manca loro tutto fuori dai loro
villaggi, mentre i mandanti dell'attacco sono godendo della loro piena
libertà con l'appoggio dei governi federale e statale".
La stessa JBG aveva denunciato come responsabili dell'imboscata: il
presidente municipale, i membri del municipio, la dirigenza municipale
perredista, l'agenzia municipale di Pasté, così come un gruppo di abitanti
di quella comunità e di Elambó Alto.
Dal giorno seguente all'attacco contro la marcia zapatista in Pasté, il
Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (CDHFBC) ha richiesto
"un'inchiesta imparziale e osservante della verità, per sanzionare i
mandanti e gli autori materiali dei fatti violenti", e che "si fissi la
responsabilità delle autorità coinvolte, per azione o omissione nella
violazione ai diritti umani commessa in questi atti".
Il CDHFBC esigeva pure "azioni effettive che garantiscano a tutta la
popolazione l'accesso all'acqua, come diritto fondamentale, senza
distinzione di filiazione politica. E che i governi federale e statale
riconoscano giuridicamente e politicamente il diritto all'autonomia, che
sarà un contributo fondamentale per la costruzione della pace".
Niente di tutto ciò è avvenuto, però il panorama si è già complicato
seriamente per il governo municipale di Zinacantán. Per incominciare, il PRD
nazionale ha annunciato un procedimento per studiare la possibile
sospensione dei diritti di partito del sindaco Martín Sánchez Hernández,
senza che questo metta in discussione la sua ripresentazione alle elezioni
di ottobre.
(.)
Mentre si accumulano nubi, il governo municipale di Zinacantán ha reso
pubblica una comunicazione diretta alla JBG di Oventic. Il sindaco
zinacanteco, meglio tardi che mai, "ha informato" questo venerdì che "dopo
aver dialogato ed essersi messo d'accordo con le comunità dove si è
originato il conflitto, le famiglie basi d'appoggio zapatisti hanno tutte le
garanzie che saranno rispettate nella loro integrità fisica, morale e nei
loro beni materiali".

(traduzione del Comitato Chiapas di Torino)

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