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BOLIVIA, LA SECONDA GUERRA DEL GAS: IL PROCLAMA CONTADINO
by anubi Tuesday, May. 04, 2004 at 5:24 AM mail:  

traduzione del discorso del primo maggio a La Paz del dirigente contadino dell'Altopiano, Rufo Calle. da www.econoticiasbolivia.com e http://bolivia.indymedia.org

La Paz, maggio 2004

I contadini dell'Altopiano hanno innnalzato un'altra volta la whipala, la bandiera dai mille colori della ribellione sociale.
Uno dei loro massimi dirigenti, Rufo Calle, segretario della Federazione leale al "Mallku" ("guida" aymara, ndt)Felipe Quispe, ha lanciato il seguente messaggio durante la moltitudinaria concentrazione popolare (quella convocata dal sindacato unico operaio COB, nella piazza centrale della capitale boliviana La Paz, ndt) del primo maggio:

"Compagne e compagni lavoratori, indigeni e originari:

A nome della Federazione Dipartimentale Unica dei Lavoratori Contadini di La Paz, Tupac Katari (eroe della prima rivolta nazionale indigena contro gli spagnoli, nella regione del lago Titicaca, ndt), e della Confederazione Unica dei Lavoratori Contadini di Bolivia, ricevano un saluto cordiale dai lavoratori delle campagne del paese.


Fratelli, sorelle. Settembre e ottobre (2003, i mesi della "prima guerra del gas", la rivolta contro il governo di "Goni" Sànchez de Lozada, ndt) ci hanno insegnato che tra tutti i fratelli di tutti i settori dobbiamo unirici alla lotta. E' per questo che la Federazione Tupac Katari è sempre stata l'avanguardia delle lotte, unita con voi fratelli.

E' per questo che invoco e richiamo all'unità, alla sincerità e alla coscienza di tutti i fratelli del paese del sottore più oppresso, come siamo noi contadini ed operai.

Fino a questo momento, fratelli, Carlos Mesa ha rimpiazzato questo ladrone della storica che è Gonzalo Sánchez de Lozada. Mesa promise in questa piazza storica quel 20 di ottobre (2003, giorno della caduta e della fuga di de Lozada, ndt) che il gas, finché non fosse consultato il popolo boliviano, non sarebbe stato esportato. Ma cos'è che ha fatto, fratelli? Carlos Mesa ha abbassato i pantaloni davanti alle imprese transnazionali. Ci ha traditi, fratelli, e quindi (occorre, ndt) che non gli resti altro che ascoltare il popolo oppresso.

Noi della Federazione Dipartimentale siamo rispettosi dei nostri enti d'origine, come la Centrale Operaia Boliviana. E' per questo fratelli, voi lo sapete molto bene, che quelli tra noi dirigenti che parliamo in faccia al governo diamo fastidio, e ha iniziato a persegurci penalmente. Ma non gli faremo caso, finché i repressori e gli assassini non andranno in carcere.

Per questo, a partire da lunedì (ieri, 2 maggio, ndt) stiamo iniziando le mobilitazioni. E' convocata una grande marcia dalla città di El Alto per riempire le strade e i viali presso la sede del governo e farci ascoltare. E questa è la ricetta di settembre e ottobre scorsi.

Per finire, non voglio essere ampolloso né ripetitivo, ma fratelli dobbiamo stare uniti. Oggi stesso, il governo ha mosso i servizi (militari e di polizia) per perseguitare noi dirigenti più in vista. Non gli faremo caso. Egualmente eviteremo lo scontro. E' per questo che l'unità è la forza. Il governo sta anche costruendo organizzazioni parallele, fantasma. Questo deve finire, fratelli.

Fratelli, siamo in piedi. Siamo pronti e attrezzati per entrare in mobilitazione, fratelli. Per questo dobbiamo unificarci tra tutte le organizzazioni.
Per finire voglio ricordare che qui ci sono le marce, qui c'è lo sciopero della fame e qui c'è, sulla strada, il blocco della circolazione, fratelli.
E con questo sconfiggeremo il neoliberismo, fratelli.

¡Jallalla ("viva" in aymara, ndt) Tupac Katari! ¡Jallalla Bartolina Sissa (eroina dell'insurrezione indigena dei minatori e dei contadini dell'Altopiano contro la dominazione spagnola del XVIII secolo, squartata dai boia dei Borbone a La Paz, ndt)! ¡Jallalla Kollasuyo marka (il nome indigeno della Bolivia e della regione andina, ndt)! ¡Jallalla i lavoratori del paese!

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