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''School of Americas''
by da Nuovi Mondi Media Sunday, May. 23, 2004 at 10:24 PM mail:

"School of Americas", la scuola degli assassini dossier a cura del "School of Americas Watch" La Scuola delle Americhe (SOA) è una scuola di combattimento a Fort Benning in Georgia (USA). Nei suoi 56 anni di vita ha insegnato a più di 60.000 soldati latinoamericani, tecniche di repressione, di guerra d’assalto e psicologica, di spionaggio militare e tattiche per gli interrogatori. Centinaia di migliaia di latinoamericani sono stati torturati, stuprati, assassinati, “fatti sparire”, massacrati e obbligati a fuggire ad opera dei “diplomati” presso la SOA.

La Scuola delle Americhe (SOA), rinominata nel 2001 “Istituto dell’Emisfero Occidentale per la Cooperazione nella Sicurezza”, è una scuola di addestramento al combattimento per soldati latinoamericani, collocata a Fort Benning in Georgia (USA). Stabilita inizialmente a Panama nel 1946, fu cacciata dal paese nel 1984 seguendo le condizioni del Trattato del Canale di Panama. L’ex presidente panamense, Jorge Illueca, affermò che la Scuola delle Americhe era “la più potente base per la destabilizzazione nell’America Latina”. La SOA, molto spesso soprannominata la “Scuola degli Assassini” ha lasciato una scia di sangue e sofferenze in ogni paese in cui i suoi “diplomati” hanno fatto ritorno. Nei suoi 56 anni di vita, la SOA ha addestrato più di 60.000 soldati latinoamericani, insegnandogli tecniche di repressione, di guerra d’assalto e psicologica, di spionaggio militare e tattiche per gli interrogatori. Questi “diplomati” hanno spesso utilizzato le loro abilità per intraprendere una guerra contro la loro stessa gente. Tra i bersagli della SOA ci sono educatori, organizzatori di sindacati, lavoratori religiosi, rappresentanti studenteschi ed tutti coloro che si impegnano per i diritti dei più poveri. Centinaia di migliaia di latinoamericani sono stati torturati, stuprati, assassinati, “fatti sparire”, massacrati e obbligati a fuggire ad opera dei “diplomati” presso la Scuola degli Assassini.

I Fogli SOA

Si tratta di brevi riflessioni sulla violenza appoggiata dalla SOA e perpetrata dai suoi “diplomati”. Inizialmente questi documenti facevano parte del pacchetto organizzativo del Close it Down Fast, un gruppo internazionale a cui parteciparono più di 1000 tra individui, gruppi ed organizzazioni. Al momento il Nicaragua non è presente in questi documenti, non avendo fatto addestrare nessuno alla SOA dal 1978, quando i Sandinisti salirono al potere. Ciononostante, anche questo Paese ha provato la forza distruttiva della SOA. Migliaia di elementi della Guardia Nazionale di Somoza si addestrarono a Panama. Numerosi furono coloro che dalla SOA proseguirono per formare la spina dorsale dei Contras ed intraprendere una guerra contro la loro stessa gente.

Argentina

“Quale l’obiettivo dietro le torture e le sparizioni? Da dove provenivano i torturatori ed i genocidi? Da dove proveniva tutto ciò? Proveniva proprio dal luogo in cui si ritiene sia in vigore la migliore democrazia al mondo, gli Stati Uniti d’America. Gli Usa hanno addestrato più di 80.000 soldati nella Scuola delle Americhe ed in altre accademie militari.” Adolfo Perez Esquivel, Vincitore del Nobel per la pace che fu imprigionato e torturato per 14 mesi in Argentina. Dal 1976 al 1983, l’Argentina subì un periodo chiamato la “Guerra Sporca”, un momento caratterizzato da colpi di stato militari, torture e sparizioni. Due dei più famosi dittatori, Roberto Viola (Marzo-Dicembre 1981) e Leopoldo Galtieri (Dicembre 1981 – Giugno 1982) si erano “diplomati” alla SOA.

Nel 1985 una corte civile punì Viola con 17 anni di carcere, ma fu rilasciato dopo quattro anni in seguito a pressioni militari. Galtieri fu assolto dalle accuse di aver commesso crimini contro la popolazione argentina, ma in seguito fu condannato nel 1986 con l’accusa di incompetenza. Fu rilasciato dopo aver scontato solo una piccola parte della sua condanna, di nuovo in seguito a pressioni militari. Come riporta Argentina Nunca Mas, “una giovane donna testimoniò dicendo che dopo essere stata torturata e tenuta bendata per mesi, fu concesso a lei ed ad altre donne del suo gruppo di lavarsi, per prepararsi alla visita del Generale Galtieri al centro di detenzione... Galtieri le chiese se sapeva chi fosse e se comprendeva il potere assoluto che lui aveva su di lei. -Se io dico che tu devi vivere, tu vivi, se dico che devi morire, tu muori. Il caso vuole che tu porti lo stesso nome di mia figlia e così tu vivi.- ” Alla fina della guerra, La Commissione Nazionale per i Desaparecidos cominciò a raccogliere testimonianze a proposito delle atrocità accadute. Sfortunatamente, il testo completo delle testimonianze è stato archiviato dal governo argentino e non può essere reso pubblico. Ciononostante, una lista ricavata da quel testo cita sette nomi di diplomati SOA, compreso il capo di un centro di detenzione clandestino.

Bolivia

“In Bolivia ed in tutta l’America Latina molti militari sono profondamente coinvolti nel traffico di droga – Come potrebbero altrimenti permettersi di vivere in ville con servitù, guidare delle auto così lussuose e fare vacanze negli Stati Uniti ed in Europa?” – Luis Espinal, S.J., un prete cattolico dell’ordine dei Gesuiti che insegnò all’università di La Paz. Nel 1979, mentre indagava sul coinvolgimento della dittatura militare boliviana nel traffico di droga, fu rapito, torturato ed il suo corpo fu lasciato sul ciglio di una strada vicino a La Paz. 200.000 persone furono presenti ai suoi funerali.

Il 17 di Luglio del 1980 il generale Garcia Meza Tejada condusse il colpo di stato militare più noto e sanguinoso della storia della Bolivia, assaltando direttamente il Palazzo Nazionale ed obbligando il presidente a dimettersi. Il suo braccio destro era il “diplomato” SOA Luis Arce Gomez, che fu incaricato di assemblare una forza paramilitare in grado di rovesciare il governo. Arce Gomez divenne in seguito il Ministro degli Interni, ed anche un altro “diplomato” SOA, Alberto Saenz Klinsky, era membro del gabinetto. Altri sette “diplomati” SOA erano implicati nel colpo di stato, sei dei quali furono condannati per aver commesso crimini che vanno dall’emanazione di decreti anticostituzionali, all’insurrezione armata, all’omicidio. Arce Gomez fu condannato a trenta anni di carcere nel 1989 a Miami per traffico di droga. Un altro forte sostenitore del colpo di stato di Garcia Meza Tejada fu il “diplomato” SOA generale Hugo Banzer, egli stesso dittatore dal 1971 al 1978. Fu famoso per il “piano Banzer” che aveva lo scopo di far tacere alcuni coraggiosi membri della Chiesa. Quel piano divenne un modello per la repressione in tutta l’America Latina. Banzer fu anche conosciuto per aver dato asilo al criminale nazista Klaus Barbie, “il macellaio di Lione”, e per i suoi contatti con i gruppi trafficanti di droga. Nel 1988, Banzer fu inserito nell’Albo d’Oro della SOA.

Molti “diplomati” SOA della Bolivia hanno avuto collegamenti con il traffico di droga e persino di armi. Tra la fine degli anni ottanta e gli inizi degli anni novanta, sei “diplomati” SOA furono rinviati a giudizio per i loro collegamenti con il traffico di droga all’interno dell’esercito. In un caso separato, un importante “diplomato” SOA fu destituito dalla carica di capo delle Forze Speciali di Sicurezza delle Ministero degli Interni in seguito all’accusa di offrire copertura al traffico di droga.

Brasile

“I segni della Scuola delle Americhe sono impressi nelle menti, nei corpi e nelle storie familiari dei torturati, uccisi e rapiti.” -da una lettera del gruppo brasiliano per i diritti umani chiamato Tortura Nunca Mais, che chiede la chiusura della SOA, firmata da 142 tra gruppi brasiliani per i diritti umani, organizzazioni femminili, associazioni di avvocati, gruppi religiosi, sindacati e partiti politici. Nel 1997, il gruppo brasiliano Tortura Nunca Mais riesaminò la sua documentazione sugli abusi contro i diritti umani, includendo documenti appartenenti al progetto Brazil Never Again e documenti legali pertinenti. Fu determinato che 20 “diplomati” e due istruttori SOA erano collegati alla repressione ed agli abusi contro i diritti umani, incluso detenzione ingiustificata e torture con metodi quali elettroshock, soffocamento e somministrazione del “siero della verità”. Il Brasile presenta una delle più attive campagne anti-SOA dell’America Latina. Membri di Tortura Nunca Mais, insieme a gruppi religiosi e politici, hanno organizzato una serie di proteste ed eventi mediatici per chiedere al governo brasiliano di fermare l’invio di studenti alla SOA.

Cile

“Sotto un cielo grigio, nel cuore del quartiere commerciale, a soli pochi isolati dal luogo del sanguinoso colpo di stato di Pinochet del 1973, ho seguito camminando una manifestazione organizzata dalle Famiglie dei Detenuti e dei Desaparecidos. I dimostranti, in maggioranza donne, mostravano fotografie dei loro cari e cartelli con su scritto: “Dove sono?” E mentre marciavano, gridavano il loro appoggio al giudice spagnolo che sta cercando di portare Pinochet di fronte alla giustizia. Chiedevano che i colpevoli non rimanessero impuniti.” – Fr. Stephen Demott, missionario.

Il colpo di stato del 1973 e le sue sanguinose conseguenze furono in gran parte opera di “diplomati” SOA. Gli avvocati spagnoli che presentarono le accuse che portarono all’arresto di Pinochet nel 1998 chiesero anche l’imputazione di altri trenta alti ufficiali della dittatura cilena, dieci dei quali erano “diplomati” SOA. Anche se Pinochet non aveva frequentato la SOA come studente, l’influenza che la scuola ebbe su di lui è chiaramente riscontrabile. Nel 1991, i visitatori potevano vedere una lettera di Pinochet e una spada cerimoniale da lui donata ben in mostra nell’ufficio del comandante della SOA. Tra i “diplomati” SOA citati a giudizio dalla corte spagnola c’erano gli ex capi della polizia segreta CNI e DINA, gli ufficiali che torturarono ed uccisero un ufficiale delle Nazioni Unite e coloro che parteciparono all’assalto alla residenza del presidente Salvador Allende. Uno dei responsabili della morte dell’ufficiale delle Nazioni Unite era un istruttore SOA nel 1987. Altri “diplomati” sono stati citati in giudizio per aver operato nei campi di concentramento per prigionieri politici di Villa Grimaldi, Tres Alamos e Cuatro Alamos. Un altro “diplomato” SOA, Armando Fernandez Larios, partecipò all’assassinio dell’ex Ministro della Difesa cileno Pratts che fu ucciso con un autobomba in Argentina. Fu anche imputato nel 1979 dal granjury degli Stati Uniti per il coinvolgimento nell’espolsione dell’automobile che uccise l’ex Ministro degli Esteri Orlando Letelier ed il cittadino statunitense Ronni Moffit a Washington nel 1976.

Colombia

“Ho visto un gruppo di soldati fare fuoco con i loro fucili, avvicinarsi dritto di fronte a me, e quando mi raggiunsero, cominciarono a colpirmi con il calcio dei fucili e con la punta degli stivali. Stringevo forte la mia telecamera, continuando a correre, finché il colpo di un fucile ruppe il meccanismo della telecamera ... ricordo che un soldato che indossava la maschera antigas mi fece alzare ed un collega di un altro notiziario mi raggiunse. Gli diedi il nastro e gli dissi – metti in salvo il materiale, amico! – La sera stessa tutti videro quelle immagini mentre io ero ricoverato in ospedale con il fegato perforato ed i testicoli martoriati dai colpi. Due anni dopo chiedevo asilo politico negli Stati Uniti a causa delle minacce.” – Richard Velez, giornalista colombiano che descrive il trattamento che subì dalle truppe sotto il comando di un “diplomato” SOA.

La Colombia è il paese latinoamericano che ha inviato più truppe ad addestrarsi alla SOA, con risultati agghiaccianti. Il rapporto “State Terrorism” del 1993 sui diritti umani in Colombia accusa 247 ufficiali colombiani per violazione dei diritti umani. Più della metà degli accusati sono “diplomati” SOA. Alcuni furono addirittura invitati a tenere lezioni alla SOA o inclusi nell’Albo d’Oro grazie al loro coinvolgimento in questi crimini. Per esempio, il generale Farouk Yanine Diaz fu invitato a parlare agli studenti della scuola nel 1990 e nel 1991 in seguito al suo coinvolgimento nel massacro di venti lavoratori delle piantagioni di banane di Uraba nel 1988, nell’assassinio del sindaco di Sabana de Torres e nel massacro di diciannove uomini d’affari. Secondo il Rapporto del Dipartimento di Stato statunitense, egli fu anche accusato di “fondare ed espandere squadroni della morte paramilitari, di ordinare decine di rapimenti e l’uccisione dei giudici e del personale giudiziario incaricati di indagare su suddetti crimini.”

“Diplomati” SOA hanno partecipato ad alcuni dei più atroci massacri della Colombia, compresi quello di Segovia del 1988 nel quale furono uccise 43 persone, quello di Trujillo, che ebbe luogo tra il 1988 ed il 1991 ed il massacro di Riofrio del 1993. In un caso, la legislatura colombiana afferma che un ufficiale militare fu mandato alla SOA per evitare che dovesse rispondere del massacro di Fusagaunga in cui fu sterminata una famiglia di contadini. Coloro che appoggiano la SOA affermano che gli abusi sono qualcosa che appartiene al passato. Cionostante, il U.S. State Department Report del 1998 riporta che la ventesima brigata militare è stata congedata per il suo coinvolgimento in violazioni dei diritti umani, comprese le uccisioni mirate di civili. Il comandante di quella brigata era il “diplomato” SOA Paucelino Latorre Gamboa. Il rapporto collega anche alcuni “diplomati” SOA con il raid illegale agli uffici di un’organizzazione nongovernativa per i diritti umani, ed accusa un “diplomato” SOA di essere stato complice in un massacro del 1997. E’ chiaro che gli abusi non appartengono al passato.

El Salvador

“I soldati del battaglione Atlacatl arrivarono alle sette del mattino. Dissero che avevano l’ordine di uccidere tutti quanti. Nessuno doveva rimanere vivo. Chiusero le donne nelle case e gli uomini in chiesa. Eravamo 1100 in tutto. I bambini erano insieme alle donne. Ci tennero chiusi dentro tutta la mattina. Alle dieci i soldati cominciarono ad uccidere gli uomini che erano in chiesa. Prima gli sparavano con le mitragliatrici, poi gli tagliavano la gola. Alle due i soldati avevano finito con gli uomini e vennero dalle donne. Lasciarono i bambini rinchiusi. Mi divisero da mia figlia di otto mesi e dal mio figlio maggiore. Ci separarono per ucciderci. Quando arrivammo al luogo dove ci avrebbero ucciso, io riuscii a liberarmi ed a nascondermi dietro ad un piccolo cespuglio, coprendomi con i rami. Vidi i soldati allineare venti donne e sparargli con la mitragliatrice. Poi portarono un altro gruppo. Un’altra pioggia di pallottole. Poi un altro gruppo ed un altro. Uccisero quattro dei miei figli: uno di nove anni, uno di sei, uno di tre e mia figlia di otto mesi. Anche mio marito fu ucciso. Passai sette giorni e sette notti da sola sulle colline senza nulla da bere e da mangiare. Non incontrai nessun altro, i soldati avevano ucciso tutti. Dio mi concesse di vivere così che potessi dare testimonianza di come l’esercito uccise gli uomini e le donne e bruciò i loro corpi. Non ho visto uccidere i bambini ma ho udito le loro grida.” – Testimonianza di Rufina Amaya, l’unica testimone del massacro di El Mozote in El Salvador in cui furono implicati almeno nove “diplomati” SOA.

Nel 1993 il rapporto della Commissione per la Verità delle Nazioni Unite su El Salvador indica gli ufficiali responsabili delle peggiori atrocità commesse durante quella brutale guerra civile. Più dei due terzi degli ufficiali citati erano stati addestrati alla Scuola delle Americhe. I crimini includono:

- Assassinio dell’arcivescovo Oscar Romero (1980)
- Uccisione di quattro religiose statunitensi (1980)
- Massacro di El Mozote (1980) più di 900 persone uccise
- Uccisione all’Hotel Sheraton di organizzatori sindacali (1981)
- Massacro del lago Suchitlan (1983) 117 persone uccise
- Massacro di Las Hojas (1983) 16 persone uccise
- Massacro a Los Llanitos (1984) 68 persone uccise
- Massacro di San Sebastian (1988) 10 persone uccise
- Massacro all’Università dell’America Centrale (1989) 8 persone uccise


Guatemala

“Siamo i sopravvissuti della politica di genocidio praticata dagli ufficiali del Guatemala che sono stati addestrati ed indottrinati alla SOA al fine di portare avanti lo sterminio codardo dei propri fratelli e sorelle. Abbiamo provato sulla nostra pelle questa triste storia durante gli anni ottata, durante il recente amaro olocausto a cui sono sopravvissuti gli indigeni di origine maya del Guatemala. Ecco perchè condividiamo la vostra lotta. Vi esortiamo a continuare i vostri sforzi...” –dichiarazione di membri di una comunità di rifugiati guatemaltechi ritornati in patria.

Due importanti rapporti sui diritti umani hanno recentemente implicato la SOA per il ruolo esercitato nell’addestramento di violatori dei diritti umani. Il rapporto per il Mantenimento della Memoria Storica redatto dalle arcidiocesi del Guatemala è un agghiacciante catalogo della strategia della violenza e dell’impatto che ha avuto sulla società guatemalteca. I redattori del rapporto scoprirono che alcuni “diplomati” SOA erano responsabili dell’assassinio dell’antropologa Myrna Mack, l’insabbiamento dell’uccisione del cittadino statunitense Michael Devine e delle torture ed assassinio di Efrain Bamaca, marito della cittadina americana Jennifer Harbury. Il rapporto afferma anche che il “diplomato” SOA Bendicto Lucas Garcia progettò la creazione di gruppi di vigilanza conosciuti come PAC, che furono responsabili della maggior parte delle atrocità della guerra. Inoltre, tre “diplomati” SOA erano tre alti ufficiali nella nota agenzia di intelligence D-2, che il rapporto afferma aver avuto “un ruolo centrale nella conduzione delle operazioni militari, nei massacri, nelle esecuzioni arbitrarie, nelle sparizioni e nelle torture.” Si sa anche che alcuni “diplomati” SOA ricoprirono cariche di rilievo sotto le brutali dittature di Lucas Garcia, Rios Montt e Mejia Victores.

Il Rapporto della Commissione per la Verità del Guatemala, pubblicato nel 1999, è stato scritto dalla Commissione per la Chiarezza Storica, fondata in seguito al concordato di pace. Anche se i redattori del rapporto non poterono fare i nomi dei responsabili dei singoli crimini, indicarono chiaramente il ruolo della SOA. “Alcuni ufficiali e sottoufficiali del Guatemala frequentarono corsi di base ed avanzati in spionaggio e controspionaggio alla Scuola delle Americhe del Comando Meridionale dell’Esercito Statunitense. Inoltre, per addestrare alcuni ufficiali furono utilizzati manuali delle accademie statunitensi. La Commissione per la Chiarezza Storica ebbe accesso ad alcuni di questi manuali, scritti in spagnolo. Per esempio, il manuale intitolato “Terrorismo e guerriglia urbana” dice che “un ulteriore funzione degli agenti del controspionaggio è di assicurarsi che i bersagli siano neutralizzati... esempi di questi bersagli sono funzionari di governo e leaders politici...”

Nel gennaio del 2000 un “diplomato” SOA, il colonnello Byron Disrael Lima Estrada è stato arrestato in Guatemala per l’assassinio del vescovo Juan Gerardi avvenuto nel 1998. Secondo un profilo biografico di una agenzia di intelligence della Difesa degli Stati Uniti, Lima Estrada si addestrò in polizia militare alla Scuola delle Americhe statunitense, che ora ha sede a Fort Benning in Georgia. Lima Estrada fu poi capo dell’ agenzia di intelligence militare chiamata D-2 al momento della massima campagna di genocidio della guerra civile in Guatemala.

Haiti

“Agli occhi del mondo, il mio paese natale è un luogo di regimi repressivi, colpi di stato, povertà e disperazione. In effetti, Haiti ha dovuto subire la colonizzazione spagnola e francese, l’occupazione statunitense, la dittatura appoggiata dai benestanti e periodi di crudele repressione” – Marie M. B. Racine, Ph. D., donna haitiana che ora vive a Washington dove è un attivo membro del gruppo di solidarietà per i popoli dei Caraibi e dell’America Centrale. Haiti ha inviato pochi ufficiali ad addestrarsi alla SOA, in primo luogo perché i corsi della SOA sono tenuti in spagnolo. Meno di cinquanta ufficiali haitiani hanno frequentato la Scuola delle Americhe da quando è stata fondata, ciononostante la sua influenza è stata profondamente avvertita. Nel 1987, il “diplomato” SOA Gambeta Hyppolite ordinò ai suoi soldati di fare fuoco contro l’Ufficio Elettorale Provinciale a Gonaives all’interno di una più ampia campagna militare pensata per fermare le elezioni democratiche. Nel 1988, Il “diplomato” SOA Franck Romain progettò il massacro di St. Jean Bosco nel quale dodici prigionieri furono uccisi ed almeno 77 feriti mentre erano a messa.

Alcuni soldati ed ufficiali haitiani si addestrarono in altre accademie statunitensi. Per esempio, spesso si ritiene che il generale Raul Cedras, Ministro della Difesa, e Michael Francois, Capo della Polizia di Porta au Prince siano “diplomati” SOA. In realtà,essi si diplomarono alla Scuola Militare Infranty, anch’essa con sede a Fort Benning.

Honduras Almeno diciannove membri chiave del battaglione 3-16 dell’Honduras furono addestrati alla SOA. Consiglieri statunitensi ed argentini contribuirono alla formazione di quel battaglione della morte intorno al 1980. Il battaglione operò in segreto per anni, finché i suoi membri uscirono allo scoperto e rivelarono la sua campagna clandestina di rapimenti, torture e sparizioni. Membri del battaglione si addestrarono alla SOA in due, tre e perfino quattro occasioni distinte.

Il generale Gustavo Alvarez Martinez e Daniel Bali Castello frequentarono un corso di Joint Operations presso la SOA nel 1978, poco prima di fondare il battaglione 3-16. Il generale Luis Alonso Discuta, primo comandante del battaglione, frequentò tre corsi alla SOA. Il generale Juan Lopez Grijalva, vice comandante del battaglione nei primi anni ottanta, frequentò tre corsi alla SOA e vi fu anche invitato come oratore nel 1991 e nel 1992, molto tempo dopo che un rapporto dell’America Watch aveva indicato il suo coinvolgimento con lo squadrone della morte. Il generale Humberto Realado Hernandez frequentò quattro corsi alla SOA. Come comandante delle Forze Armate dell’Honduras alla fine degli anni ottanta difese il battaglione dalle indagini. Fu introdotto nell’Albo d’Oro della SOA nel 1988. In un episodio del 1982, membri del battaglione rapirono sei studenti universitari. Furono portati a casa del “diplomato” SOA Amilcar Zelaya, ritenuta da molti testimoni una prigione segreta nella quale molte persone furono torturate ed uccise. Là, gli studenti furono picchiati, furono incappucciati con sacchi di plastica che quasi gli provocarono il soffocamento e furono minacciati di morte. Furono rilasciati quando il padre di uno di loro, un funzionario di governo, premette per la loro liberazione. Furono formulate accuse contro dieci ufficiali militari, quattro dei quali erano “diplomati” SOA.

Mexico

“La Scuola delle Americhe fa parte di un progetto più ampio che ha il fine di proteggere e difendere gli interessi corporativi degli Stati Uniti in Messico alle spese dei lavoratori e delle popolazioni indigene. Le iniziative nate al fine di far chiudere la Scuola delle Americhe sono un importante espressione di solidarietà nei confronti del popolo messicano.” – Eduardo Diaz, organizzatore sindacale messicano.

I paesi in cui i diritti umani vengono maggiormente violati hanno inviato un consistente numero di studenti alla SOA durante i periodi di maggiore repressione. Detto ciò, non stupisce che il Messico sia ora uno dei maggiori clienti della Scuola delle Americhe. Nei primi 49 anni della scuola, il Messico vi ha inviato pochissimi studenti – 766 in totale – ad addestrarsi. Il numero è cresciuto notevolmente nel 1996 e raggiunse i 333 nel 1997, 1177 nel 1998 e 700 nel 1999. I supporters della SOA affermano che questo addestramento si è rivelato necessario visto l’aumentato coinvolgimento messicano nella “guerra delle droghe”. In realtà, si tratta solamente di un alibi. La verità è che nel 1997, solamente il 10% degli studenti messicani alla SOA frequentavano corsi antinarcotici. Nessun soldato messicano fu iscritto ai corsi di operazioni antidroga nel 1999,mentre ben 40 soldati furono inviati per essere addestrati nello spionaggio militare. L’improvviso aumento di “diplomati” SOA messicani corrisponde ad un crescente movimento per la giustizia economica in Messico. La voce dei poveri e per i poveri – rappresentati da leaders quali il vescovo del Chiapas Ruiz – minaccia i potenti ed i benestanti. Perciò non sorprende che i “diplomati” SOA abbiano preso posizione contro la Chiesa. Un “diplomato” SOA , il generale Jose Ruben Rivas Pena, ha scritto un’analisi del conflitto in Chiapas nel quale afferma: “Il Vaticano è la causa indiretta del conflitto in Chiapas visti i suoi piani imbevuti di teologia della liberazione.” Questa retorica è spaventosamente simile a quella usata in El Salvador prima dell’uccisione nel 1980 dell’arcivescovo Romero per mano di “diplomati” SOA. Coloro che vengono addestrati alla SOA, vengono addestrati a fare tacere le voci che si innalzano a favore della giustizia. Almeno 18 alti ufficiali militari che hanno avuto un ruolo chiave nella guerra che aveva come bersagli i civili in Chiapas, Guerriero e ad Oaxaca, sono “diplomati” SOA. Uno di loro, Juan Lopez Oritz, comandò le truppe che commisero il massacro di Ocosingo nel 1994 nel quale i soldati legarono i prigionieri con le mani dietro la schiena prima di sparargli alla testa.

Paraguay e Uruguay

“La stessa cartella, in una sezione intitolata “Istruzioni alla Scuola delle Americhe”, contiene un manuale che insegna agli interrogatori come mantenere in vita ed in grado di rispondere le vittime dell’elettroshock. Il manuale raccomanda di cospargere le teste ed i corpi delle vittime con acqua e sale ed include uno schizzo che mostra come debba essere condotto il “trattamento”.” – Stella Calloni, giornalista che descrive i contenuti degli Archivi dell’Orrore del Paraguay. Nel 1992, un ex detenuto politico paraguaiano, Martin Almada si recò ad una stazione di polizia accompagnato da un giudice in cerca dei documenti che lo riguardavano. Quello che trovò invece furono dei documenti che descrivevano nei dettagli il rapimento, le torture e l’uccisione di centinaia di prigionieri politici latinoamericani durante gli anni settanta. I documenti contenevano inoltre dettagli dell’Operazione Condor, un accordo segreto tra le forze di sicurezza dell’Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Prarguay ed Uruguay. Questa cospirazione permise ai governi di catturare ed uccidere i loro nemici politici anche oltre i loro confini nazionali. I documenti portati alla luce da Alamada sono conosciuti come gli “Archivi dell’ Orrore.”

Dato che la CIA supportò attivamente l’Operazione Condor, non sorprende che una cartella contenente i manuali d’addestramento della SOA fu trovato tra gli “Archivi dell’Orrore.” La cartella era etichettata come riservata e conteneva un manuale per gli interrogatori proveniente da Fort Gulick (che era precedentemente la sede della SOA), così come il materiale descritto sopra. Non sorprende inoltre il fatto che “diplomati” SOA paraguaiani, come Alejandro Fretes Davalos, furono attivi partecipanti dell’Operazione Condor. Inoltre il rapporto Nunca Mas dell’Uruguay fa i nomi di almeno quattro “diplomati” SOA uruguaiani che parteciparono, all’interno dell’Operazione Condor, al rapimento, interrogatorio e tortura di alcuni uruguaiani che vivevano in Brasile. La SOA afferma di incoraggiare la cooperazione tra le nazioni latinoamericane. Questo è un esempio agghiaccainte del suo successo.

Perù

“Nelle prime ore di sabato 18 Luglio 1992, testimoni oculari dicono che circa 30 soldati incappucciati irruppero nel dormitorio maschile di La Cantuta ed obbligarono i 60 studenti a uscire nei corridoi con minacce e spari. Gli studenti furono obbligati a giacere a faccia a terra. Uno degli uomini armati passò in mezzo al gruppo con una lista in mano, ordinando di portare fuori alcuni studenti. Sembra che la lista fosse stata preparata da ufficiali dello spionaggio militare che si erano infiltrati nell’università come studenti” – Rapporto dell’Osservazione dei Diritti Umani, che descrive la “sparizione” di nove studenti universitari e di un professore. Sei degli ufficiali peruviani collegati alle orrende sparizioni di Cantuta sono “diplomati” SOA, compresi tre che furono effettivamente dichiarati colpevoli. Uno di questi è il “diplomato” SOA Vladimiro Lenin Montesinos Torres, che guida lo squadrone della morte “Colina”, facente parte del Servizio di Intelligence Nazionale (SIN) peruviano. Quattro ufficiali peruviani inoltre affermano che Montesino prese parte attiva alla loro tortura in seguito ad un tentativo di colpo di stato nel 1992. I “diplomati” SOA hanno inoltre commesso altre atrocità in Perù, inclusi il massacro di 69 contadini ad Accomarca, il massacro di 31 persone a Cayera, il massacro di 120 persone nella prigione di Lurigancho ed il massacro del 1993 in cui nove prigionieri furono obbligati ad entrare in una miniera abbandonata che fu poi fatta esplodere con la dinamite.

Recentemente, i “diplomati” SOA sono stati collegati al traffico di droga. Un Gruppo di Lavoro Congressuale sulle Sostanze Chimiche, guidato dal membro del congresso peruviano Julio Castro, ha raccomandato l’approfondimento delle indagini a proposito delle accuse che collegavano almeno 14 “diplomati” SOA al traffico di droga.



Fonte: http://www.soaw.org/new/index.php
Tradotto da Anna Temellini

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