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IL CARCERE TOMBA DELLA BASE MILITARE DEL CALLAO IN PERU'
by xu Tuesday, May. 25, 2004 at 12:11 AM mail:  

Inaugurato nel marzo del 1993 dall’allora dittatore Fujimori, è ubicato all’interno delle installazioni militari della Marina da Guerra Peruviana, nel porto del Callao a Lima.

Da subito è stato soprannominato carcere-tomba perche’ la sua finalita’ è quella di distruggere fisicamente e psicologicamente i prigionieri che vi vengono interrati.

Nonostante la caduta della dittatura ed il ripristino della democrazia liberale nessuno dei prigionieri rinchiusi da Fujimori è stato trasferito ancora ad altro carcere.

Sono in tutto 8 celle in cemento armato, sottoterra, a 8 metri dal suolo. Tre metri per due.

Le persone soffrono l’isolamento fisico, uditivo e visivo. Mancano di spazio vitale e sono sotto controllo in modo permanente: con detector acustici e di movimento, telecamere sempre accese. Numerosi mine anti-uomo sono sistemate a vari livelli del sottosuolo. Una delle pareti è costituita da una porta blindata chiusa con chiavistelli a incrocio e lucchetti. Nella parte bassa della porta c’e’ una finestrella che viene aperta per passare gli alimenti. All’interno della cella c’e’ una latrina e un piccolo lavabo da cui l’acqua scende quando lo decidono i carcerieri. A due metri sopra la porta c’e’ una piccola apertura che permette l’entrata della luce naturale per 30 minuti al giorno.

Durante gli anni della dittatura (dal 1993 al 2000) i prigionieri sono stati sottoposti all’isolamento totale, senza uscite in cortile e senza visite.

Con il governo provvisorio di Paniagua si sono introdotti alcuni piccoli miglioramenti: accesso al cortile, possibilita’ di conversare fra prigionieri, visita diretta dei familiari (solo parenti stretti).

Negli ultimi mesi si è pero’assistito ad un peggioramento delle condizioni di prigionia con l’introduzione di parlatori dove i prigionieri sono costretti a parlare con i familiari al telefono, vedendosi attraverso uno spesso vetro, senza potersi toccare e sotto la sorveglianza dei carcerieri. La posta viene costantemente censurata, è sufficiente che contenga parole come “solidarieta’” o “processo giusto” perche’ venga cestinata dalle guardie. Queste vessazioni vanno a colpire la stabilita’ psicologica e la sfera affettiva dei prigionieri con l’unico obiettivo di distruggerli.

I prigionieri politici rinchiusi in questo carcere sono Víctor Polay Campos, Peter Cárdenas Schulte y Miguel Rincón Rincón dei Tupacamaros; Guzman ed Elena Iparaguirre di Sendero Luminoso.

Sono stati condannati all’ergastolo per “tradimento della patria” con processi sommari da tribunali militari o da giudici incappucciati.

Dal 3 di maggio sono entrati in sciopero della fame: chiedono di essere processati secondo una legislazione che rispetti il mandato costituzionale (violato dalle leggi di emergenza di Fujimori tuttora in vigore). Fanno notare che da 12 anni sono in attesa di un processo e che qualsiasi delitto comune sarebbe gia’ caduto in prescrizione. Chiedono di essere processati per il delitto che hanno effettivamente commesso: quello di essersi ribellati e fanno notare che la ribellione è prevista dalla Costituzione peruviana.

AANDINADH - ASOCIACION ANDINA DE DERECHOS HUMANOS







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