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Bambini alla guerra
by uganda Tuesday, May. 25, 2004 at 7:47 PM mail:

Uganda - di Benedetta Cocchini - giovedì, 08 aprile 2004 18:26

Bambini alla guerra...
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Ci sono paesi in cui i bambini vanno a scuola, mangiano torte, guardano i cartoni alla TV e giocano con i soldatini. E ci sono paesi in cui i bambini fanno i soldatini. E come tali muoiono davvero.

È il caso dell'Uganda, dove, secondo quanto riferisce la BBC, l'esercito ugandese (UPDF - Uganda People Defence Force) ha riportato in questi giorni una schiacciante vittoria contro i ribelli dell'LRA (Armata di resistenza del signore) guidati da Vincent Otti, braccio destro del leader Joseph Kony e numero due del gruppo.

Secondo fonti ufficiali dell'esercito, Otti è stato ferito e costretto a ripiegare dalle forze ugandesi ancora impegnate nell'offensiva.
Sul campo sono rimasti 55 miliziani.

Miliziani. Un termine che evoca l'immagine di guerriglieri addestrati, crudeli, sanguinari, armati di tutto punto e pronti a tutto.

E se poi si tratta di miliziani al servizio di Joseph Kony, il santone guerriero che comanda l'LRA e - a suo dire - lotta dal 1986 per instaurare un governo fondato sull'interpretazione letterale dei dieci comandamenti, i miliziani, se è possibile, li si immagina ancora più cattivi.


Ma i ribelli morti che si è trovato davanti Callum Macrae, reporter BBC giunto sul luogo degli scontri, non avevano nulla a che fare con questo genere di terrorista. Erano bambini.

Il più piccolo aveva forse quattro anni e giaceva riverso fra dozzine di corpi. Accanto a lui, secondo la testimonianza di Macrae, una bambina di dieci anni nuda fino alla cintura.

Contro un albero giaceva un altro gruppo di corpi: qualche bambino, due donne, un adolescente di forse quattordici anni. Una delle due donne era appoggiata contro l'albero, come per cercare protezione, con il capo chino. Vista così poteva sembrare ancora viva. Ma bastava girare intorno all'albero per accorgersi che un missile sparato da un elicottero ugandese le aveva distrutto due terzi della testa.

Accanto a lei un'altra donna morta, una delle mogli di Otti, secondo quanto riferisce Macraem.

Tra tutti quei corpi era sdraiato un ragazzo di circa 14 anni, semicosciente ed in gravi condizioni, ma ancora vivo. "Torneremo a prenderlo" hanno detto i soldati. Pochi minuti dopo è morto.

Secondo le stime effettuate da MSF, il 7% circa dei decessi di bambini di meno di cinque anni è direttamente imputabile alla violenza. Una percentuale che sale al 76% per le persone al di sopra dei cinque anni.

Ma in Uganda i bambini non soffrono solo quando sono rapiti dai soldati, costretti a diventare a loro volta guerrieri, schiavi o donne di guerrieri.

I bambini, in Uganda, non sanno neppure dove passare la notte. Sempre secondo quanto riporta MSF, ogni sera arrivano a Gulu decine di migliaia di bambini che, alla ricerca di un luogo sicuro dove passare la notte, percorrono chilometri e chilometri a piedi. Per ripartire il giorno dopo.

Se fossero nati in Europa dormirebbero al caldo, mangerebbero torte, guarderebbero i cartoni animati e giocherebbero coi soldatini senza averne mai visto uno vero.

A costo di essere banali, qualche riflessione dobbiamo pur farla.

Benedetta Cocchini
(Ultimo aggiornamento venerdì, 09 aprile 2004 00:30 )

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