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Ho visto le menti migliori della mia generazione..finire. Male, magari fallire, o stancarsi di rincorrere gli idioti. Il potere logora le menti ottuse.
Una voce amica mi suggerisce che si può perdere tutto, tranne quello che è stato nostro. Nel passato. Il presente è sensazione di perdita. Il futuro incognita della ragione.
Ho sempre pensato ai cuccioli nella loro tana, alla violenza della natura intorno, il dolore del mondo. E ho deciso la professione, miscela con l'impegno.
Basta cooperazione sociale. L'utopia si volge altrove.
Confronto, discussione, costruzione partendo da dentro. Forse troppo dentro, tanto che non si esce. Tunnel profondo e antico. E non si vede il fuori, il mondo doloroso, in sfascio. Vedute limitate di piccoli uomini.
Sentimento di dolore, voglia di urlare. Forse rompere, aggredire. Ubriaco qualche volta, lucido sempre. Guardare l'immensità marina con la torcia. Riduzione del campo.
Desiderio di donna, desiderio di uomini. Attrazioni, profumi, sentirsi addosso. Ma qui si lavora, l'impegno è tutto per il militante. Militare. Mai saltato dentro ai letti: peggio! Non ci ho mai provato. Non da tutti!
Pasticche e caramelle. Dosi non dosate. Carezze mai date sui volti sofferenti. Sofferenze non viste. Il silenzio costruisce se puro. Sporco fa male.
Si può insidiare la pace, si può anche avvelenare il futuro. Nessuno però può toglierci quello che abbiamo vissuto nel passato. Resistere, resistere, resistere. Dentro di sè.
Né santi, né protettori. Studio, fatica, pratica e pensiero. Ideale e fine con la tensione nel quotidiano.
"Credevo la vita una sinfonia di teoremi esistenziali, un balletto di dottrine modellate dal pensiero, un trionfo di speculazioni architettate da menti superiori".
La realtà come prova che la pratica è liberazione, se praticata. Pratica, pratica, pratica. E pensiero. Piccoli uomini con miseri interessi. Falsità.
Ho sperimentato la falsità. Diventa esperienza. Fine.
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