resoconto della manifestazione di oggi contro la parata militare.
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A cura dell’agenzia di comunicazione NoGlobalNet
La napoli sociale
contro la guerra neocoloniale
Una parata militare durata pochi minuti. In una p.zza Plebiscito vuota, agibile solo ai militari, si è svolta la festa della Repubblica a Napoli. Nell’adiacente p.zza Trieste e Trento disoccupati, attivisti noglobal che fanno riferimento all’area antagonista, operatori sociali hanno dato vita ad una serena contestazione. L’acqua della fontana “del carciofo” è stata tinta di rosso sangue al fine di ricordare e denunciare le morti dei tanti civili iracheni, afgani, somali, kossovari, jugoslavi uccisi dalle ultime guerre che hanno sempre visto coinvolta in azioni di supporto militare l’Italia.
Mentre nella desolata p.zza Plebiscito passavano marciando i militari, gli attivisti contro la guerra hanno lanciato palloni da calcio con l’intento di ridicolizzare la retorica e inopportuna sfilata. Contemporaneamente i dissoccupati intonovano cori che ribadivano il diritto al reddito e al lavoro nella nostra regione al posto delle superflue spese militari in supporto ad una guerra voluta solo da Bush e dalle lobby da lui rappresentate che su diversi livelli nel mondo porta solo morte, distruzione e precarietà. I disoccupati di Acerra e del coordinamento di Napoli hanno fatto inalzare da numerosi palloncini uno striscione che chiedeva il diritto alla formazione. I manifestanti, alcuni dei quali incappucciati, si sono poi aggregati in un corteo che ha sfilato per la centrale via Toledo con soste davanti al Banco di Napoli – San Paolo, ente questo protagonoista delle speculazioni imprenditoriali della fittizia ricostruione dell’Iraq; e davanti al gazebo elettorale di A.N. a Ponte di Tappia, denunciando qui la belligerante e poco umanitaria politica internazionale del governo italiano che che aggrava le relazioni con il mondo e la cultura araba. Il corteo i è sciolto davanti al laboratorio occupato S.K.A. a calata Trinita Maggiore.
La manifestazione di oggi succede il corteo degli immigrati di lunedi 31 maggio dove gli otto re di P.zza Plebiscito (Borboni, Angioini e Savoia) sono stati incappucciati per lo sdegno delle torture che costantemente avvengono nelle prigioni irachene e nelle prigione militari statunitensi di tutto il mondo, che violano continuamente ogni sorta di diritto internazionale.
La Napoli che rifiuta la guerra contesterà l’arrogante e per nulla opportuna visita di Bush a Roma.
La Napoli che rifiuta la guerra aderisce e invita a partecipare alla alla manifestazione unitaria del 4 giugno alle 15 a P.zza Esedra a Roma. Il movimento napoletano da appuntamento alla stazione centrale alle 6:00 del mattino per partecipare alle azioni di blocco organizzate al fine di rendere difficile l’agibilità di Bush nella sua visita romana. Altri treni saranno a disposizione anche per chi lavora alle 10:00 e a 12:00 sempre da P.zza Garibaldi.
Rete NoGlobal contro la guerra
Comitato napoletano contro la guerra
Rete campana per il reddito sociale e i diritti
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