Con il 65,5% per cento si afferma il chiaro ed inequivocabile rifiuto europeo della tragica farsa delle elezioni, che hanno finora simulato la volontà collettiva e tenuto in equilibrio la macchina di distruzione globalizzata e di guerra totale.

Nonostante gli enormi sforzi pubblicitari e le minacce più o meno velate (di ogni segno), gli europei hanno lanciato un chiaro messaggio, superando di gran lunga i richiami ideologici tradizionali al non voto. La presa di coscienza ha avuto un'escalation impressionante, conquistando l'obiettivo più ambito nella mitologia democratica: LA MAGGIORANZA ASSOLUTA (dei titolari del diritto-dovere-farsa al voto). Rimane poi tutta l'enorme questione dei tanti (dati completamente oscurati) che sono semplicemente esclusi dal diritto-dovere-farsa del voto.

Anche se in Italia questa maggioranza è già molto vicina alla posizione di PRIMO SCHIERAMENTO ASSOLUTO, ad essa potrebbero aggiungersi i tanti che - solamente grazie ad una preoccupante minaccia di deriva fascista e guerrafondaia - si sono fatti infinocchiare dal'illusione di un voto "antifascista" e "pacifista", turandosi il naso.

Va infatti segnalato il dato che viene completamente rimosso dai media (di massa e non): Il 45.5 % degli esercitanti il diritto al voto (percentuale su cui si sono attestati entrambi gli schieramenti partitici italioti, nella quale è inclusa anche la spartizione del bottino di schede bianche e nulle) equivale a circa il 33% degli aventi diritto al voto, cioé percentuale molto vicina al 27% (percentuale astenuti).

Certo il dato viene già insabbiato e verrà svuotato di ogni conseguenza sul piano dei processi decisionali nel teatrino della politica (nazionale ed europea), ma le conseguenze non potranno essere annullate e tenerne conto sarà assai utile.



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