23 giorni di sciopero della fame , lo vogliono morto.

Il procedimento pendente presso il Tribunale di Sorveglianza di Perugia, avente ad oggetto la richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena in favore dell'innocente prigioniero comunista Paolo Dorigo, che il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ha nuovammente definito "parte lesa che stà ancora subendo le conseguenzdi un processo non giusto" , è stato differito il 17 giugno scorso al prossimo 15 luglio data in cui verrà conferito incarico ad un consulente tecnico (medico) del Tribunale medesimo, il quale dovrà effettuare una serie di accertamenti clinici per stabilire l'origine dei tremendi disturbi che affliggono Dorigo dal 2001 ad oggi. A scanso di equivoci vogliamo evidenziare, al di là degli accertamenti che verranno disposti, tre aspetti molto inquietanti dell'intera vicenda giudiziaria presso la Sorveglianza perugina e spoletina:

1) il prossimo 15 luglio verrà conferito incarico al CTU del Tribunale e ciò significa che verrà anche stabilito un calendario per effettuare tali accertamenti. Passeranno ancora mesi;

2) notiamo che il consulente designato è lo stesso che non molto tempo fa si è già espresso in termini di compatibilità del detenuto col regime carcerario;

3) al magistrato di sorveglianza di Spoleto era stato richiesto anche solo un permesso acchè il Dorigo si sottoponesse, anche a sue spese ed anche piantonato, ad esami che richiede ininterrottamente da almeno due anni. Pure questo gli è stato proibito e dopo oltre 10 anni di durissima carcerazione. Dorigo, quindi, parte lesa per l'Europa, viene trattato in Italia peggio del più incallito criminale.

Dorigo, da parte sua, ci scrive: "sono in sciopero della fame fino alla morte, per ottenere esami medici e perizia con sintonizzatore universale, allo scopo di porre fine al trattamento di controllo mentale a cui sono sottoposto". Egli precisa a futura memoria molte cose fra cui: "di avere ricevuto coattivamente un elettroshock via endovena nel giugno del 2002 nel carcere Livorno...di non aver mai aderito alle B.R., come risulta dalla schedatura ministale, alle quali sono stato sempre solidale ma nella diversità di linea politica rivoluzionaria essendo io stato al limite affine alla Unione dei Comunisti Combattenti - detenzione 1987/1989- e di non aver delegato mai nemmeno ai prigionieri dle BR alcuna decisione in mio nome...preciso di non essere stato autorizzato qui a Spoleto a consultare il mio fascicolo penitenziario".

Desideriamo stigmazzare come, dopo 22 giorni senza toccare cibo, Dorigo stia cominciando a perdere lucidità ed equilibrio. Dorigo, già molto provato nel corpo e nella mente prima dello sciopero, certo come è che lo lascieranno morire, comincia a dettare le sue ultime volontà unitamente al suo testamento politico.
Da parte nostra, in nemmeno due anni, si è fatto anche l'impossibile per scongiurare questo epilogo, ecco perchè lanciamo quest'ultimo appello acchè la società civile,democratica ed antimperialista cerchi, come noi, di salvarlo.

Avvocati Vittorio Trupiano, Emanuele Battain e Sergio Simpatico

Chi pensa sia ora di muoversi contro questo stato di polizia , mandi un telegramma a Paolo, non martirizzarti
ma lotta !! Non darla vinta!!

PAOLO DORIGO
06049 V MAIANO 10 (SEZ.E.I.V.)
SPOLETO (PG)


NON LASCIAMOLO SOLO!!