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Re: Arsenico cinque volte oltre il limite nell’acqua di Toscana.
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Gianfranco Sciarra Tuesday June 29, 2004 at 11:38 PM |
mail:
Verditoscana@yahoogroups.com |
Le cose non stanno esattamente così, provo a spiegare come stanno: Il limite di accettabilità per l'arsenico nelle acque potabili era (sino al 31 dicembre 2003) 50 microgrammi/litro, è divenuto 10 microgrammi/litro dal 1 gennaio di quest'anno
Le cose non stanno esattamente così, provo a spiegare come stanno: Il limite di accettabilità per l'arsenico nelle acque potabili era (sino al 31 dicembre 2003) 50 microgrammi/litro, è divenuto 10 microgrammi/litro dal 1 gennaio di quest'anno
i terreni dell'Amiata e in genere della provincia di Siena sono naturalmente ricchi di arsenico (non è un caso che sia contenuto in discreta quantità nelle ceneri ematitiche dove ovviamente si concentra) per cui è naturale che alcune fonti di approvvigionamento contengano quantità di arsenico anche di una certa entità
posso affermare con certezza, limitatamente alle acque amiatine (acquedotto del Luco ed altri acquedotti minori) che sino al nuovo lite di 10 microgrammi/litro l'arsenico non aveva mai superato il limite di 50 microgrammi/litro
sempre per quanto attiene alle acque amiatine (non conosco gli altri casi relativi alla provincia di Grosseto), l'ìarsenico non dipende minimamente da fenomeni di inquinamento
pur essendo stato giustissimo ridurre il limite dell'arsenico a 10 microgrammi/litro, non credo sia terribile prolungare ancora per qualche mese il vecchio limite, dando così modo di approntare gli impianti di abbattimento o di miscelare l'acqua con altra acqua in cui non è presente arsenico
il dato più allarmante è però un altro, ovvero tale limite non si applica per le acque minerali per cui sono commercializzate e vendute legalmente (putroppo oggi quasi la gente beve acqua minerale) molte acque che contengono in alcuni casi quantità di arsenico superiori anche ai 50 microgrammi/litro, tra cui una notissima e pubblicitassima per la sua leggerezza
Per concludere, non farei un esagerato allarmismo, ma mi limiterei a verificare che il prolungamento del vecchio limite serva effettivamente a far si che dall'anno prossimo sia rispettato il nuovo.
Gianfranco Sciarra oltre che Verde, Responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica dell'Area Vasta Toscana Sud
Charlie Holmes wrote: Arsenico cinque volte oltre il limite nell’acqua di Toscana.
( Tradotto dal Daily Telegraph 26 06 02 Arsenic in Tuscany water 'five times limit' )
http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2004/06/26/ wpois26.xml&sSheet=/news/2004/06/26/ixworld.html
I cittadini Britannici che quest’anno soggiorneranno in Toscana potrebbero, senza saperlo, ritrovarsi a bere acqua contenente una quantità di arsenico 5 volte superiore al limite consentito. E’ quanto appreso dal Telegraph. Malgrado una legge nazionale fissi il limite di arsenico nell’acqua a 10 microgrammi per litro, la regione Toscana ha usato un cavillo legale per passare un decreto che permette a molte città nel centro e nel sud della regione di derogare da tale norma. Il risultato è che fino alla fine dell’anno l’acqua potrà contenere fino a 50 microgrammi per litro [di arsenico]. Molte delle città in questione, tra le quali c’è Siena, sono mete popolari tra i turisti inglesi. Il decreto che innalza i livelli permessi si applica anche a Pienza, un gioiello dell’architettura, conosciuta come la “città ideale”, ambientazione di sfondo al film “Il paziente inglese”, e al centro vinicolo di Montalcino. Altre città incluse sono Radicondoli, dove si dice che il Principe di Galles cercasse una casa per le vacanze. Per permettere alla deroga di avere valore legale, secondo la legge italiana, la Regione Toscana deve informare i cittadini della situazione e provare che la causa [dell’innalzamento dei limiti] non è inquinamento da parte dell’uomo. Ma gli ambientalisti dicono che nessuna delle condizioni è stata soddisfatta. La notizia del decreto giunge proprio mentre cresce la preoccupazione di un inquinamento su vasta scala nel sud della Toscana in conseguenza alla discarica di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici, depositati in gran parte in miniere abbandonate che si sono allagate consentendo il passaggio di sostanze acide nelle falde acquifere. Mentre da un lato gli ambientalisti sostengono che può non esserci una relazione diretta tra le due cose e questo è anche quanto afferma la Regione dall’altro sostengono che c’è una relazione indiretta. Il consigliere regionale a capo dell’ambiente, Tommaso Franci, un membro dei Verdi, ha escluso qualunque legame. “Posso categoricamente smentire qualunque legame tra il problema dei rifiuti tossici in Toscana e il decreto che riguarda l’aumento del livello di arsenico consentito nell’acqua potabile” ha affermato. Ma Roberto Barocci, un importante ambientalista di sinistra e il primo a dare l’allarme sull’inquinamento proveniente dalla miniera ci ha detto che la Regione non ha un piano adeguato per risolvere il problema.
Eco i comuni fortunati
ACQUEDOTTO DEL FIORA
Siena Sovicille Monteroni d’ Arbia Murlo Buonconvento Trequanda San Giovanni d’Asso Montalcino Pienza S.Quirico d’Orcia Castiglione d’Orcia Radicofoni Piancastagnaio S.Casciano de’ Bagni Abbadia S.Salvatore Monterotondo M.mo Massa M.ma Follonica Scarlino Gavorrano Roccastrada Civitella P. Castiglione Pescaia Grosseto Campagnatico Cinigiano Castel del Piano Arcidosso Santa Fiora Castellazzara Sorano Magliano in T. Manciano Orbetello Monte Argentario Capalbio Montieri Roccalbenga
ASA S.p.A
VAL DI CORNIA Sassetta
VAL DI CECINA Castelnuovo V.d.Cecina Radicondoli Pomarance Volterra
it.groups.yahoo.com/group/Verditoscana
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Grande Gianfranco!
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Pietro Del Zanna Tuesday June 29, 2004 at 11:43 PM |
mail:
verdipoggibonsi@yahoo.it |
Grande Gianfranco! Tutta qui la differenza tra Verdi responsabili e populismo di basso profilo. Pietro
----- Original Message ----- From: "Gianfranco Sciarra" <sciar@tin.it> To: "Charlie Holmes" <charlieholmes@tin.it>; "Verdi Mail-list" <Verditoscana@yahoogroups.com> Sent: Tuesday, June 29, 2004 1:44 PM Subject: [Verditoscana] Re: Arsenico cinque volte oltre il limite nellÕacqua di Toscana.(Daily Telegraph)
Le cose non stanno esattamente così, provo a spiegare come stanno:
* Il limite di accettabilità per l'arsenico nelle acque potabili era (sino al 31 dicembre 2003) 50 microgrammi/litro, è divenuto 10 microgrammi/litro dal 1 gennaio di quest'anno * i terreni dell'Amiata e in genere della provincia di Siena sono naturalmente ricchi di arsenico (non è un caso che sia contenuto in discreta quantità nelle ceneri ematitiche dove ovviamente si concentra) per cui è naturale che alcune fonti di approvvigionamento contengano quantità di arsenico anche di una certa entità * posso affermare con certezza, limitatamente alle acque amiatine (acquedotto del Luco ed altri acquedotti minori) che sino al nuovo lite di 10 microgrammi/litro l'arsenico non aveva mai superato il limite di 50 microgrammi/litro * sempre per quanto attiene alle acque amiatine (non conosco gli altri casi relativi alla provincia di Grosseto), l'ìarsenico non dipende minimamente da fenomeni di inquinamento * pur essendo stato giustissimo ridurre il limite dell'arsenico a 10 microgrammi/litro, non credo sia terribile prolungare ancora per qualche mese il vecchio limite, dando così modo di approntare gli impianti di abbattimento o di miscelare l'acqua con altra acqua in cui non è presente arsenico * il dato più allarmante è però un altro, ovvero tale limite non si applica per le acque minerali per cui sono commercializzate e vendute legalmente (putroppo oggi quasi la gente beve acqua minerale) molte acque che contengono in alcuni casi quantità di arsenico superiori anche ai 50 microgrammi/litro, tra cui una notissima e pubblicitassima per la sua leggerezza
Per concludere, non farei un esagerato allarmismo, ma mi limiterei a verificare che il prolungamento del vecchio limite serva effettivamente a far si che dall'anno prossimo sia rispettato il nuovo.
Gianfranco Sciarra oltre che Verde, Responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica dell'Area Vasta Toscana Sud
Charlie Holmes wrote:
Arsenico cinque volte oltre il limite nellíacqua di Toscana.
( Tradotto dal Daily Telegraph 26 06 02 Arsenic in Tuscany water 'five times limit' )
http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2004/06/26/ wpois26.xml&sSheet=/news/2004/06/26/ixworld.html
I cittadini Britannici che questíanno soggiorneranno in Toscana potrebbero, senza saperlo, ritrovarsi a bere acqua contenente una quantità di arsenico 5 volte superiore al limite consentito. Eí quanto appreso dal Telegraph. Malgrado una legge nazionale fissi il limite di arsenico nellíacqua a 10 microgrammi per litro, la regione Toscana ha usato un cavillo legale per passare un decreto che permette a molte città nel centro e nel sud della regione di derogare da tale norma. Il risultato è che fino alla fine dellíanno líacqua potrà contenere fino a 50 microgrammi per litro [di arsenico]. Molte delle città in questione, tra le quali cíè Siena, sono mete popolari tra i turisti inglesi. Il decreto che innalza i livelli permessi si applica anche a Pienza, un gioiello dellíarchitettura, conosciuta come la ìcittà idealeî, ambientazione di sfondo al film ìIl paziente ingleseî, e al centro vinicolo di Montalcino. Altre città incluse sono Radicondoli, dove si dice che il Principe di Galles cercasse una casa per le vacanze. Per permettere alla deroga di avere valore legale, secondo la legge italiana, la Regione Toscana deve informare i cittadini della situazione e provare che la causa [dellíinnalzamento dei limiti] non è inquinamento da parte dellíuomo. Ma gli ambientalisti dicono che nessuna delle condizioni è stata soddisfatta. La notizia del decreto giunge proprio mentre cresce la preoccupazione di un inquinamento su vasta scala nel sud della Toscana in conseguenza alla discarica di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici, depositati in gran parte in miniere abbandonate che si sono allagate consentendo il passaggio di sostanze acide nelle falde acquifere. Mentre da un lato gli ambientalisti sostengono che può non esserci una relazione diretta tra le due cose ? e questo è anche quanto afferma la Regione ? dallíaltro sostengono che cíè una relazione indiretta. Il consigliere regionale a capo dellíambiente, Tommaso Franci, un membro dei Verdi, ha escluso qualunque legame. ìPosso categoricamente smentire qualunque legame tra il problema dei rifiuti tossici in Toscana e il decreto che riguarda líaumento del livello di arsenico consentito nellíacqua potabileî ha affermato. Ma Roberto Barocci, un importante ambientalista di sinistra e il primo a dare líallarme sullíinquinamento proveniente dalla miniera ci ha detto che la Regione non ha un piano adeguato per risolvere il problema.
Eco i comuni fortunati
ACQUEDOTTO DEL FIORA
Siena Sovicille Monteroni dí Arbia Murlo Buonconvento Trequanda San Giovanni díAsso Montalcino Pienza S.Quirico díOrcia Castiglione díOrcia Radicofoni Piancastagnaio S.Casciano deí Bagni Abbadia S.Salvatore Monterotondo M.mo Massa M.ma Follonica Scarlino Gavorrano Roccastrada Civitella P. Castiglione Pescaia Grosseto Campagnatico Cinigiano Castel del Piano Arcidosso Santa Fiora Castellazzara Sorano Magliano in T. Manciano Orbetello Monte Argentario Capalbio Montieri Roccalbenga
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[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
Il sito della mailing list è: http://it.groups.yahoo.com/group/Verditoscana Sito dei Verdi toscani è: http://www.ecquologia.it Sito nazionale: http://www.verdi.it
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Al forum ambientalista
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Roberto Barocci Tuesday June 29, 2004 at 11:48 PM |
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merse.jpg, image/jpeg, 248x400
From: roberto@barocci.it
Subject: Re: [ml_ForumAmbientalista] Re: Arsenico cinque volte oltre il limite nell'acqua di Toscana.(Daily Telegraph)
Date: June 29, 2004 4:29:19 PM CEST
To: forumambientalista@yahoogroups.com
Al forum ambientalista
Quanto afferma il Responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica, il Verde Gianfranco Sciarra, ripetendo afferamzioni già fatte sulla stampa locale dall'Assessore regionale, il Verde Franci, testimonia il tentativo di minimizzare e di nascondere la realtà. Infatti quale esigenza spinge lo Sciarra ad affermare che il limite di 10 microgrammi/litro di Arsenico è vigente dal 1 gennaio di quest'anno? Nascondendo il fatto che la legge, la quale stabilisce tale limite, è il D.Lg.vo n.°31 del 2001 ed è entrata in vigore il 18.3.2001, facendo decadere da quella data il precedente DPR 236/88, ma consentendo tuttavia con l'art.15 una prima deroga con scadenza entro il 25.12.2003 "per la messa in conformità" delle acque potabili, come cita il titolo stesso dell'articolo 15? Quindi perchè nascondere che la deroga ottenuta quest'anno dalla Regione Toscana fino al 25.12 2004, in realtà è il secondo rinvio ottenuto per l'applicazione di un limite (i 10 microgrammi/litro), già introdotto in ritardo dalla legislazione italiana, che aveva recepito solo nel 2001 una direttiva CEE del 1998, emessa su allarmanti richieste dell'OMS e dello JARC, risalenti ai primi anni '90?
Questa scarsa trasparenza, è accompagnata dal fatto che la Regione Toscana ha omesso di rispettare il Decreto Ministeriale del 23.12.2003 che le faceva esplicito obbligo di informare i cittadini delle deroghe ottenute, intervenendo sull'argomento solo dopo essere stata chiamata in causa da un semplice cittadino ed è accompagnata dal fatto che non esiste lo studio idrogeologico, a supporto delle richieste di deroga e vantato dal Decreto della Regione Toscana, dal quale si dovrebbe "evincere che i valori delle concentrazioni dei parametri in oggetto di richiesta di deroga risultano in armonia con la circolazione idrica sotterranea".
Ancora due domande all'esperto Sciarra e all'Assessore Franci: 1°- perchè parlano di "naturalità", ma riferita solo alle acque amiatine e alle fonti del Fiora, che sono buone, ma che rappresentano una quota mioritaria di acqua erogata, rispetto ai 52 milioni di mc di acqua erogata dal gestore e quando negli stessi comuni o in comuni limitrofi, in cui sono in uso pozzi per le acque potabili con concentrazioni di Arsenico oltre i limiti di legge, è certo e documentato che sono presenti discariche di rifiuti, realizzate illegalmente e che rilasciano alle falde idriche enormi quantità di Arsenico? 2°- perchè prima di parlare di "naturalità" dell'Arsenico nel grossetano non si informano presso il loro portavoce Verde provinciale, che in modo molto documentato, svolgendo sue proprie funzioni di pubblico ufficio, ha scritto di omissioni commpiute da diversi uffici pubblici, Regione Toscana compresa, nell'autorizzare le suddette discariche?
Roberto Barocci, Forum Ambientalista Toscano
www.barocci.it/roberto/press.htm
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che tribalismo squallido
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Giuffré Wednesday June 30, 2004 at 01:01 AM |
mail:
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"I cittadini Britannici che quest’anno soggiorneranno in Toscana potrebbero, senza saperlo, ritrovarsi a bere acqua contenente una quantità di arsenico 5 volte superiore al limite consentito. E’ quanto appreso dal Telegraph. "
Che modo di ragionare tribale! Un simile testo, in Italia, potrebbe essere trovato solo in giornali il cui contenuto culturale è vermante basso, tipo "La Padania", in Inghilterra invece questo modo di ragionare così barbaro è all'ordine del giorno. Che popolo primitivo gli inglesi, ora capisco com'è potuta succedere Abu Grahib.
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Non volendo alimentare polemiche
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Gianfranco Sciarra Wednesday June 30, 2004 at 07:32 PM |
mail:
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Non volendo alimentare polemiche, anche perché la faccenda mi investe anche professionalmente (è mio costume smettere di essere Verde, cioè di parte , quando faccio il mio mestiere) rispondo solo alle due domande rivolte specificamente a me.
Charlie Holmes scrive:
1°- perchè parlano di "naturalità", ma riferita solo alle acque amiatine e alle fonti del Fiora, che sono buone, ma che rappresentano una quota mioritaria di acqua erogata, rispetto ai 52 milioni di mc di acqua erogata dal gestore e quando negli stessi comuni o in comuni limitrofi, in cui sono in uso pozzi per le acque potabili con concentrazioni di Arsenico oltre i limiti di legge, è certo e documentato che sono presenti discariche di rifiuti, realizzate illegalmente e che rilasciano alle falde idriche enormi quantità di Arsenico?
Io rispondo: E' mia abitudine parlare solo delle cose che conosco e proprio per questo posso affermare che le acque amiatine sono tutt'altro che esenti da arsenico, tanto che in molti "fontanelli" (punti di prelievo) in passato sono state trovate concentrazioni di arsenico ben superiori a 10 microgrammi/litro. Non solo, ma da una ricerca condotta dal mio laboratorio e resa pubblica in un recente convegno sui cancerogeni tenutosi a Siena (settembre 2003) risulta chiaramente che tra i residenti di Abbadia S.S. chi mangia prodotti del proprio orto e beve acqua dell'acquedotto presenta concentrazioni urinarie di Arsenico superiori in maniera statisticamente significativa rispetto a chi beve acqua minerale (evidentemente non quella che contiene arsenico) e consuma prodotti vegetali provenienti dalla grande distribuzione. Ciò dimostra in maniera indiscutibile che l'arsenico è naturalmente presente nel terreno di Abbadia S.S. visto che non ci sono discariche di ceneri ematitiche (del resto basta domandare ad un geologo per sapere quale composizione ha il terreno amiatino). Sempre su queta domanda mi chiedo, egregio Sig. Holmes, da dove viene l'arsenico presente nelle ceneri ematitiche, sicuramente in alcuni casi abbandonate in discariche abusive? Elementare, Watson (si scrive così?), viene dal terreno e non dal cielo, nelle ceneri si è solo concentrato.
Charlie Holmes scrive:
2°- perchè prima di parlare di "naturalità" dell'Arsenico nel grossetano non si informano presso il loro portavoce Verde provinciale, che in modo molto documentato, svolgendo sue proprie funzioni di pubblico ufficio, ha scritto di omissioni commpiute da diversi uffici pubblici, Regione Toscana compresa, nell'autorizzare le suddette discariche?
Io rispondo: Pur non conoscendo la situazione grosssetana, mi sembra evidente, anche per quanto detto sopra, che l'arsenico è presente naturalmente nel terreno altrimenti non lo avremmo trovato nelle ceneri ematitiche visto che queste non sono altro che i residui dell'arrostimento della pirite estratta nelle miniere grossetane. Se nel grossetano avessero arrostito pirite proveniente da altre zone, avremmo potuto parlare di inquinamento indotto, ma così proprio no! l'arsenico in quei terreni c'è indipendentemente dalle discariche. Ciò ovviamente nulla toglie alle responsabilità di chi ha autorizzato discariche che non avrebbero dovuto essere autorizzate.
Si può scrivere molto rispetto alla supposta neutralità della scienza, e molto avrei da scrivere in prima persona, ma qui non si tratta di teorie scientifiche ma di dati di fatto e la scienza c'entra poco o niente, centra solo il buon senso. Caro saluti Gianfranco Sciarra
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No, signor Sciarra, non ci siamo proprio.
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Charlie Holmes Thursday July 01, 2004 at 09:30 AM |
mail:
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No, signor Sciarra, non ci siamo proprio. Il suo primo messaggio iniziava con queste parole:
"Il limite di accettabilità per l'arsenico nelle acque potabili era (sino al 31 dicembre 2003) 50 microgrammi/litro, è divenuto 10 microgrammi/litro dal 1 gennaio di quest'anno."
Roberto Barocci (e non io che le ho solo inoltrato il messaggio) ha scritto questo commento:
"Quanto afferma il Responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica, il Verde Gianfranco Sciarra, ripetendo affermazioni già fatte sulla stampa locale dall'Assessore regionale, il Verde Franci, testimonia il tentativo di minimizzare e di nascondere la realtà. Infatti quale esigenza spinge lo Sciarra ad affermare che il limite di 10 microgrammi/litro di Arsenico è vigente dal 1 gennaio di quest'anno? Nascondendo il fatto che la legge, la quale stabilisce tale limite, è il D.Lg.vo n.°31 del 2001 ed è entrata in vigore il 18.3.2001, facendo decadere da quella data il precedente DPR 236/88, ma consentendo tuttavia con l'art.15 una prima deroga con scadenza entro il 25.12.2003 "per la messa in conformità" delle acque potabili, come cita il titolo stesso dell'articolo 15? Quindi perchè nascondere che la deroga ottenuta quest'anno dalla Regione Toscana fino al 25.12 2004, in realtà è il secondo rinvio ottenuto per l'applicazione di un limite (i 10 microgrammi/litro), già introdotto in ritardo dalla legislazione italiana, che aveva recepito solo nel 2001 una direttiva CEE del 1998, emessa su allarmanti richieste dell'OMS e dello JARC, risalenti ai primi anni '90?"
Queste domande sono rivolte specificamente a lei quanto quelle a cui lei ha scelto di rispondere. Queste due ultime domande sono infatti introdotte da Barocci con la frase: "Ancora due domande all'esperto Sciarra [...]" Quindi anche le altre erano rivolte a lei. Con la differenza che in quelle altre domande c'era il cuore della questione. E lei è chiamato in causa anche come politico. E contengono l'accusa di voler minimizzare e nascondere la realtà, documentando come la sua frase contenga una inesattezza che crea l'impressione che l'abbassamento del limite sia appena stato introdotto (nascondere) a cui fa seguire: " [...] non credo sia terribile prolungare ancora per qualche mese il vecchio limite, dando così modo di approntare gli impianti di abbattimento o di miscelare l'acqua con altra acqua in cui non è presente arsenico" (minimizzare). Sì, minimizzare, parlare di qualche mese per approntare gli impianti quando Barocci dice che la regione non ha nemmeno uno studio idrogeologico in mano a supporto della sua richiesta di deroga, E lei a tutto questo non risponde per non alimentare polemiche? Una volta si diceva: "Troppo comodo!!"
Quanto alle risposte che ha dato, lei mi fa un torto (anche per il tono paternalista) se pensa che io (o Barocci che è colui che scrive) non sappia che le acque della Toscana Sudoccidentale sono naturalmente piuttosto cariche di arsenico e che ciò avviene perché l'arsenico è contenuto nel terreno. Ma lei stesso scrive che nelle ceneri ematiche questo arsenico "si è solo concentrato" e se queste ceneri vengono prima classificate come inerti (uno scandalo per cui mai nessuno pagherà) e poi liberamente distribuite sopra e sotto il territorio e accumulate in un panettone di 1,5 milioni di metri cubi che sprofonda sotto il suo stesso peso fino a penetrare negli acquiferi sottostanti, non mi sembra proprio la stessa cosa. Lei dice di non conoscere la situazione di Grosseto. Capisco che non si può sapere tutto, ma mi stupisco (e soprattutto mi preoccupo) che un esponente del partito ambientalista che è pure Responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica dell'Area Vasta Toscana Sud, non conosca uno dei più grossi problemi ambientali della Toscana del sud.
Charlie Holmes
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Vediamo di capirci meglio e per l'ultima volta.
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Gianfranco Sciarra Thursday July 01, 2004 at 12:58 PM |
mail:
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From: sciar@tin.it
Subject: Re: No, signor Sciarra, non ci siamo proprio.
Date: July 1, 2004 11:49:43 AM CEST
To: charlieholmes@tin.it, Verditoscana@yahoogroups.com
Reply-To: sciar@tin.it
Vediamo di capirci meglio e per l'ultima volta. La sua e di Barocci è una polemica capsiosa e proverò a spiegare perché, facendo una premessa "quando dico di non conoscere la situazione faccio questa affermazione da tecnico, non da politico, e ciò significa che non ho mai personalmente visto le analisi delle acque, del terreno ecc., quando invece dico di conoscere la situazione significa che ne sono a conoscenza per motivi professionali". Ciò detto rispondiamo a Barocci:
Roberto Barocci ha scritto questo commento:
"Quanto afferma il Responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica, il Verde Gianfranco Sciarra, ripetendo affermazioni già fatte sulla stampa locale dall'Assessore regionale, il Verde Franci, testimonia il tentativo di minimizzare e di nascondere la realtà. Infatti quale esigenza spinge lo Sciarra ad affermare che il limite di 10 microgrammi/litro di Arsenico è vigente dal 1 gennaio di quest'anno? Nascondendo il fatto che la legge, la quale stabilisce tale limite, è il D.Lg.vo n.°31 del 2001 ed è entrata in vigore il 18.3.2001, facendo decadere da quella data il precedente DPR 236/88, ma consentendo tuttavia con l'art.15 una prima deroga con scadenza entro il 25.12.2003 "per la messa in conformità" delle acque potabili, come cita il titolo stesso dell'articolo 15? Quindi perchè nascondere che la deroga ottenuta quest'anno dalla Regione Toscana fino al 25.12 2004, in realtà è il secondo rinvio ottenuto per l'applicazione di un limite (i 10 microgrammi/litro), già introdotto in ritardo dalla legislazione italiana, che aveva recepito solo nel 2001 una direttiva CEE del 1998, emessa su allarmanti richieste dell'OMS e dello JARC, risalenti ai primi anni '90?" Queste domande sono rivolte specificamente a lei quanto quelle a cui lei ha scelto di rispondere. Queste due ultime domande sono infatti introdotte da Barocci con la frase: "Ancora due domande all'esperto Sciarra [...]" Quindi anche le altre erano rivolte a lei. Con la differenza che in quelle altre domande c'era il cuore della questione. E lei è chiamato in causa anche come politico. E contengono l'accusa di voler minimizzare e nascondere la realtà, documentando come la sua frase contenga una inesattezza che crea l'impressione che l'abbassamento del limite sia appena stato introdotto (nascondere) a cui fa seguire: " [...] non credo sia terribile prolungare ancora per qualche mese il vecchio limite, dando così modo di approntare gli impianti di abbattimento o di miscelare l'acqua con altra acqua in cui non è presente arsenico" (minimizzare). Sì, minimizzare, parlare di qualche mese per approntare gli impianti quando Barocci dice che la regione non ha nemmeno uno studio idrogeologico in mano a supporto della sua richiesta di deroga, E lei a tutto questo non risponde per non alimentare polemiche? Una volta si diceva: "Troppo comodo!!"
Risposta: E' uso in Italia ma anche negli altri paesi della UE considerare come scadenza effettiva di una legge e/o direttiva l'ultima data utile. Conseguentemente è ultra normale considerare come scadenza effettiva quella del 25-12-2003. Inerzia, insensibilità? spesso si, ma a volte, come in questo caso difficoltà a reperire le necessarie risorse economiche (Barocci dovrebbe conoscere bene la disastrosa situazione economica del Consorzio Fiora, visto che il suo partito si è giustamente battuto contro la concessione ai privati della risorsa acqua nel bacino dell'Ombrone). Però Barocci ha ragione, ho realmente sbagliato di 6 giorni, l'obbligo effettivo del nuovo limite scattava il 25-12-2003 e non il 1-1-2004. Il mio considerare non tragica una ulteriore proroga, dipende invece da due fatti: (a) nel caso che si beva l'acqua di rubinetto, l'abbiamo bevuta per tutta la vita, quale differenza statistico-epidemiologica c'è rispetto al rischio di cancro se la continuiamo a bere per un altro anno? La risposta è semplice, pochissima se non nulla. (b) nel caso che si beva acqua minerale (e Barocci sa bene che la stragrande maggioranza dei cittadini beve questo tipo di acqua), il problema dell'acqua di rubinetto non si pone. Si pone invece e in maniera estremamente importante per le acque minerali, le quali essendo sottoposte ad altre leggi possono contenere quantità di arsenico ben superiori a quelle di rubinetto. Non posso qui dire il nome dell'acqua minerale, ma posso garantire sulla mia parola d'onore che una delle acque più vendute e pubblicizzate (e quindi bevute) d'Italia contiene una concentrazione di arsenico ben superiore ai 10 microgrammi/litro. Allora perché non fare, come io dentro e fuori dai Verdi ho più volte sollecitato, una battaglia affinché acque di rubinetto e minerali siano sottoposte alla stessa normativa almeno per quanto riguarda le sostanze tossiche? Non sarebbe molto più utile ciò (visto che la stragrande maggioranza degli Italiani beve acqua minerale) rispetto ad una battaglia contro la regione Toscana che sta comunque cercando di porre rimedio ad una situazione che è sicuramente inaccettabile ma meno pericolosa di quanto si vuol far credere?
Roberto Barocci continua: Quanto alle risposte che ha dato, lei mi fa un torto (anche per il tono paternalista) se pensa che io (o Barocci che è colui che scrive) non sappia che le acque della Toscana Sudoccidentale sono naturalmente piuttosto cariche di arsenico e che ciò avviene perché l'arsenico è contenuto nel terreno. Ma lei stesso scrive che nelle ceneri ematiche questo arsenico "si è solo concentrato" e se queste ceneri vengono prima classificate come inerti (uno scandalo per cui mai nessuno pagherà) e poi liberamente distribuite sopra e sotto il territorio e accumulate in un panettone di 1,5 milioni di metri cubi che sprofonda sotto il suo stesso peso fino a penetrare negli acquiferi sottostanti, non mi sembra proprio la stessa cosa. Lei dice di non conoscere la situazione di Grosseto. Capisco che non si può sapere tutto, ma mi stupisco (e soprattutto mi preoccupo) che un esponente del partito ambientalista che è pure Responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica dell'Area Vasta Toscana Sud, non conosca uno dei più grossi problemi ambientali della Toscana del sud.
Risposta: Per quanto attiene al"conoscere" rimando a quanto scritto in premessa. Per quanto attiene alla classificazione delle ceneri ematitiche ed alla loro allocazione in miniera, non volendo riaprire una annosa polemica con Barocci, mi limiterò a dire che tale classificazione fu approvata dalla Regione Toscana, con il voto contrario dei Verdi che all'epoca erano all'opposizione (il partito di Barocci allora non esisteva ma i suoi uomini stavano nell'allora Partito Comunista che governava la Toscana insieme ai Socialisti) per cui sono d'accordo che sia stato estremamente grave mettere le ceneri in miniera. Rispetto all'acqua, quello che volevo dire era invece un'altra cosa, ovvero che l'acqua contiene "naturalmente" arsenico in quantità non affatto trascurabili e quindi il deposito di ceneri ematitiche può aggravare la situazione ma non esserne la causa.
Credendo di aver ormai detto tutto, ribadisco che non risponderò ad ulteriori sollecitazioni. Gianfranco Sciarra
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