Oggi, 24 luglio, sono stati concessi gli arresti domiciliari ai tre ragazzi accusati di aver fatto esplodere un ordigno il giorno prima delle elezioni regionali sarde in una sede di Forza Italia a Quartu.

Giovedi' 22 Luglio e' stata presentata l'istanza di scarcerazione dagli avvocati di Luca, Carlo e Vinicio.
Oggi sabato 24 il giudice ha accolto l'istanza e alle 15:30 i compagni hanno lasciato il carcere di Buoncammino.
Con l'esultanza di tutt* i/le compagn* Luca e Carlo si sono imbarcati per raggiungere le rispettive residenze, in cui saranno accolti da striscioni di benvenuto. Anche Vinicio si e' recato nella sua residenza in un paese della provincia di Cagliari.

I tre compagni dovranno pero' affrontare il processo il cui inizio e' previsto per l'autunno prossimo.

sardegna.indymedia.it

sono felicissimo!

ragazzi sono contento per voi.

un saluto fraterno a luca!

in gamba e non fatevi piegare!

un abbraccio fortissimo!

spero che usciate il prima possibile da quest'avventura e riacquistiate presto la libertà


(A)

Dovrebbero deportarli in Siberia questi 3 COGLIONI controrivoluzionari coalizzati !!!

Ma c'e' qualcuno che ancora gareggia a chi dice la "parolaccia" piu' originale? Continuo a vedere solo idiozia in questi post... i miei complimenti, o avete poca voglia di argomentare o non sapete argomentare o siete fasci provocatori...

antifascio non posso che essere d'accordo con te...
io mi aspettavo di vedere una marea di post di solidarietà e saluti...invece...
...vabbè, non posso far altro che rinnovare l'augurio ai 3 compagni di uscire presto da questa storia, speriamo a testa alta!
s(A)luti a tutti

Solidarietà? Ma quale solidarietà! Calci nel culo!
Alla larga questi pseudorivoluzionari!
Cosa ci può essere di rivoluzionario nel mettere una bomba in una sede vuota di Forza Italia?
Qual è il risultato politico?
Non sarebbe più "rivoluzionario" entrare in una sede piena di Forza Italia con argomenti seri se ce ne sono?

Al di là dell'amicizia verso i tre compagni, e' comunque importante non avere peli sulla lingua quando si tratta di criticare l'operato di chi si ritiene rivoluzionario.
Perciò non si può che sparare a zero su un modo infantile e autolesionista di concepire la lotta politica. A chi non si pone altro problema se non quello di sfogare la propria sacrosanta rabbia con gesti insulsi non agendo se non alla giornata e senza nessuna strategia, forse una batosta di questo genere può se non altro dimostrare che la rivoluzione non si fa in tre

Caro Mao non so chi sei non so cosa fai ma ffanculo a chi non rispette la militanza.
Solidarietà ai compagni Sardi