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Deportazione a Tel Aviv per attivista italiano
by SCI - ITALIA Monday, Jul. 26, 2004 at 9:38 AM mail: r.paglei@sci-italia.it

Questa mattina 26 luglio, alle 8.30 circa è stato fermato Angelo, volontario dello SCI ( Servizio Civile internazionale) all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.

Questa mattina 26 luglio, alle 8.30 circa è stato fermato Angelo, volontario dello SCI ( Servizio Civile internazionale) all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Sta per essere deportato perché
sanno che è già stato in Palestina con l'ISM...Ha intenzione di resistere per quanto
possibile. Per ora lo stanno portando da una parte e l'altra dell'aeroporto,
facendolo attendere come solo loro sanno fare. E' importante che al più presto vengano contattati tutti i media italiani, chiamare giornali e radio .... per mettersi avere il recapito di Angelo ed intervistarlo e per maggiori informazioni contattate i riferimenti qui sotto del Servizio Civile Internazionale.

SCI - ITALIA
r.paglei@sci-italia.it
06/5580661 - 44

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AGGIORNAMENTI
by SCI - ITALIA Monday, Jul. 26, 2004 at 1:44 PM mail:

Mi hanno aggiornato su Angelo da Tel Aviv,pare che tra poco lo imbarchino sul volo e lui farà resistenza passiva per nn partire....

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.
by . Monday, Jul. 26, 2004 at 1:47 PM mail:

L'ISM ha sempre attivamente aiutato Hamas e Jihad Islamica. Se questo Angelo viene deportato e' per una buona ragione.

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un altra volontaria italiana bloccata a Tel Aviv
by Servizio Civile Internazionale Thursday, Aug. 05, 2004 at 11:40 PM mail: info@sci-italia.it

UN ALTRA VOLONTARIA ITALIANA BLOCCATA ALL'AEREOPORTO BEN GURION DI TEL AVIV

A distanza di otto giorni dall'ultimo episodio di arbitraria applicazione
delle regole del diritto internazionale, con l'illegittimo diniego
d'ingresso
nei confronti di Cittadini Italiani, lo Stato d'Israele si ripete: alla
volontaria dello SCI, Servizio Civile Internazionale italiano, Dr.ssa Giulia
Palego, 25 anni di Ancona, è stato negato il diritto d'ingresso nel Paese.
Giunta oggi 5 agosto intorno alle 2 pomeridiane all'aereoporto Ben Gurion
di Tel Aviv con un volo di linea Alitalia, la Dr.ssa Palego, laureata in
psicologia, si è vista prima sottrarre illegittimamente il passaporto ed
il telefono cellulare, quindi perquisire i bagagli - senza, ovviamente,
alcun esito di qualche rilievo.
Dopo un'attesa estenuante di oltre 7 ore, le è stato infine appena
notificato
il diniego d'entrata in quella che si autodefinisce come l'unica democrazia
del MedioOriente. A Giulia non è stata fornita alcuna spiegazione, nè nel
corso dell'interrogatorio a cui è stata sottoposta, senza l'ausilio di un
legale nè di personale consolare, nè al momento della notifica del diniego,
con l'unica laconica e generica "giustificazione" delle ormai consuete
quanto
inspiegate "ragioni di sicurezza".
Giulia Palego è già stata due volte in Palestina, entrambe le volte
svolgendo
attività di volontaria con l'ISM, International Solidarity Movement,
organizzazione
di volontari Internazionali, Palestinesi ed Israeliani a guida palestinese
che opera da tre anni in Palestina, chiedendo la fine dell'occupazione
militare
israeliana, utilizzando metodi di protesta esclusivamente basati sull'azione
diretta non-violenta. A nulla sono valsi gli sforzi per far comprendere alle
autorità israeliane
che la Dr.ssa Palego non rappresentava certo una minaccia sul versante della
sicurezza, dal momento che la stessa era giunta là in veste di operatore
ed osservatore umanitario. Questi ultimi aspetti, però, preoccupano
evidentemente
in profondità il Governo Israeliano che ormai da mesi sta rendendo
difficilissimo
- quando non impossibile - l'ingresso nel Paese a chiunque sia intenzionato
a protestare pacificamente - secondo quanto peraltro previsto dal diritto
internnazionale - verso l'illegittima occupazione militare di Tel Aviv,
sia portando aiuto alla popolazione civile Palestinese che semplicemente
assistendo da testimone alle quotidiane azioni di forza dell'esercito della
stella di David.
Se, d'altronde, questo esercito non avesse nulla da nascondere non si
spiegherebbe
il sistematico diniego ad oltre un migliaio di pacifisti negli ultimi due
anni ad accedere alle zone di conflitto.
Ma l'atteggiamento delle istituzioni Israeliane è irremovibile, noi dobbiamo
proteggere la nostra sicurezza. La domanda allora sorge inevitabile: perchè
non farvi aiutare da chi applicando e praticando la metodologia della
non-violenza
non può che coadiuvare un reale processo di pacificazione? Purtroppo sono
i fatti, macroscopici, a rispondere: oltre 3000 civili Palestinesi uccisi
in tre anni dall'inizio della seconda Intifada, un muro che - al di là della
spiegazione che gli si voglia dare - penetra per decine di chilometri in
un territorio che il Diritto internazionale ha fissato con la Green Line
fin dal 1967 (con le recenti sentenza della Corte dell'Aja erisoluzione
ONU a stigmatizzarlo), il progressivo inaridimento di ogni prospettiva di
autodetrminazione politica e/o economica per la società civile Palestinese.
Questi ed altri fattori sono aspetti scomodi da mostrare, tanto scomodi
quanto opprimente è l'occupazione militare che li genera con metodo
scientifico.
A Giulia Palego la nostra solidarietà e i ringraziamenti per aver provato
a far conoscere ed ad aiutare la difficilissima situazione del Popolo
Palestinese.
Non si hanno al momento ulteriori notizie su dove verrà tenuta in custodia
la cittadina Italiana, ed in quale modo ne verrà disposto il reimpatrio.
Provvederemo ad informare tutti i mezzi d'informazione non appena disporremo
di novità su questo caso.
SCI Servizio Civile Internazionale

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negato ingresso a volontario italiano a Tel Aviv 25 luglio
by Servizio Civile Internazionale Thursday, Aug. 05, 2004 at 11:46 PM mail: info@sci-italia.it

ISRAELE NEGA L'INGRESSO AD UN VOLONTARIO ITALIANO

Nella notte tra domenica 25 e lunedì 26 luglio Angelo Lazos, cittadino italiano, si è
visto negare l'ingresso in Israele. Arrivato con un regolare volo di linea,
Angelo è stato fermato dalle autorità aeroportuali. Il motivo di questo
rifiuto è legato a due precedenti esperienze avute da Angelo in Palestina,
come volontario dell' International Solidarity Movement (ISM). Questa
associazione, a guida palestinese e composta da volontari di tutto il mondo,
è particolarmente malvista dal governo israeliano. Questo per la sua
continua azione di interposizione non violenta nei confronti delle
operazioni militari israeliane che seriamente danneggiano la popolazione e
le infrastrutture palestinesi e per la sua opera di diffusione delle
informazioni dall'interno della Palestina verso i media internazionali.
Angelo ha iniziato uno sciopero della fame e questa mattina si è rifiutato
di partire per l'Italia. Ora si trova nel posto di polizia dell'aeroporto e
gli hanno sequestrato telefono cellulare e telecamera. Può avere contatti
solo con l'avvocato che segue il caso. Adesso, le autorità israeliane
proveranno a far salire Angelo su aerei diversi finchè non avverrà una
deportazione coatta su un volo scortato da un poliziotto. Nel frattempo
verrà trasferito a Ramla,
una prigione vicino a Tel Aviv.
Ad Angelo è stato dato l'ordine di espulsione e per 10 anni non potrà
tronare nei territori occupati. Il Servizio Civile Internazionale (SCI), l'
organizzazione che in Italia segue i rapporti con l'ISM, ha da subito
seguito la vicenda di Angelo, e così i legali dell'ISM. L'aiuto
dell'ambasciata italiana nullo.
Lo stato di Israele continua a negare l'accesso a volontari ed attivisti in
arrivo all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Negli ultimi anni alcune
migliaia di persone, provenienti da diverse parti del mondo, si sono viste
negare il permesso di entrare in territorio israeliano. Per accedere ai
Territori Palestinesi si deve obbligatoriamente passare per Israele, che si
riserva il diritto di decidere chi può entrare e chi no. Le persone vengono
rifiutate perché dichiarate da Israele un "pericolo per la sicurezza",
scusa, questa, che lo stato israeliano usa spesso per coprire i suoi
crimini e le sue violazioni di leggi internazionali e di diritti umani .
Il pericolo per la sicurezza di cui si parla è rappresentato da volontari
che vogliono sia andare a vedere con i propri occhi cosa succede in
Palestina, sia portare aiuto alla popolazione civile palestinese, aderendo a
diversi progetti ed organizzazioni non governative. Per poi
descrivere le loro esperienze una volta tornati in patria. E' proprio questo
ciò che lo stato israeliano teme, che la verità sulle sue azioni nei
Territori Palestinesi occupati venga mostrata alla comunità internazionale.
Condanniamo l'assurdo comportamento dello stato d'Israele, che continua a
definirsi l'unica democrazia del Medio Oriente mentre nel frattempo compie
molteplici atti antidemocratici, di cui il caso di Angelo Lazos rappresenta
un esempio indicativo.
Condanniamo l'occupazione l'israeliana della Palestina e il trattamento
disumano riservato alla popolazione palestinese.
Chiediamo che la comunità internazionale non si limiti solo a pronunciare,a
volte, parole di critica verso Israele, ma che prenda veri provvedimenti per
mettere fine a questa illegale occupazione.
Segreteria Nazionale SCI via G. Cardano 135 - 00146 Roma, tel. 065580644/661, Fax 065585268 email: info@sci-italia.it


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