UN ALTRA VOLONTARIA ITALIANA BLOCCATA ALL'AEREOPORTO BEN GURION DI TEL AVIV
A distanza di otto giorni dall'ultimo episodio di arbitraria applicazione
delle regole del diritto internazionale, con l'illegittimo diniego
d'ingresso
nei confronti di Cittadini Italiani,
UN ALTRA VOLONTARIA ITALIANA BLOCCATA ALL'AEREOPORTO BEN GURION DI TEL AVIV
A distanza di otto giorni dall'ultimo episodio di arbitraria applicazione delle regole del diritto internazionale, con l'illegittimo diniego d'ingresso nei confronti di Cittadini Italiani, lo Stato d'Israele si ripete: alla volontaria dello SCI, Servizio Civile Internazionale italiano, Dr.ssa Giulia Palego, 25 anni di Ancona, è stato negato il diritto d'ingresso nel Paese. Giunta oggi 5 agosto intorno alle 2 pomeridiane all'aereoporto Ben Gurion di Tel Aviv con un volo di linea Alitalia, la Dr.ssa Palego, laureata in psicologia, si è vista prima sottrarre illegittimamente il passaporto ed il telefono cellulare, quindi perquisire i bagagli - senza, ovviamente, alcun esito di qualche rilievo. Dopo un'attesa estenuante di oltre 7 ore, le è stato infine appena notificato il diniego d'entrata in quella che si autodefinisce come l'unica democrazia del MedioOriente. A Giulia non è stata fornita alcuna spiegazione, nè nel corso dell'interrogatorio a cui è stata sottoposta, senza l'ausilio di un legale nè di personale consolare, nè al momento della notifica del diniego, con l'unica laconica e generica "giustificazione" delle ormai consuete quanto inspiegate "ragioni di sicurezza". Giulia Palego è già stata due volte in Palestina, entrambe le volte svolgendo attività di volontaria con l'ISM, International Solidarity Movement, organizzazione di volontari Internazionali, Palestinesi ed Israeliani a guida palestinese che opera da tre anni in Palestina, chiedendo la fine dell'occupazione militare israeliana, utilizzando metodi di protesta esclusivamente basati sull'azione diretta non-violenta. A nulla sono valsi gli sforzi per far comprendere alle autorità israeliane che la Dr.ssa Palego non rappresentava certo una minaccia sul versante della sicurezza, dal momento che la stessa era giunta là in veste di operatore ed osservatore umanitario. Questi ultimi aspetti, però, preoccupano evidentemente in profondità il Governo Israeliano che ormai da mesi sta rendendo difficilissimo - quando non impossibile - l'ingresso nel Paese a chiunque sia intenzionato a protestare pacificamente - secondo quanto peraltro previsto dal diritto internnazionale - verso l'illegittima occupazione militare di Tel Aviv, sia portando aiuto alla popolazione civile Palestinese che semplicemente assistendo da testimone alle quotidiane azioni di forza dell'esercito della stella di David. Se, d'altronde, questo esercito non avesse nulla da nascondere non si spiegherebbe il sistematico diniego ad oltre un migliaio di pacifisti negli ultimi due anni ad accedere alle zone di conflitto. Ma l'atteggiamento delle istituzioni Israeliane è irremovibile, noi dobbiamo proteggere la nostra sicurezza. La domanda allora sorge inevitabile: perchè non farvi aiutare da chi applicando e praticando la metodologia della non-violenza non può che coadiuvare un reale processo di pacificazione? Purtroppo sono i fatti, macroscopici, a rispondere: oltre 3000 civili Palestinesi uccisi in tre anni dall'inizio della seconda Intifada, un muro che - al di là della spiegazione che gli si voglia dare - penetra per decine di chilometri in un territorio che il Diritto internazionale ha fissato con la Green Line fin dal 1967 (con le recenti sentenza della Corte dell'Aja erisoluzione ONU a stigmatizzarlo), il progressivo inaridimento di ogni prospettiva di autodetrminazione politica e/o economica per la società civile Palestinese. Questi ed altri fattori sono aspetti scomodi da mostrare, tanto scomodi quanto opprimente è l'occupazione militare che li genera con metodo scientifico. A Giulia Palego la nostra solidarietà e i ringraziamenti per aver provato a far conoscere ed ad aiutare la difficilissima situazione del Popolo Palestinese. Non si hanno al momento ulteriori notizie su dove verrà tenuta in custodia la cittadina Italiana, ed in quale modo ne verrà disposto il reimpatrio. Provvederemo ad informare tutti i mezzi d'informazione non appena disporremo di novità su questo caso. SCI Servizio Civile Internazionale
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