autodifesa e autorganizzazione antifascista.
Un abbraccio solidale ai compagni di Milano colpiti e, in particolare, a
Peppe.
La gravissima aggressione fascista-naziskin nel quartiere Ticinese, nei pressi del Centro Sociale Conchetta, che ha provocato numerosi compagni feriti, di cui uno, Peppe, molto grave, nella sua dinamica appare come un'aggressione pianificata nei dettagli. L'utilizzo massiccio di coltelli mostra anche la volontą di uccidere, nella stessa zona dove un anno fa era stato ucciso il giovane operaio antifascista Dax; attivitą di aggressione si erano verificate qualche giorno prima a Milano e soprattutto a Bergamo, dove anche qui due antifascisti, nel silenzio generale, sono stati accoltellati. Nč si puņ non ricordare la sistematica estesa ed ostentata aggressione squadrista a Pavia.
Ma in particolare questa operazione mostra la volontą di affermare in modo violento e pianificato la nuova prassi, stimolata da dinamiche dirette e volta ad alzare il livello di scontro. E' impossibile pensare che non ci siano mandanti politici e istituzionali, almeno a livello lombardo, chiaramente inserite nel clima generale del governo del moderno fascismo, dello Stato di polizia e della repressione. Per questo appaiono gravi ed oggettivamente conniventi le dichiarazioni al Corriere della Sera del Prefetto di Milano, Ferrante, che alla frase di rito: "gli autori non rimarranno impuniti", aggiunge espressioni tranquillizzanti verso la portata della presenza nazi-fascista ed indirizza l'attivitą poliziesca contro le possibili "ritorsioni": "La nostra maggiore preoccupazione č di ordine pubblico, č importante evitare che ci siano ulteriori episodi di ritorsione. In tal senso sono stati predisposti servizi di controllo e perlustrazione del territorio e per prevenire eventuali code di violenze... A dir la veritą non lo riterrei un episodio di violenza a sfondo politico..."
Proprio per questo č necessario invece che l'aggressione non resti senza risposte sia sul piano della mobilitazione immediata, sia della preparazione della risposta politica e sociale di massa, a livello nazionale e anche di tipo nazionale a Milano. Ma il livello di azione squadrista richiede un'altrettanta crescita del livello di autodifesa e autorganizzazione antifascista che schiacci la testa ai potenziali assassini neri.
Il rilancio della RAF - Rete Antifascista - a Milano, come a Bergamo, come in ogni altra cittą italiana, assume i caratteri di impegno politico, urgenza militante e organizzativa per la organizzazioni comuniste, proletarie e antagoniste, antifasciste. Il governo dei Castelli razzisti, delle proposte del nuovo zar della droga, della militarizzazione politica e sociale, nemico vero e principale che sta dietro alle aggressioni nazi-fascisti va combattuto per il suo rovesciamento, senza nessuna fiducia negli apparati di Stato e nelle forze di opposizione parlamentari.
RIORGANIZZARE E RILANCIARE L¹ANTIFASCISMO MILITANTE ISOLARE LO SQUADRISMO NAZI-FASCISTA NELLE ZONE E NEI QUARTIERI DI PRESENZA SALDARE LA LOTTA ANTIFASCISTA CON LA LOTTA CONTRO IL GOVERNO
Un abbraccio solidale ai compagni di Milano colpiti e, in particolare, a Peppe.
Proletari comunisti
8.8.04
ro.red@libero.it
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