COMUNICATO DA ROVERETO

COMUNICATO DA ROVERETO

Esprimiamo la nostra solidarietà ai compagni di Milano aggrediti e accoltellati dai fascisti.
Ormai non si tratta più di fatti isolati. Mentre la repressione si abbatte sui rivoluzionari in ogni parte d'Italia, squadracce fasciste incendiano spazi occupati e organizzano agguati contro i compagni in diverse città.
A fronte di tutto ciò, i soliti consiglieri comunali nonché portavoce dei soliti centri sociali chiedono che intervengano. le istituzioni. Quali? Le stesse istituzioni di cui i fascisti sono gli ignobili servitori? Istruttivo, al riguardo, quanto avvenuto a Trento recentemente. A due anni di distanza da un'aggressione fascista (al seguito della quale i nostalgici del Duce hanno avuto la peggio) sono stati arrestati. sei compagni (ora scarcerati).
I continui arresti, la repressione nelle piazze (cinque compagni, a Roma, sono stati picchiati e trattenuti in caserma per quarantott'ore per un volantinaggio contro il carcere) hanno platealmente squarciato la foglia di fico della legalità.
Nulla da elemosinare alle istituzioni. Ai fascisti si risponde organizzando l'autodifesa, contrattaccando, tenendo allo stesso ben presente - onde evitare il frontismo antifascista, padre del compromesso e della pacificazione - che i nemici rimangono lo Stato e il Capitale.
I dirigenti sentono che il terreno sociale sta franando sotto i loro piedi.
Ogni mezzo è lecito per loro al fine di spezzare preventivamente il dissenso più visibile. Ciò che oggi è ben poca cosa, domani potrebbe rappresentare un contributo per le lotte sovversive più ampie - ecco allora il manganello dello sbirro e le lame del fascista.
Si tratta di rispondere colpo su colpo, anche ognuno nella propria città. E di reggere: gli anni a venire saranno prodighi di conflitti sociali.

Solidarietà ai compagni di Milano
Azione diretta contro la repressione
Via gli avvoltoi dell'antifascismo istituzionale

9 agosto 2004

anarchici roveretani